La morte ha rubato il tempo a Charlie: un anno senza Charlie Watts

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Charlie non suonava la batteria, portava il Colpo; e come un pugile che si rispetti, riusciva sempre a disorientare l’avversario e ad assestargli un bel gancio.

È passato un anno dalla  morte di Charlie Watts e nel frattempo gli Stones hanno concluso la prima tournée senza di lui, il “Sixty tour”, il tour dei loro primi sessant’anni di carriera.

Quanto avrei voluto vederlo suonare il “charlie”; tanto quanto voi avreste voluto fare a meno di leggere questa battuta, ne sono sicuro. A parte gli scherzi avrei voluto ammirarlo in tutto il suo stile, ché Charlie lo aveva non solo nel modo di suonare la batteria, ma anche nel sorriso.

La signora con la falce se l’è preso con sé non aspettando altro tempo, e dire che solo avesse aspettato un altro po’ gli avrebbe concesso di festeggiare con i suoi compari il suo sessantesimo anniversario negli Stones. Charlie fu l’ultimo ad unirsi al gruppo, precisamente nel gennaio del 1963, e il primo ad andarsene. Che tempismo perfetto.

D’altronde, da uno come lui che come già detto prima -lo so sono logorroico- aveva uno stile anche nel sorridere, cosa potevamo aspettarci?

Boh, magari un altro pugno a Jagger che erroneamente ha provato di nuovo a chiamarlo: “il suo batterista”.

Manchi a tutti Charlie.