Naked: il “mostro” per eccellenza del cinema britannico

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“You can’t make an omelet without cracking a few eggs. And humanity is just a cracked egg. And the omelet stinks.”

Vi è mai capitato di vivere dei giorni così assurdi da non riuscire nemmeno a raccontarli? Presi da un malessere interiore nei confronti del futuro e della stessa sopravvivenza della vostra specie?

Ecco, montate questo ricettacolo di paure e rabbia su pellicola ed avrete ottenuto il “mostro” per eccellenza del cinema britannico del XX secolo.

Il film è tratto dalla mente geniale e perversa di Mike Leigh, che realizza una delle sceneggiature più riuscite della sua intera carriera cinematografica, anche grazie alla performance tanto aberrante quanto magnetica di David Thewlis, in arte Johnny.

A proposito del protagonista, dopo quasi 30 anni dalla sua uscita nelle sale, il film getta in noi sempre più ombre sulla sua vera natura: è uno stupratore? O presunto tale? Che correlazione può esserci tra Johnny e l’altro personaggio maschile Jeremy – uno yuppie borderline dalle preoccupanti tendenze psicopatiche?

Tante tematiche vengono snocciolate via via nel corso della trama, sul cui piedistallo occorre porre sicuramente il rapporto con il sesso, che si esprime nella sua forma più violenta e meno romantica sin dalla prima scena, in cui Johnny viene ripreso mentre fa sesso (o stupra?) una giovane donna, la quale ribatte che una crudele vendetta lo aspetterà.

E’ così che egli scappa in direzione di Londra, con l’intenzione di fermarsi a casa della sua ex ragazza Louise (Lesley Sharp), avendo lei fatto l’errore madornale di fornirgli l’indirizzo di casa.

Non appena arrivato, Johnny seduce la coinquilina di Louise (Katrin Cartlidge, in arte Sophie), con un savoir faire particolarmente brutale, ma efficace, che nessuno nel 1993 avrebbe definito “controverso”. Si crea così inevitabilmente una disputa amorosa a 3 che rende insostenibile per il protagonista continuare la permanenza in quella casa e da un momento all’altro si ritrova a girovagare in maniera quasi disperata per le vie di Londra.

Naked (trailer) - in UK cinemas and on BFI Blu-ray November 2021 | BFI

“What if God just put us here for his own entertainment? That’s all we are – just something for him to have a bit of a laugh at?”

Nel suo vagabondaggio in una Londra dalle forti tinte orwelliane Johnny farà la conoscenza dello sbronzo Archie (Ewen Bremner), alla strenua ricerca della ragazza perduta, della guardia di sicurezza Brian (Peter Wright), che deliberatamente lo farà entrare nel palazzo vuoto da lui sorvegliato e dalla cui finestra il protagonista scruterà una donna vicina alla mezza età e desiderosa di un ultimo sprazzo di ardore giovanile (Deborah MacLaren), con cui egli avrà un simil intermezzo amoroso.

Gli ultimi personaggi incontrati da Johnny rispondono al nome di Gina McKee, che interpreta il ruolo di una cameriera che non riesce a darsi pace per l’abbandono del marito e di un ragazzo che appende poster alle pareti (Darren Tunstall), che infine si concederà ad offrirgli un orribile pestaggio, esasperato dalle elucubrazioni senza sosta del protagonista.

Devastato e delirante dalle botte ricevute, Johnny decide infine di tornare all’abitazione di Louise, dove nel frattempo lo schizofrenico yuppie Jeremy (Greg Crutwell) sta seminando il panico tra i presenti, con ripetuti tentativi di molestia sessuale ai danni delle due coinquiline.

Andando ad indagare quelli che sono i temi centrali del film, emergono subito incessanti le due “S” che attanagliano gran parte degli abitanti di una metropoli: la solitudine e il sesso.

Nella pellicola questi temi si attraggono e respingono come due meteore ed emergono sotto diversi punti di vista e in determinati percorsi di vita dei personaggi: emblematica è la scena della signora di mezza età che in ginocchio chiede a Johnny di farla sentire donna almeno un’altra volta, per scacciare i demoni della vecchiaia e non sentirsi abbandonata a se stessa.

Proseguendo questo filone non si può non porre l’accento sulla carnalità portata allo stremo e del degradante servilismo con cui Sophie si concede prima a Johnny e successivamente a Jeremy.

Il regista Mike Leigh venne fortemente criticato per la natura misogina della pellicola, critiche rigettate da egli stesso in una recente intervista, puntando il dito sul fatto che entrambi i personaggi di sesso femminile fossero convintamente femministe e consapevoli del contesto di riferimento dell’opera.

Non si può inoltre negare come Naked sia stata la spinta propulsiva per molti attori presenti nel suo cast. Un cast splendidamente realizzato, affascinante e difficile da dimenticare.

Partendo dal protagonista, Johnny, antieroe dickensiano per eccellenza, egli rappresenta forse uno dei massimi picchi della carriera cinematografica di David Thewils, in un perenne contrasto tra il suo essere allo stesso tempo sarcastico, simpatico, tagliente e odioso, oltre che dotato di notevole intelletto.

Numerosi premi gli sono risultati per questa performance da parte del Festival del cinema di Cannes e la National Society of Film Critics tra gli altri, oltre a critiche illustri, tra cui il celeberrimo Roger Ebert, che ha definito la sua performance “priva di alcuna sbavatura”.

Affianco alla grande interpretazione di Thewlis non possiamo non citare altre tre grandi prestazioni cinematografiche (non a caso interpretate da personaggi femminili) di Gina McKee, che recita il ruolo solo in apparenza poco significativo della cameriera e che dopo Naked prenderà parte in altre grandi pellicole (Notting Hill, 1999).

Superlative sono anche nei loro rispettivi ruoli Lesley Sharpe come Louise Clancy, ex di Jhonny, o Katrin Cartlidge nel ruolo di Sophie, che nonostante gli abusi e soprusi ricevuti nel corso della narrazione, non perde mai la propria forza e dignità, forse aiutata dall’abuso di sostanze stupefacenti, il che rende le sue “relazioni” ancor più strazianti e senza speranza.