La storia vera dietro Processo al Diavolo: il caso Arne Johnson

Posted by

1981. Siamo a Brookfield, un comune del Connecticut. È qui che hanno affittato la casa due ragazzi, Arne Johnson, 19 anni, insieme alla fidanzata Debbie, 26 anni. Arne lavora per una ditta che si occupa di manutenzione della vegetazione mentre Debbie è una toelettatrice per cani e svolge il suo impiego in un canile della zona.

Il 16 Febbraio Arne prende un giorno libero per stare insieme alla fidanzata, impegnata nella sua mansione al canile. Con loro trascorrono la giornata anche il datore di lavoro della ragazza, Alan Bono, 40 anni, la cugina di Debbie, Mary, 9 anni e Wanda, la sorella di Arne. La mattinata scorre tranquilla e il gruppo si ritrova a pranzo in un ristorante della zona. La situazione è piuttosto conviviale e l’alcool comincia a scorrere, tanto che quando si alzano da tavola Alan, Arne e Debbie sono in stato abbastanza alterato. Quando tornano al canile si accende una discussione durante la quale Bono appare decisamente agitato, a questo punto i ragazzi decidono di andarsene ma l’uomo afferra la piccola Mary e non mostra intenzione di lasciarla andare. Arne tenta di convincerlo, si accende una litigata tra i due e improvvisamente il diciannovenne estrae un coltello, inizia a grugnire come un animale per poi scagliarsi addosso ad Alan. Lo colpisce più volte con una serie di coltellate che saranno fatali, tra cui una che si estende dallo stomaco fino al cuore.

Un’aggressione violentissima, una furia animalesca. La Polizia interviene, Johnson viene fermato e arrestato a circa 2 miglia di distanza dalla scena del crimine. Una lite degenerata in omicidio. Una brutta situazione simile ad altre fronteggiate dagli agenti delle forze dell’ordine in diverse occasioni. Il caso sembrerebbe avviarsi velocemente verso la risoluzione, fino a quando non emerge una storia che mette tutto in discussione.

“Il diavolo mi ha costretto a farlo”

Debbie, la fidanzata di Arne, viene interrogata e il suo racconto non è di quelli che lasciano indifferenti. Secondo la sua testimonianza da qualche tempo il ragazzo si esibiva in strani comportamenti, soffriva di allucinazioni, emetteva versi gutturali e a volte cadeva in stati catatonici.

Una serie di segnali allarmanti piuttosto simili a quelli che David, il fratello undicenne di Debbie, aveva iniziato a manifestare l’anno precedente. Tutto ebbe inizio nel 1980, quando la famiglia affittò una casa in Connecticut. David stava aiutando con il trasloco quando vide avvicinarsi un uomo anziano con fare minaccioso. Sembrava avere la pelle carbonizzata e portava una folta barba bianca. Lo spinse sul letto ad acqua e gli disse che se si fossero trasferiti lì avrebbe fatto del male a tutta la famiglia.

Nei giorni successivi il giovane continuò ad avere visioni riguardanti questa figura dell’uomo anziano, talvolta svegliandosi nel cuore della notte con graffi e lividi sul corpo. Allo stesso tempo il resto dei familiari iniziò a sentire strani rumori all’interno della casa, provenienti dalla soffitta.

Acquista il libro:
More Disturbed
Le nuove storie dei serial killer più perversi dei tempi moderni

su Amazon
(qui il primo volume della serie Disturbed)

Per questo motivo decisero di rivolgersi a Ed e Lorraine Warren, i due famosi ricercatori del paranormale. L’esperienza della coppia di studiosi all’interno dell’abitazione pare essere stata decisamente intensa. Secondo quanto descrissero ci furono diversi episodi inspiegabili. In più di un’occasione gli oggetti si mossero da soli, dalla cantina provenivano versi animaleschi e forti rumori.

Riferirono che in un’occasione, mentre Ed stava facendogli un’intervista, improvvisamente comparve una foschia nera accanto a David e in seguito il giovane avrebbe detto di avere la sensazione che qualcuno stesse tentando di soffocarlo. Raccontarono anche che non fu l’unico episodio riguardante il ragazzo, in quanto durante quel periodo si esibì in comportamenti aggressivi e avrebbe dichiarato di essere posseduto da 43 demoni, nominandoli uno per uno. Secondo la testimonianza di Lorraine in un’occasione il giovane arrivò anche a levitare. Abbassò la testa e si sollevò lentamente in aria mentre la sua faccia esibiva un ghigno terrificante.

La situazione venne monitorata e il ragazzo fu sottoposto a un esorcismo. Dopo questo intervento le condizioni di David sembravano migliorate ma allo stesso tempo Arne cominciò a manifestare strani segnali. Alcune persone a lui vicine affermarono che qualche entità nefasta trasferitasi da David si era impossessata di Arne arrivando a fargli compiere azioni contro la sua volontà, tra cui l’omicidio di Alan Bono.

Tra visibile e invisibile

Il 28 Ottobre 1981 inizia il processo. La difesa dichiara l’imputato innocente in quanto sarebbe stato posseduto da un demone che avrebbe guidato i suoi gesti e lo avrebbe portato ad uccidere. La giuria non poteva prendere in considerazione l’ipotesi della possessione poiché giuridicamente indimostrabile. A questo punto gli avvocati optarono per la legittima difesa. Il 24 Novembre la giuria si esprime e Arne Johnson viene condannato a scontare una pena compresa tra i 10 e i 20 anni di prigione per omicidio colposo di primo grado. Durante il periodo di permanenza in carcere si sposò con Debbie e completò gli studi per ottenere il diploma. Dopo cinque anni di detenzione venne rilasciato per buona condotta.

Il caso ebbe un grande clamore mediatico a causa degli aspetti inquietanti che fecero da cornice alla vicenda. Arne era davvero rimasto preda di un’entità malvagia oppure si trattava di una strategia difensiva? La questione ha scatenato molte discussioni, Arne e Debbie hanno sempre ribadito la versione paranormale dei fatti mentre il fratello di David dichiarò che la storia riportata dai coniugi Warren era soltanto un’invenzione e che la causa dei comportamenti dell’epoca da parte del giovane David era da imputare a un periodo di sofferenza mentale.

La risposta in grado di fare chiarezza non possiamo certo fornirla noi, il nostro compito è quello di ascoltare e leggere le testimonianze e riportare il tutto in maniera più chiara possibile. Quello di cui siamo certi è che, aldilà delle varie interpretazioni che si possono fornire, questa storia rappresenti una tragedia che ha visto sconvolgere la vita di molte persone.

Fonti:

https://www.radiotimes.com/movies/the-conjuring-3-true-story-arne-johnson-case-real/

https://www.oxygen.com/true-crime-buzz/conjuring-the-devil-made-me-do-it-and-arne-johnsons-trial