Gli appunti di Leonardo da Vinci sono ora consultabili online

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Tecnicamente si chiama “Codice Forster”, dal nome dello scrittore inglese John Forster che raccolse gli appunti lasciati in vita da Leonardo da Vinci: un lavoro che diede come risultato tre libri, che alla morte dello scrittore furono lasciati in eredità al Victoria & Albert Museum di Londra, tutt’ora il detentore dei Codici. La novità è che il museo ha recentemente attivato un team per digitalizzare gli appunti di Leonardo, allo scopo di preservarli a lungo termine (visto che sono estremamente fragili e delicati). E la digitalizzazione del primo libro è stata completata da poco, col risultato consultabile online direttamente sul sito web del museo, al link qui sotto.

Victoria & Albert Museum: esplora le note di Leonardo da Vinci

Il primo libro include i primi appunti presi da Leonardo dal 1487 al 1490 a Milano e gli ultimi, scritti a Firenze intorno al 1505. Sfogliandoli virtualmente non solo si ha la possibilità di entrare in contatto con la creatività di Leonardo in ambito scientifico (ci sono appunti di idraulica e fisica), ma si può anche osservare la celebre scrittura speculare del genio italiano: la grafia va da destra verso sinistra, e la lettura è possibile solo osservando il testo attraverso uno specchio.

Le ragioni per cui Leonardo scriveva in quel modo sono state disquisite nel tempo. Da una parte, l’ipotesi che lo facesse per renderne più difficile la comprensione e più complesso il furto di idee è stata nel tempo ritenuta improbabile, perché il pensiero comune è che se Leonardo fosse davvero preoccupato che gli rubassero le intuizioni, avrebbe facilmente inventato un intero codice segreto comprensibile solo a lui. È più probabile invece che Leonardo scrivesse al contrario perché era mancino, e scrivendo con la sinistra preferiva scrivere da destra verso sinistra per evitare di sbavare l’inchiostro durante la stesura.

Il piano di digitalizzazione degli altri due codici Forster è già partito, e il museo si dice entusiasta dell’idea che questa preziosa opera possa sopravvivere per sempre, anche tra altri 500 anni, cosa che risulterebbe impossibile se ci si affidasse ancora soltanto alla carta.

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