Sì, avevamo bisogno del ritorno dei Subsonica

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I Subsonica sono ritornati sulle scene con un disco, -il loro decimo album in studio- che a differenza delle loro prove più recenti, 8 (2018) e una Nave in una Foresta (2015) suona più compatto, coeso e battagliero che mai. Non era scontato, dato che la band dei Murazzi, Torino,  si è trovata ad un passo dallo scioglimento: la pubblicazione di Mentale Strumentale -l’album, interamente strumentale, risale al 2004 ma all’epoca fu rifiutato dall’allora casa discografica dei Subsonica, la Mescal- nel 2020, la fine del contratto discografico, potevano essere il commiato, anzi, il requiem di una band che dal 1996 ci fa saltare, riflettere, ma soprattutto groovare con i nostri passi di danza, un po’ come nel videoclip di Eden.

Sicuramente è stato il momento più oscuro, anzi noir per i Subsonica, ma poi, con un plot twist degno dei migliori script cinematografici, Stefano Sollima li ha contattati per la colonna sonora di Adagio, il film “conclusivo ” (?) della sua trilogia romana. Sicché i Subsonica si sono ritrovati dopo molto tempo (il loro ultimo album di canzoni inedite risale al 2018) a lavorare insieme ad un brano che ha ridato loro la voglia di riprovarci: a ritrovare quel groove, quella coesione e quel sound capace di stenderci come un pugno ben assestato. Beh, confesso che Pugno di Sabbia, -singolo apripista di Realtà Aumentata- con il suo ritmo in levare e quel bounce che gioca dalle parti del dub, il riff di Casacci che non fa prigionieri e quel ritornello così Subsonica nell’animo, mi ha fatto ben sperare. Fortunatamente il mio auspicio non è stato disatteso. Realtà Aumentata è il disco di un gruppo presente che non gioca di rimessa, ma anzi è pronto, come testimonia il testo di Pugno di Sabbia e delle altre dieci canzoni presenti nel disco, ad entrare in tackle scivolato sulla società che stiamo vivendo. 

Pelle color della sera
afro italiana 2G
senza una patria d’origine ormai
nata e cresciuta qui dove potrai
essere per sempre straniera
volare in una voliera
In un passato che non passa mai
in un passato che non passa mai
non sono i cani di razza 
che urlano in piazza 
gridando che
qui c’è un passato che non passa mai
ed un futuro che non troverai
non è quel pugno di sabbia
pieno di rabbia, pieno di te.

Subsonica - Pugno Di Sabbia (Official Video)

Anche Mattino di Luce continua il solco di Pugno di Sabbia -anzi a dire la verità lo precede dato che è la seconda traccia del disco- riferendosi alle transizioni di genere e di come ci si possa sentire ingabbiati in un corpo che non ci appartiene. 

Come passaggio di forma
Da nebulosa a una stella
Come da bruco a farfalla
Un pianeta che non c’è
Come trovare il coraggio
Odissea nello spazio
Di un cratere profondo
Di quel corpo che non sei più
In un collasso di luce
Per una stella che nasce
Dal gioco instabile di masse gelide
Sognando un giorno di pace
Quando un mattino di luce
Trasformerà la tua voce
Che si libererà in nuove densità
Di quell’amore che tace

Subsonica - Mattino di Luce (Official Video)

I Subsonica sono ritornati al posto giusto ed al momento giusto, perché come detto dal loro tastierista ed autore dei testi -compito che condivide con Samuel e Max Casacci- Boosta, “I Subsonica servono”, innanzitutto a loro stessi per prendere coscienza di come nonostante la loro bolla sonora, presente dal 1996, sia stata vicina a scoppiare, con Realtà Aumentata abbia trovato quell’aria fresca di cui aveva, anzi avevano bisogno. Ed i nostri avevano bisogno anche di ritrovare quel senso di cameratismo e di unità che, complice la pandemia e la voglia di cimentarsi in progetti solisti, da tempo mancava alla band. Tutta questa lontananza però li ha fatti ritrovare a Casa Baladin, a Piozzo, nel cuneese, con la voglia di scrivere un nuovo capitolo della loro storia, oramai prossima ai trent’anni di attività, con uno sguardo rivolto al futuro ed uno al passato, agli inizi pieni di entusiasmo e la voglia di stupire.  I Subsonica ci sono riusciti anche stavolta -no, non a bissare Microchip Emozionale, come cantavano in Benzina Ogoshi- con uno dei loro lavori più riusciti, che presenta i loro marchi di fabbrica: songwriting di spessore ed un sound che è sempre sul pezzo figlio della groova e dalla coolness internazionale, grazie all’apporto di Marta Salogni al missaggio che ha conferito a Realtà Aumentata un ulteriore spessore. Adesso non ci resta che attenderli: loro pronti “con i piedi sul palco” e noi a riabbracciarli e a saltare, perché qualora aveste dei dubbi, i Subsonica sono tornati.

Eh sì, ne avevamo bisogno.