Succede ogni anno. Spesso fuori da ogni meccanismo di uscita discografica, album e campagna mediatica. A un certo punto viene fuori dal nulla il personaggio di spessore dalle file della produzione dance di qualità, e ti tira fuori la hit che ti fa scatenare in pista senza freni. Altro che cultura, underground e missioni educative. Quel che fanno è proprio colpire nel segno usando tutti i meccanismi collaudati della dance popolare, tipicamente ereditati dalla storia house. Garage e jack house solitamente hanno la preferenza. E tu ogni hanno vedi spuntare come funghi le prove wannabe-mainstream dei produttori di carattere: Disclosure, Breach, Duck Sauce, Duke Dumont.
Quest’anno per fare la megahit ci si son messi in tre: Eats Everything, Tiga e Audion. Con tanto di video che fa scatenare le impiegate annoiate del magazzino. Esperienza e talento orientate alla popolarità. E poi rischi anche di odiare te stesso per il resto della tua vita.
Vedi anche:
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- Il 2015 in 12 singoli: #2 – L’esperienza
- Il 2015 in 12 singoli: #3 – Le visioni
- Il 2015 in 12 singoli: #4 – Il perfezionismo
- Il 2015 in 12 singoli: #5 – Spirito easy
- Il 2015 in 12 singoli: #6 – Il pensiero laterale
- Il 2015 in 12 singoli: #7 – La riscoperta
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