Abbronzatissima: una hit estiva che vive per sempre

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Il grande matematico Johann I Bernoulli nel 1696 lanciò un problema e chiese ai grandi scienziati dell’epoca una soluzione. In molti parteciparono alla sfida, ma tra le altre arrivò una soluzione da parte di un anonimo. Si narra che Johann I Bernoulli, appena vista, intuì chi fosse e disse la celebre frase: questa è “la zampata del leone” (ex ungue leonem). Era Newton, il risolutore.

La frase, tradotta letteralmente, significa “il leone (si riconosce) dall’artiglio.” La mano del grande. Ed è così anche nell’arte.

Nel 1963, esattamente 60 anni fa, uscì la canzone dal testo di Carlo Rossi e musica dello stesso Edoardo Vianello: Abbronzatissima. Una canzone che dopo 60 anni è ancora bella e piacevole, leggera, con una voglia spensierata, come era lo spirito di quell’Italia in crescita economica. Che aveva voglia di vivere le prime libertà.

Edoardo Vianello - Abbronzatissima (1963)

Questa canzone è un classico che piace ancora, perché come diceva Calvino, i classici non terminano mai la loro vita. Hanno sempre qualcosa di nuovo da dire.
Ma veniamo “alla zampata del leone” ed ascoltiamo gli arrangiamenti. Sono di Ennio Morricone!

C’è un coro che si distingue per iniziali acuti che a stento si distinguono dalle trombe, vertiginosi, si sente una orchestrazione nuova. Fulgida intuizione che sa di futuro, ancora più avanti alla musica degli anni ’60.
Un controcanto iniziale che poi sembra sparire per lasciare posto ad un arrangiamento classico cubano, estivo.

Questo sarebbe abbastanza, ma Ennio Morricone ci stupisce. Osa, miscela questi acuti con le percussioni cubane fino alla fine, sotto la voce pulita e chiara di Edoardo Vianello.

Ennio Morricone rese questa canzone una colonna sonora mirabolante dell’Italia. Impariamo da questo ascolto che la musica è tutta bella, quella leggera, classica, jazz, blues, rock ed i loro classici stupiscono sempre.

Ma la musica leggera, che è il termometro politico e sociale, è il colore del tempo, con queste “zampate” dei geni, diventa arte pura, viaggio nel tempo e nei luoghi, risorsa imprescindibile sociale, che ancora oggi ci offre la possibilità di recuperare energie per il nostro tempo.

Prova dell’assolutezza della musica.

Articolo pubblicato originariamente su arturosanninoblog.it e concesso ad Auralcrave per la ripubblicazione.