Perdonaci Madre Terra: una piccola riflessione su Mother Earth di Neil Young e l’ambiente

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Cari lettori, oggi è il 28 luglio e mai come quest’anno abbiamo esaurito così presto le risorse di un anno prodotte dalla nostra madre Terra. Non c’è che dire, ci stiamo prodigando a dovere per evitare la catastrofe ed iniziare una nuova era in cui l’ambiente e la Terra siano al centro delle nostre priorità. Circa un mese fa scrissi una riflessione riguardante una canzone intitolata per l’appunto Mother Earth di Neil Young, così oggi ho voluto proporvela, ché come il titolo di una canzone di Ben Harper “We Need To Talk About It”, ma soprattutto, dobbiamo agire prima possibile: “Time is running out”. 

D’estate gli incendi, che siano dolosi o meno, violentano ulteriormente la nostra madre Terra. La nostra ignoranza, il nostro egoismo ci allontanano dalla gravità del problema: “Rispetta Madre Terra e il suo modo di dare o ci giocheremo il futuro dei nostri figli”, così cantava Neil Young in “Mother Earth natural Anthem, pubblicata nel 1990 e contenuta in “Ragged Glory”.

In questi 33 anni la situazione è peggiorata: ogni anno l’uomo consuma sempre prima le risorse prodotte dal pianeta nei 365 giorni, il distaccamento del ghiaccio ai poli è sempre più frequente e viene quantificato con il gigatone, un miliardo di tonnellate.

Neil Young - Mother Earth (Live)

Solo con il primo lockdown globale la Terra ha tirato il fiato, poi, come abbiamo avuto la possibilità di fare i nostri porci comodi, abbiamo ripreso a percorrere la strada verso la fine della Terra.

Perché dobbiamo sperare di trovare un altro pianeta pronto ad ospitarci, quando la Terra è unica nel suo genere?

“So” solo che con gli incendi che lunedì hanno imperversato nella capitale e dintorni, mi è venuta in mente questa canzone di Neil, sempre tristemente attuale, soprattutto adesso: ogni secondo, ogni minuto, ora e giornata che passa, è un balzo verso uno scenario distopico simile a La Strada di Cormac McCarthy. 

“Oh, Madre Terra con i tuoi campi verdi sacrificata ancora una volta dalla mano affamata per quanto tempo potrai dare senza ricevere
e sfamare questo mondo governato dall’avidità?”

Non molto. Prendiamoci cura del nostro futuro.