Addio Mark Lanegan, grande sopravvissuto del rock

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“Il nostro amato amico Mark Lanegan è morto questa mattina nella sua casa di Killarney, in Irlanda”.

Così inizia questo imprevisto tweet contenente una notizia tragica che per molti familiari, colleghi, amici e fan di Mark Lanegan sarà stata durissima da accettare.

Il cantante, cantautore e musicista nonché ex frontman degli Screaming Trees è scomparso il 22 febbraio all’età di cinquantasette anni. Lascia la sua seconda moglie e collega Shelley Brien. L’artista era pulito da più di un decennio al momento della sua morte. Forse non tutti sono informati del fatto che l’artista l’anno scorso aveva anche affrontato una battaglia lunga mesi contro il Covid-19 che ha poi raccontato nel libro Devil in a Coma.

Sono emerse teorie discordanti su quanto è davvero accaduto quel tragico martedì mattina ma è più che giusto ribadire che le cause del decesso non sono state rese note.

Mark Lanegan è nato nel 1964 ad Ellensburg, Washington e, nel corso della sua carriera ne ha vissute di esperienze incredibili. Dalla profonda amicizia con il leader dei Nirvana Kurt Cobain alla militanza  nel movimento grunge a Seattle nei primi anni ’90, dal successo con la sua band gli Screaming Trees alla rinascita con i Queens Of The Stone Age.

Lanegan ha raccontato la sua agonizzante lotta contro la dipendenza da droga e alcool in un cupo e avvincente libro di memorie intitolato “Sing Backwards and Weep” che è stato pubblicato nel 2020. All’interno emergono resoconti strazianti come quando il suo abuso di sostanze è accelerato dopo la morte di Cobain. Egli combatteva contro il senso di colpa per aver segnato l’eroina al frontman dei Nirvana e aver ignorato le sue telefonate nei giorni prima del suo suicidio. È stata Courtney Love, vedova di Cobain, a insistere per fare andare Lanegan in riabilitazione prima che fosse troppo tardi.

Già all’età di 12 anni, come ha raccontato nella sua autobiografia, si definiva “un giocatore compulsivo, un alcolizzato alle prime armi, un ladro, un demone del porno”. A 18 anni, la sua fedina penale comprendeva effrazione, taccheggio, possesso di droga, vandalismo, frode assicurativa e svariati episodi di alcolismo minorile.

Quando un giorno il liceale Mark vide una foto di Iggy Pop sulla rivista Creem la sua vita cambiò radicalmente. Da quel momento suonare divenne uno sfogo, un piacere e anche un modo per evadere finalmente dalla sua cittadina che gli stava particolarmente stretta. Aveva 21 anni quando fondò gli Screaming Trees con cui realizzò otto album. “Fondamentalmente dovevo stare in una band che non mi piaceva per fare soldi per sostenere la mia dipendenza dalla droga” si legge nella parte dell’autobiografia dedicata all’esperienza con i colleghi degli Screaming Tree con cui soprattutto i primi tempi non andava molto d’accordo.

Nel 1990 durante l’apice della fama del gruppo debuttò come solista – dimostrando a tutti le sue abilità come cantante e cantautore – con “The Winding Sheet” che includeva anche la collaborazione con il bassista dei Nirvana Krist Novoselic. Il suo quinto disco solista intitolato “Field Songs” (Sub Pop, 2001) fa emergere la sua missione artistica traboccante di istinto e tanto cuore. Quarantadue minuti di suggestioni intensissime, se non di autentica magia, per un album che può essere tranquillamente definito come il suo capolavoro. In questi ultimi due decenni la sua vita è stata molto movimentata condividendo il suo dono con una lunga lista di collaboratori di talento alcuni anche inaspettati. Era la musica la sua unica dose di sballo quotidiana.

Numerosi musicisti, molti della scena rock, gli hanno reso omaggio in seguito alla sua morte. Tra questi anche Iggy Pop che non appena ha saputo del drammatico episodio lo ha ricordato attraverso i suoi canali social così: “Mark Lanegan, riposa in pace. Con profondo rispetto, il tuo fan, Iggy Pop”.

Cinquantasette anni non è un’età per morire, soprattutto per un uomo con una voce potente che si era guadagnata un posto accanto ai grandi. È una vera tragedia che la sua storia finisca così presto.