I più interessanti libri sul gioco editi in Italia

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Il gioco d’azzardo è una materia che è in grado di affascinare trasversalmente persone di tutte le età e appartenenti a ogni classe sociale. Al giorno d’oggi, in giro, su questo argomento è possibile reperire tanto materiale tra film, serie tv, blog e articoli che ne parlano. Ad ogni modo, sul tema, esiste anche una vasta letteratura fatta di libri che aiutano a comprendere meglio questo fenomeno, affrontandolo da diverse angolazioni. Libri dei quali parleremo proprio in questo articolo.

Alcuni dei libri da non perdere sul mondo del gioco

“Slot machines, i primi 100 anni” di Marshall Fey, Facto editore è un libro dedicato alla storia delle slot. Oggi siamo abituati a pensare a queste macchine che troviamo nelle sale da gioco (e anche in versione digitale con le tipiche slot da bar gratis) in un certo modo, ovvero con grafica 3D animazioni, luci e suoni, tuttavia, le slot non sono sempre state così, e non potrebbe essere altrimenti visto che hanno oltre un secolo d’età. In questo libro pubblicato nel 1991, viene ripercorsa l’evoluzione di questi apparecchi, dalla loro invenzione, fino ai giorni nostri.

Interessante anche il libro di Gherardo Ortalli “Lotterie, lotto, slot machines. L’azzardo del sorteggio: storia dei giochi di fortuna”, pubblicato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche editore. Un libro all’interno del quale viene sottolineato come i giocatori di slot, anche quelli più esperti, debbano conoscere in ogni aspetto il mondo del gioco d’azzardo. In buona sostanza si tratta di un libro principalmente incentrato sull’aspetto ludico dei giochi di sorte e di fortuna, utile per offrire spunti di riflessione che possano rivelarsi d’aiuto tanto al giocatore esperto, quanto a quello alle prime armi.

Se siete interessati all’argomento, val la pena leggere anche “Fate il nostro gioco. Gratta e vinci, azzardo e matematica” di Paolo Canova e Diego Rizzuto (pubblicato da add editore). In questo libro, attraverso aneddoti simpatici, s’indaga sull’importanza dei numeri nel gioco, scongiurando anche il mito del “vincere facile”. La matematica può essere un alleato ma non è sufficiente per garantire di vincere alle slot. In questa pubblicazione vengono analizzati i meccanismi che stanno dietro al gioco, analizzati i comportamenti dei giocatori, fornendo un quadro ricco di nozioni importanti per chi si chiede cosa ci sia dietro il concetto di “fortuna”.

Un approccio simile è utilizzato in “La scommessa perfetta. La scienza che sbanca i casinò” scritto da Adam Kucharski e pubblicato da Codice Edizioni. Qui sono raccontate le esperienze di giocatori d’azzardo e matematici, i quali hanno unito le proprie forze sfidando la sorte. Un intento che va di pari passo con la rivoluzione che ha interessato il mondo del gambling, che ora deve confrontarsi con dati statistici, algoritmi e calcoli matematici: il tutto con un obiettivo, ossia delineare il sistema perfetto per vincere. In questo libro vengono analizzate la teoria della probabilità, la teoria dei giochi, la psicologia e la fisica, anche rifacendosi a grandi menti del passato come quelle di Galileo Galilei, Alan Turing e John von Neumann.

I tormenti del Dostoevskij giocatore

L’ultimo consiglio letterario sul gioco, invece, è di natura più introspettiva e psicologica, e riguarda “La febbre del gioco”, opera di Fedor Dostoevskij (edita in Italia da Marcos y Marcos) in cui si racconta come, per circa una decina d’anni, dal 1862 al 1871, il celebre scrittore russo fu molto preso (anche troppo) dal gioco d’azzardo. Descrivendo la sua esperienza, Dostoevskij racconta con grande vividezza e dovizia di particolari il vissuto febbrile e irrazionale dei giocatori, descrivendone splendori e soprattutto miserie. Dostoevskij è consapevole di quanto contino la componente della razionalità e dell’emotività nel gioco, tuttavia molto spesso non riesce a controllarle. Così si riduce a chiedere soldi a moglie e amici i soldi, ma si gioca anche quelli. In questo periodo scrive Memorie dal sottosuolo, Delitto e castigo, Il giocatore, I demòni, alcune delle sue opere più famose, scritte come fosse sotto la pressione dei debiti di gioco, per continuare a giocare.