Roma, anni 80: l’inquietante omicidio di Katty Skerl

Posted by

Per raccontare la storia di Katty è necessario riavvolgere il nastro di trentanove anni, in un’Italia per certi versi distante ma per altri simile a quella di oggi. Una vicenda cristallizzatasi nello scorrere del tempo, un fatto di cronaca triste e brutale che resta tutt’oggi irrisolto.

Roma, 1984.

Catherine Skerl, soprannominata Katty, è una ragazza di 17 anni che frequenta l’ultimo anno del Liceo Artistico. Figlia di Peter Skerl, cittadino americano e regista del film “Bestialità”, un cult tra gli appassionati del cinema di genere degli anni ‘70. Nata in Svezia, dopo la separazione dei genitori si è trasferita nella Capitale Italiana, dove vive insieme alla madre e al fratello. Catherine non passa inosservata, di una bellezza decisa ma non volgare, molto intelligente, tranquilla ma allo stesso tempo determinata. Tra le sue passioni c’è l’attivismo politico, è iscritta infatti alla federazione giovanile del Partito Comunista.

Una vita caratterizzata da una fitta rete di amicizie e dalla speranza di lasciare la propria impronta nel mondo. Nessuno di certo poteva immaginare che il suo percorso si sarebbe tragicamente interrotto in una serata di pioggia invernale.

Sabato 21 Gennaio. È pomeriggio quando Katty esce di casa per recarsi a una festa in casa di amici. Resta lì fino alle 18:30, poi se ne va perché ha un altro impegno in programma. Deve recarsi nell’abitazione di un’amica, ha in previsione di cenare lì e rimanere a dormire da lei poiché il giorno dopo sarebbero dovute andare a sciare insieme al Terminillo. Le due hanno fissato di trovarsi alla fermata Lucio Sesto del Metro alle ore 19:00.

All’orario prestabilito l’amica arriva sul luogo dove avrebbero dovuto incontrarsi. Catherine non c’è, forse è in ritardo. La ragazza aspetta, i minuti passano e inizia a preoccuparsi, chiama a casa di Katty ma anche i familiari non hanno nessuna notizia di lei. Piove, è buio e della giovane non c’è traccia. I timori si fanno sempre più palpabili, la madre avverte le autorità e vengono avviate le ricerche sul territorio.

La notte trascorre nell’apprensione più totale sulle tracce di una ragazza che sembra essere svanita nel nulla.

22 Gennaio. È mattina quando la Polizia riceve la chiamata da parte di un uomo, proprietario di un vigneto nella zona di Grottaferrata. Sul suo terreno ha fatto una scoperta terrificante: la presenza del cadavere di una ragazza. Gli agenti arrivano sul luogo, constatando che si tratta di Catherine Skerl. È stata uccisa e i particolari su quanto le è accaduto sono decisamente disturbanti. L’assassino l’ha strangolata prima con un filo di ferro e successivamente le ha stretto la cinghia della sua stessa borsa intorno al collo. Infine le ha schiacciato il viso sulla melma presente in quel terreno, causando un soffocamento che l’ha portata alla morte. Sulla testa sono presenti delle contusioni. Nessun segno di violenza sessuale.

Una follia cieca e spietata. Chi è il mostro che ha messo in pratica tutto ciò?

Acquista il libro:
More Disturbed
Le nuove storie dei serial killer più perversi dei tempi moderni

su Amazon
(qui il primo volume della serie Disturbed)

Le indagini cercano di ripercorrere gli ultimi attimi di vita della vittima. Appare piuttosto probabile che l’incontro con il killer sia avvenuto nel tratto di strada che parte dalla casa dove si stava svolgendo la festa e arriva fino alla fermata Lucio Sesto. Un percorso di circa 12 km. Purtroppo non è possibile stabilire con certezza cosa sia accaduto una volta che Catherine è andata via dalla festa. Ha utilizzato i mezzi pubblici? Autobus o metropolitana? Ha fatto l’autostop? Ha incontrato qualcuno di cui si fidava e ha accettato un passaggio?

Nell’esistenza di Katty non ci sono zone oscure, motivo per cui l’ipotesi più diffusa è che la ragazza abbia incrociato un maniaco durante il tragitto. Gli investigatori si concentrano su questa linea d’indagine e dopo qualche mese individuano un possibile sospettato: si chiama Maurizio Giugliano, un ragazzo di quasi 22 anni. Una personalità decisamente antisociale, dagli atteggiamenti violenti e con uno scarso autocontrollo. Un soggetto con precedenti di rapina ,violenza sessuale e incendio doloso. Giugliano è accusato dalla Polizia di aver ucciso altre cinque donne oltre a Catherine.

