La storia di Now and Then, la canzone “finale” dei Beatles

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Negli ultimi secondi di “Now And Then”, diretto da Peter Jackson, vediamo i Beatles inchinarsi davanti al loro pubblico, pronti a ricevere gli applausi. Gli stessi che merita il regista neozelandese -al suo primo videoclip- per aver suggellato la chiusura della storia dei Fab Four con un videoclip a dir poco emozionante.

Chissà a cosa avrà pensato Paul McCartney vedendolo: il titolo del brano contiene tre delle ultime parole pronunciate dal suo amico John Lennon: “Think about me every now and then, my old friend”. E come si sarà sentito ad apporre la parola “The End” alla storia di una canzone contenuta in una cassetta registrata da Lennon e denominata “For Paul”? Non lo sappiamo, ma probabilmente avrà pianto come quando da Carl Perkins ascoltò… no, idealmente lasciamocelo raccontare dallo stesso Carl.

Da una sua intervista rilasciata a Goldmine:

“E’ una cosa che non dimenticherò mai, finché vivrò. E’ successa nel febbraio del 1981, pochi mesi dopo l’uccisione di John Lennon. Avevo scritto una canzone, “My old friend”, per ringraziare Paul di essere stato così gentile da invitarmi, insieme a Stevie Wonder, nell’isola di Montserrat, dove stava registrando l’album “Tug of war”, nel quale suono in uno dei brani, ‘Get it’. C’era anche Ringo, e sono stati otto giorni fantastici. Arrivai a Montserrat in aereo, da solo; Paul e Linda mi vennero a prendere con un piccolo aereo privato e mi portarono al di là delle montagne, negli studi di registrazione di George Martin, dove passammo insieme giornate splendide. (.) La sera prima di ripartire scrissi una canzone, che intitolai ‘My old friend’, per ringraziare Paul dell’invito. Il testo finiva così: “And if we never meet again This side of life In a little while Over yonder Where it’s peace and quiet My old friend Won’t you think about me Every now and then”.

La mattina seguente, alle dieci del mattino, la feci sentire a Paul. Era previsto che io ripartissi poco dopo per Antigua, per poi proseguire per Atlanta e Nashville fino a casa mia, a Jackson. Dopo aver ascoltato la canzone, Paul mi disse: “Carl, è bellissima. Me la ricanteresti?”. “Come no, amico” risposi. “Aspetta un momento”, disse lui, e chiamò Linda; loro due sedettero sul pavimento dello studio e io ricantai la canzone, con la mia chitarra e un piccolo amplificatore Fender. Mi accorsi che c’era un microfono acceso, ma non vi feci molta attenzione: però con quello George Martin mi stava registrando. Quando finii di cantare Paul stava piangendo, aveva lacrime che gli scendevano giù per le guance, e uscì dallo studio per non farsi vedere. (…) Linda mi disse: “Carl, ti ringrazio moltissimo”. “Mi dispiace”, risposi, non volevo farlo piangere’. E lei: “Sta piangendo, e ne aveva bisogno. Non c’era più riuscito, dopo quello che è successo a John. (…) Ma tu come facevi a saperlo?” “A sapere cosa, Linda? Non capisco di cosa parli”. E lei: “Ci sono solo due persone al mondo che sanno quali sono state le ultime parole di John a Paul, quando si sono visti l’ultima volta. E siamo io e Paul. E adesso siamo in tre, ci sei anche tu”. Ribattei “Ragazza, mi stai facendo paura. Davvero non capisco cosa stai dicendo”. E lei mi spiegò che l’ultima volta che John e Paul si erano salutati, all’ingresso del Dakota Building di New York, John aveva dato una pacca sulla spalla a Paul e gli aveva detto: “Think about me every now and then, old friend”. Paul credette che quella canzone mi fosse stata ispirata da John, ne era convinto”.

Grazie infinite Carl per questa testimonianza.

The Beatles - Now And Then (Official Music Video)

A distanza di un decennio (1994), mentre con i restanti Beatles, George e Ringo, stava ponendo le basi per il progetto retrospettivo e celebrativo della band, l’Anthology, McCartney ricevette una chiamata da Yoko Ono che gli disse di avere due audiocassette: su una c’era scritto “For Paul” e sul lato dell’altra c’era scritto “Now And Then”. Non staremo qui a chiederci come si sarà sentito Macca dopo aver appreso questo. Del resto lui e John si sono talmente amati, ma post scioglimento del gruppo anche odiati, a tal punto da punzecchiarsi a vicenda con i testi delle loro canzoni.

John Lennon – “How do you Sleep” (da Imagine, 1971)
“A pretty face may last a year or two But pretty soon they’ll see what you can do The sound you make is muzak to my ears You must have learned something in all those years How do you sleep? How do you sleep at night?”

Paul McCartney – “3 legs” (da Ram, 1971)
“I thought you was my friend/When I thought I could call you my friend…”

Nel 1995, nei suoi studios di Hogg Mill, nel Sussex, Paul insieme a George, Ringo e Jeff Lyne degli Electric Light Orchestra, inizia a lavorare alle demo casalinghe di Lennon risalenti al 1977, tra le quali spicca “Now and Then”, il cui testo sembra alludere ad una maretta sentimentale tra lo stesso John e Yoko, ma data la sua nota propensione per i testi criptici e se vogliamo ambigui, sembra alludi alla sua amicizia tormentata con Paul.

I know it’s true
It’s all because of you
And if I make it through
It’s all because of you

Now and then
I miss you
Oh, now and then
I want you to be there for me
Always to return to me

Paul, che per molti motivi non ha mai dimenticato il suo amico John, si ritrova così un motivo in più per onorarlo: un’ultima canzone il cui titolo per lui significa molto, “Now and Then”. Al contrario di “Free As a Bird” e “Real Love” -pubblicate rispettivamente nei volumi 1 e 2 dell’Anthology- il lavoro su “Now and Then” si rivela più complicato del previsto a causa della qualità della registrazione, sicché i tre Beatles la lasciano nel cassetto con sommo dispiacere di Paul. Poi però, a seguito della lavorazione del documentario Get Back -uscito nel 2021-, Peter Jackson utilizza un software di IA della sua casa di produzione, la WingNut Films, con cui riesce ad isolare le tracce vocali dai rumori di fondo per poterle mixare nuovamente, e questo catalizza l’attenzione di Macca, determinato ad apporre la parola fine a Now and Then, ora come allora.

Così Paul e Ringo si sono ritrovati nel 2022 ad ultimare grazie a MAL (questo il nome del software che è un omaggio sia ad HAL 9000 di Odissea nello spazio che a Mal Evans, il loro roadie tuttofare) il vecchio brano composto da John, riscrivendo le loro parti di basso e batteria, utilizzando la parte di Harrison -omaggiato con una nuova parte di slide guitar ex novo scritta e suonata da McCartney- registrata durante le sessioni del 1995 e separando la traccia vocale di John dal suo pianoforte per poi alla fine mixare il tutto. Seppur sia un brano così poco naturale per come è stato concepito, il sentimento e la magia creata dai Fab Four, ma soprattutto dall’alchimia tra John e Paul, è rimasta tale e quale in Now And Then che, complice il videoclip di Peter Jackson, ci ha portato ad applaudire per l’ultima volta il gruppo più importante di sempre: i Beatles.