“Stile” è tenersi per sé una passione, coltivarla, offrirne i frutti un po’ per volta alle persone che ti stanno vicine e esserle fedele, anche quando la moda è passata. Se la passione poi è il dubstep, fedeltà significa curarne il suo lato più intimista e profondo, lontano dalle derive commerciali e le infiltrazioni pop, restando fermi su bassi, sincopi e vibrazioni allo stomaco. È curioso, ma dopo almeno un paio d’anni di conferma del declino di appeal del dubstep (idealmente rimpiazzato dalla trap nell’immaginario del giovane producer moderno), quest’anno son tornati su album due liberi professionisti del suono, Silkie e Nocturnal Sunshine a.k.a. Maya Jane Coles. I due hanno proposto un sound ben curato e geloso di sé stesso, con la voglia di riscoprire le proprie potenzialità originarie prima di rivenderle al nemico.
A qualcuno sarà venuto un piccolo tuffo al cuore nostalgico. Il dubstep emozionava ed emoziona ancora, ve lo dice Believe con la sua cornice malinconica tutta femminile.
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