Alessandro Barbero all’Auditorium con la battaglia di Adrianopoli

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Il grazie con cui Alessandro Barbero ha concluso la sua lectio magistralis all’Auditorium de “La Nuvola” di Roma, per la rassegna “Più Libri, più Liberi”, è stata la chiosa, il congedo “perfetto” da parte del divulgatore “Pop” -nell’accezione più nobile del termine”- dei nostri giorni.

Lo dicono le vendite delle sue pubblicazioni, gli ascolti dei suoi podcast sempre ai vertici della classifica di Spotify. In generale lo testimonia l’affetto del suo pubblico, che lo scorso 8 dicembre, ha riempito ogni posto dell’Auditorium.

Le persone si sono sorbite un’ora e più di fila pur di ascoltare la sua lezione sulla battaglia di Adrianopoli del 9 agosto 378 D.C.

No, non ve ne farò alcun accenno, in quanto esistono per l’appunto i podcast, ed i libri relativi a questa battaglia -fondamentale per gli sviluppi successivi dell’impero romano- che ve la spiegheranno meglio.

Come una rockstar pronta a suonare il suo set all’interno di un festival -che poi se ci pensate, è quello che ha fatto il Prof con la sua lectio magistralis- Alessandro Barbero ha dato il massimo con il tempo che aveva a disposizione: un’ora.

Ogni tanto scuoteva il polso sinistro per controllare l’orario e assicurarsi di enunciare tutto quello che poteva in quel tempo tiranno come il peggiore dei dittatori.

Intanto però Alessandro Barbero andava avanti con la sua esposizione, l come di consueto chiara e un antidoto perfetto contro gli otto secondi della nostra soglia d’attenzione.

Quando si ha la possibilità di vedere dal vivo un divulgatore del genere, si ha l’opportunità di ammirarlo nella sua tridimensionalità: voce, aspetto, e profondità dei suoi contenuti.

Ascoltare il suo sentire attraverso la voce, la prossemica e il suo sense of humour, è stato veramente un privilegio che avvalora ancora di più quello che riesce a fare attraverso i podcast.

Dal vivo è sempre un’altra cosa e vi assicuro che vederlo con quanta naturalezza e passione sia riuscito a tenere la sua lezione di storia, beh, è stata una lezione ancor più grande. Ovviamente assieme al suo grazie per nulla paragonabile al nostro: davanti ad uno storico e un divulgatore del genere c’è solo da ringraziarlo a prescindere.

L’evento è stato solo un ulteriore attestato di affetto da parte del suo pubblico, solitamente presente in “D.A.D” attraverso l’ascolto dei suoi podcast, ma appunto presente stavolta per assistere alla lezione del Prof di storia che avremmo voluto avere.