Mostro di Firenze: sulle tracce di una pista investigativa inedita

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Il caso del Mostro di Firenze è una delle vicende più cruente ed enigmatiche della cronaca nera italiana e internazionale. Una storia che presenta una serie di caratteristiche indecifrabili che hanno contributo a creare un mistero che ancora oggi rimane irrisolto. Numerose sono state le piste seguite in più di cinquant’anni di indagini, alcune risolte con condanne parziali e qualche domanda lasciata in sospeso, altre concluse in un nulla di fatto.

Recentemente, grazie a un attento lavoro di ricerca e analisi delle carte, è emerso alla luce un possibile spunto investigativo rimasto inedito fino ai giorni nostri. Un approfondimento eseguito dal reporter Paolo Cochi e pubblicato nel suo libro Mostro di Firenze-aldilà di ogni ragionevole dubbio.

Una storia che inizia da lontano, nella metà degli anni ’60 in Mugello.

Il furto all’armeria

5 Febbraio 1965, Borgo San Lorenzo. È notte quando si verifica un furto nell’armeria del comune. Dal negozio risultano essere state rubate quattro armi da fuoco. Questo atto criminale fa partire un’indagine diretta dalla Polizia che porterà all’arresto di quattro persone e consentirà di recuperare tre delle quattro pistole che erano state sottratte. Alla fine dell’operazione risulterà mancante una Beretta calibro.22 Long Rifle modello 75.

Un tipo di arma da fuoco compatibile con quella che dal 1968 al 1985 seminerà il terrore nella zona fiorentina. La pistola in questione risulterà essere dispersa per molti anni, ufficialmente almeno fino al 1990.

Il territorio del Mugello ricorre sovente nella storia dei delitti del Mostro di Firenze. È in questa zona che l’assassino colpisce nel 1974 uccidendo Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini, ed è sempre in quest’area che ritorna a colpire dieci anni dopo, ai danni della coppia composta da Claudio Stefanacci e Pia Rontini. Nel terreno mugellano avviene un ulteriore evento particolarmente significativo, ovvero la spedizione della lettera contenente il lembo di seno dell’ultima vittima femminile e indirizzata al magistrato Silvia Della Monica. La missiva venne imbucata alla cassetta delle lettere dell’ufficio postale di San Piero a Sieve.

Esistono quindi una serie di elementi che fanno pensare che il serial killer avesse un qualche tipo di legame con quest’area geografica.

Il rapporto dei carabinieri

Durante le indagini sul duplice delitto Rontini-Stefanacci, avvenuto a Vicchio nel 1984, i carabinieri di Borgo San Lorenzo ritornano a concentrarsi sulla storia della pistola mai ritrovata dopo il furto all’armeria. Eseguono una serie di analisi al termine delle quali arrivano a redigere un rapporto.

Nella relazione viene ipotizzato che quell’arma possa essere collegata ai delitti del Mostro di Firenze. Emerge che nel Giugno 1966, durante la ricerca della pistola scomparsa, era stata perquisita una persona a cui vennero trovate 2 cartucce e 10 bossoli calibro.22, oltre ad altre armi e munizioni. Il soggetto in questione era stato residente nel Mugello fino a metà anni Sessanta per poi trasferirsi a Firenze. In passato era stato denunciato dall’Arma di Firenze-Rifredi alla Procura per reati contro la libertà sessuale.

Nel Giugno 1985 l’uomo indicato nell’informativa viene interrogato e la sua abitazione viene perquisita dalla Procura. Durante la perquisizione venne trovata una pistola ma non risultò essere compatibile con l’arma sottratta dall’armeria di Borgo nel 1965.

Dopo questo evento non si hanno ulteriori notizie ufficiali su questa pista d’indagine.

Gli ultimi sviluppi

La vicenda è rimasta per molti anni sconosciuta al pubblico, fino a quando il reporter Paolo Cochi, attraverso uno studio degli innumerevoli fascicoli che riguardano il caso, ha rinvenuto l’esistenza di questo rapporto dei Carabinieri.

Questa scoperta ha portato all’approfondimento di alcuni aspetti riguardanti la persona sospettata dai Carabinieri di Borgo, e secondo le ricerche effettuate da Cochi sembrerebbe che l’individuo in questione avesse lavorato da un certo periodo in poi, dopo la fine dei delitti del Mostro, in ambienti giudiziari.

Nel 2020 Rosanna De Nuccio, sorella di Carmela De Nuccio (vittima del Mostro di Firenze nel duplice omicidio del 6 Giugno 1981), decide di incaricare l’avvocato Antonio Mazzeo, ex legale di Mario Vanni, per effettuare indagini difensive sul delitto De Nuccio-Foggi, ufficialmente rimasto senza un colpevole. L’avvocato Mazzeo si avvale della consulenza di Paolo Cochi.

Inizialmente gli incaricati chiedono e ottengono l’accesso agli atti per svolgere approfondimenti, al termine dei quali richiedono ulteriori documentazioni per poter proseguire l’indagine. Stavolta però gli verrà negata la possibilità di accedere e viene anche revocato il permesso per i fascicoli concessi in precedenza, con la motivazione che le richieste riguardavano altri fatti di reato e non il duplice omicidio in questione.

La vicenda ha fatto molto discutere ed è proseguita con due interrogazioni parlamentari in merito. Infine è intervenuto il Ministro della Giustizia che ha confermato il diniego della Procura.

Le richieste avanzate consistevano in ulteriori approfondimenti sulla questione del dossier dei Carabinieri di Borgo del 1984, oltre a ricerche su altri elementi particolari della vicenda:

  • La testimonianza di una ragazza che poco dopo l’ultimo duplice omicidio del 1985 ricevette un passaggio in autostop da uno sconosciuto che, secondo le sue dichiarazioni, le parlò di una lettera inviata dall’assassino a Silvia Della Monica, prima che la notizia della missiva spedita dal Mostro di Firenze al Magistrato uscisse ufficialmente sui giornali.

Conclusione

Una storia cominciata nel lontano 1968 e protrattasi fino ai giorni nostri. Un serial killer che ha agito per diciassette anni producendo una catena di violente morti e spezzando la tranquillità dei paesaggi fiorentini. Sono passati più di trentacinque anni dall’ultimo delitto del Mostro e gli aspetti da analizzare sono ancora molti. Restano aperti molteplici interrogativi in questa lunga vicenda che ha lasciato un segno indelebile nell’esistenza di molte persone.

Nel tentativo di restare aggiornati sulla faccenda e su possibili nuovi sviluppi confidiamo che prima o poi possano arrivare risposte definitive e risolutive su questa triste pagina della cronaca italiana.

Fonte:

Mostro di Firenze-aldilà di ogni ragionevole dubbio – Paolo Cochi

L’ultimo mistero del mostro di Firenze – ilgiornale.it