“I’ll see you in my dreams”: Bruce Springsteen al Circo Massimo 2023

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Prima di scrivere una mia impressione riguardante il concerto del Boss al Circo Massimo ho voluto prendermi del tempo. Madonna che botta, e non mi riferisco solo alla “pezza” di Max Weinberg nel percuotere le pelli della sua batteria, ma all’energia presente al Circo Massimo che ha spazzato via persino la pioggia battente sulla capitale.

19 e 29 di domenica 21 maggio, Bruce sale sul palco e senza troppi fronzoli, con il suo 1,2,3,4 inizia a scrivere un’altra pagina bianca del suo capitolo legato ai leggendari live shows.

The Boss from Freehold è consapevole come il suo tempo onstage si stia assottigliando sempre di più, ed anche il suo pubblico. Il Circo Massimo è un vero proprio meltin pot di culture, basta scorgere i display dei telefoni per leggere 21 may, 21 mayo, 21 mai e via discorrendo. Ma appunto, non perdiamo tempo. 1,2,3,4.

Lo spettacolo portato in scena dal Boss fa i conti con la mortalità, la memoria, i fantasmi del passato, sviluppando ulteriormente la matrice narrativa alla base della sua autobiografia “Born To Run” e del suo residency show “On Broadway” andato in scena al Walter Kerr di New York.

Mentre canta e suona la sua Fender Telecaster, nella splendida venue romana aleggia la sensazione che Bruce, sarà proprio l’ultimo, il “The last Man Standing” a lasciare il palco, ma il pubblico godendosi il qui e ora non se ne cura minimamente, anzi non c’è proprio tempo per questo.

1,2,3,4. E una dietro l’altra scendono a valanga quelle melodie che a distanza di giorni si fischietteranno come la linea di sax di “Out on The Street e l’oooohoh di “Born To Run” ecc. perché in questo show di due ore e tre quarti di momenti come questi ce ne sono stati molti. Se ne saranno accorti anche i gabbiani che mentre garrivano non vedevano l’ora che il concerto finisse per gettarsi a capofitto sul lauto pasto offerto -purtroppo- dagli uomini, ma anche loro avranno avuto gli occhi lucidi.

Bruce Springsteen Finale di Fuoco al Circo Massimo 21-05-2023 Roma

L’intensità offerta dal Boss e da quella autentica macchina da guerra qual è l’E Street Band è pazzesca, io stesso al mio primo show del Boss me ne sono reso conto e al fine di scrivere un’impressione che fosse il meno retorica e banale possibile -non so se ci sono riuscito ma lo spero- mi sono preso del tempo. Al Circo Massimo sì, c’erano le luci degli smartphone ma ad illuminare a giorno erano gli occhi degli spettatori, lucidati dalle canzoni di Springsteen e dalla sua  musica che è un costante abbraccio alla compassione, all’umanità che sta sempre di più diventando uno spettro, come Tom Joad.

Alle 22 e 15, Bruce, solo sul palco chiude con “I’ll see you in my dreams” una maratona di quasi tre ore, dove senza alcuna retorica il Boss ci ha ricordato come sia il suo concerto che le nostre vite debbano fare i conti con le paure, i fantasmi, i sogni, la morte, ma soprattutto la vita.

L’ultima canzone della setlist ci ha sussurato tutto questo ed è stata il congedo perfetto per una serata dove tutti noi, in un modo o l’altro abbiamo lasciato il Circo Massimo con gli occhi pieni di meraviglia ed un pensiero collettivo: “Chissà magari quando ce ne saremmo andati tutti quanti, lì, da solo sulle assi del palco impolverate dirà un altra volta…1,2,3,4.”