Per una di esse, Giuliana Meschi, verrà condannato. Per quanto riguarda le altre invece non esiste nessuna prova nei suoi confronti e sarà prosciolto da tutte le accuse.

Oltre all’assenza di evidenze concrete risulta difficile pensare che un soggetto come Giugliano, dominato da una pulsionalità irrefrenabile, avesse potuto orchestrare un delitto diabolicamente meticoloso come quello di Katty Skerl. L’assassino della diciassettenne agisce in un sabato sera a Roma e riesce apparentemente a passare inosservato. Per nascondere il cadavere si addentra in una stradina stretta tra i vigneti, entra ed esce senza essere visto. La dinamica dell’omicidio fa supporre di essere davanti a un altro tipo di soggetto. L’indagine deve ripartire da capo.

Man mano che il tempo passa sulla vicenda scende la nebbia, una foschia che rende sempre più difficile cercare di tracciare una cornice su quel sabato sera in cui la giovane venne brutalmente ammazzata.

Un silenzio che durerà per circa 20 anni, fino a quando la storia viene ripresa in mano da Otello Lupacchini e Max Parisi, nel libro “Dodici donne un solo assassino” uscito nel 2006. I due ipotizzano che Catherine possa essere stata vittima di un serial killer che si aggirava a Roma in quegli anni. Risultano a questo proposito delle analogie con altri delitti di donne e ragazze accaduti a Roma negli anni ‘80, uccise tramite strangolamento dopo essere state tramortite.

Si è tornati a parlare del caso anche l’anno scorso, in seguito a una scoperta inquietante da parte della squadra mobile di Roma. Dopo alcune segnalazioni riguardo a degli strani segni presenti sul loculo in cui era sepolta Catherine, gli inquirenti hanno disposto di riaprire la lastra di marmo per verificare la situazione. La nicchia è stata aperta e l’interno risultava vuoto. La bara di Katty era sparita. Un fatto che ha lasciato tutti a bocca aperta. Chi si è reso protagonista di un episodio così increscioso e per quale motivo?

Non conosciamo la risposta a queste domande ma resta un grande senso di vuoto e tristezza per la profanazione della tomba di una ragazza a cui non è neanche stato concesso di riposare in pace dopo la terribile fine della sua vita. E’ qualcosa che lascia attoniti e aggiunge ulteriore sofferenza a questa dolorosissima vicenda.

Acquista il libro:
More Disturbed
Le nuove storie dei serial killer più perversi dei tempi moderni

su Amazon
(qui il primo volume della serie Disturbed)

Dopo quasi quarant’anni ci chiediamo cosa sia successo quel 21 Gennaio 1984. Nessuna ipotesi sembra da escludere in questo caso.

Catherine può essere stata vittima di un assassino seriale che non è mai stato individuato e il suo crudele destino potrebbe intrecciarsi con quello di altri omicidi avvenuti in quegli anni a Roma e che sono tuttora insoluti. Ma è possibile che si tratti anche di un altro tipo di situazione. Non è assurdo pensare che possa essere stata uccisa da un soggetto che quella sera perse il controllo scaricando le sue proiezioni mentali su di lei. Qualcuno che non aveva mai ucciso in passato e che non ucciderà più in futuro, trascorrendo gli anni seguenti con il terrore di essere scoperto e che per questo motivo abbia tenuto un profilo basso.

In mezzo ai molti scenari che si possono ipotizzare, resta soltanto la certezza dell’azione abominevole che è stata compiuta su una giovane di 17 anni. Katty, raggiante e ambiziosa, purtroppo incontrò qualcuno che le spezzò le ali nel desiderio di cancellare la sua presenza dal mondo. Un’esistenza terminata troppo presto.

Ad oggi Catherine continua ad essere viva nei ricordi e nei pensieri di tutte quelle persone che le volevano bene. Per questo motivo la sua storia non deve essere dimenticata, nella speranza che in futuro possano arrivare delle risposte in grado di restituire un senso di giustizia.

FONTI

l’Unità – Archivio Storico

Dodici donne un solo assassino: da Emanuela Orlandi a Simonetta Cesaroni – Otello lupacchini e Max Parisi – koinè nuove edizioni

ilsudest.it – CATERINA SKERL, NEL BUIO DA 38 ANNI