I segreti nascosti di The Dark Side of the Moon

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Su The Dark Side Of The Moon ormai si è detto e scritto tutto il possibile, eppure ancora a distanza di anni questo album riserva ancora delle sorprese. D’altronde stiamo parlando di una vera e propria scatola magica, un universo di suoni, voci, suggestioni filosofiche, citazioni da film, allusioni colte e viaggi mentali. I segreti del capolavoro dei Pink Floyd sono tanti e non tutti ne sono a conoscenza.

Partiamo dall’immaginifico inserimento in tutto l’album di passaggi parlati, spesso a stento udibili o comprensibili, ottenuti chiedendo a persone di passaggio per Abbey Road di parlare dentro un microfono su argomenti pertinenti quali pazzia, violenza e morte. Un intervistato i cui commenti non furono usati era Paul McCartney, la cui cauta filosofia mal si sposava con l’ispirata spontaneità del portiere degli studi, Jerry Driscoll e del tecnico Pete Watts, o addirittura del chitarrista dei Wings. I soggetti ricevevano una serie di cartonicini che ponevano domande tipo: “Qual è stata l’ultima volta che sei stato violento?” oppure “Che ne pensi della morte?”

PINK FLOYD THE VOICES OF DARK SIDE OF THE MOON

Un’intervista con “Roger the Hat”, drogatissimo road manager di un gruppo concorrente, fornì ai Floyd ricchissimo materiale, per la risata maniacale non meno che per le frasi dementi.

Altra chicca è la traccia segreta, subito dopo Eclipse.

Negli ultimi 30 secondi dell’album, un’orchestra suona in sottofondo, coperta dal battito del cuore pulsante, Ticket to ride dei Beatles. Prima dell’avvento del digitale i nastri venivano molto spesso riutilizzati. È possibile che sia rimasta impressa una precedente registrazione? La stavano forse suonando in quel momento agli Abbey Road Studios ed è rientrata in qualche canale di registrazione o parliamo di un messaggio subliminale intenzionale, di cui i Pink Floyd non hanno mai voluto parlare?

Secret Music on The Dark Side of The Moon (Ticket to Ride) Found Original Version

Il lato oscuro della Luna è in realtà il lato oscuro della mente. La canzone Brain Damage è riferita a Syd Barrett, che uscì dal gruppo per lo stato di alterazione provocato dall’Lsd.

I temi della morte e del tempo vengono trattati avendo come faro guida il filosofo tedesco Martin Heidegger (1889-1976): la funzione della morte è dare un senso e una struttura al progetto della vita che, per sua natura, ha un orizzonte temporale limitato. Time inizia con il suono di decine di sveglie registrato in un negozio londinese di orologi e pendole antiche. Sentite l’episodio raccontato con le parole di Alan Parsons, tecnico del suono dell’album: “Ho effettuato quelle registrazioni stereofoniche in un vecchio negozio di orologi che si trovava proprio accanto allo studio. Ce n’erano tantissimi. Ho chiesto gentilmente al proprietario di fermarli tutti e li ho registrati uno a uno, per poi sincronizzarli pazientemente sul multitraccia.” Sembra più frutto dell’inventiva di un vecchio alchimista che non di un fonico.

Pink Floyd - Time

Fino al 1972 il titolo del disco dei Pink Floyd non aveva nulla a che fare con il lato oscuro della luna; infatti la band di Roger Waters aveva scelto di utilizzare Eclypse come nome del lavoro. Questa decisione era dovuta al fatto che un’altra band li aveva preceduti: i Medicine Head, che nel 1972 diedero alle stampe il loro Dark Side of the Moon. Purtroppo per loro, visto il veloce fallimento dell’album in questione, i Floyd poterono tranquillamente appropriarsi del titolo, che resero celeberrimo in tutto il mondo. Per gioco, potreste provare a immaginare che i Pink Floyd non siano mai esistiti e che questo sia stato il Dark Side of the Moon che ha scalato le classifiche.

E poi c’è la storia della voce femminile di Clare Torry in The Great Gig in the Sky, originariamente pagata 30 sterline e successivamente riconosciuta come parte degli autori del brano. Ma questa è una storia che vi abbiamo già raccontato:

pink-floyd-dark-side-of-the-moon-album-cover-wallpaper-1The Great Gig In The Sky, la perla dei Pink Floyd

Ci sono altri punti di vista con cui apprezzare e riscoprire The Dark Side of the Moon. A seguire trovate due altre storie Auralcrave dedicate al disco più amato della storia:

darksideThe Dark Side of the Moon, 45 anni dopo

dark_side_vitruvianThe Dark Side of the Moon: Umanesimo e storia nell’universo circolare dei Pink Floyd

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