È possibile controllare le emozioni?

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È una di quelle domande che di tanto in tanto vengono fuori istintivamente. Quando ciò che proviamo diventa talmente forte da non poterlo sopportare, soprattutto nel caso di emozioni che mettono in difficoltà come la rabbia o la tristezza. O al contrario, quando quel che proviamo è un’attrazione verso una situazione o una persona che rappresenta per noi un pericolo. Sono molte le situazioni in cui la forza delle nostre emozioni ci spinge verso una direzione che non vogliamo, e quando ciò succede, magari cerchiamo di trattenerci dal farlo, per poi scoprire che quelle emozioni continuano a scalciare dentro di noi, senza controllo, senza intenzione di andar via. E allora la domanda nasce spontanea: abbiamo modo di controllare quelle emozioni? Di fermarle in qualche modo, o di diventare completamente indifferenti ad esse?

Le risposte possono essere estremamente differenti, a seconda dell’impostazione culturale, del background di conoscenze, della filosofia di vita che vogliamo seguire. Ogni parte del mondo dà a questa domanda una risposta differente, e pertanto non è escluso che se cerchiate a tutti i costi una teoria a supporto di una specifica risposta, la troverete. Se chiedeste a un monaco buddista, o comunque a asceti, eremiti e dediti alla meditazione trascendentale, è probabile che vi racconteranno un approccio di concentrazione su noi stessi, sulla nostra natura fisica e esistenziale, che tende ad allontanarci dal caos del mondo terreno e a farci raggiungere una pace interiore in grado di tenere sotto controllo le emozioni (anche se ciò comporterebbe un allontanamento da tutte le cose del mondo terreno che possano alimentare le nostre emozioni, e dunque toccherebbe chiedersi se è questa la vita che vogliamo). Se invece chiedeste a uomini di religione, vi direbbero che la preghiera e l’aiuto di Dio può essere efficace per ritrovare la propria armonia. E se magari chiedeste a sedicenti guru di approcci new age molto alternativi, potreste persino trovare chi vi indica quali punti del vostro corpo toccare per ricalibrare una data emozione. La risposta efficace a questa domanda varrebbe effettivamente una fortuna, quindi sono in molti a voler pretendere di poter dare una risposta efficace e universalmente valida.

Noi, che viviamo nel mondo occidentale e preferiamo avvalerci degli studi scientifici in campo psicologico, intendiamo seguire le intuizioni e i costrutti consolidati dalla psicologia moderna, che hanno dimostrato la loro efficacia proprio in termini di approccio più opportuno da seguire per vivere la vita. Le risposte che troverete in quest’articolo seguono in particolare gli studi di Daniel Goleman sull’intelligenza emotiva e le nozioni di psicologia positiva a lui ispirate, oltre che la teoria della gestione delle pulsioni di Jung.

Torniamo dunque al quesito iniziale. Sentiamo una forte emozione, così forte che non riusciamo a gestirne gli effetti, e vorremmo a tutti i costi “spegnere” quell’emozione, o fare in modo che possa scorrerci addosso senza conseguenze. È possibile disattivare le nostre emozioni? È possibile controllarle in modo da non sentirle più, in modo da essere a loro immuni?

Risposta breve: NO. Non è possibile.

Risposta un tantino più elaborata: le emozioni sono una parte imprescindibile del nostro lato umano. Tentare di nascondere sotto il tappeto le emozioni non è soltanto una missione impossibile, capace di sprecare le nostre energie invano, ma è anche controproducente. Ogni emozione che viviamo proviene da un lungo processo di evoluzione e perfezionamento della nostra psiche, per cui ogni emozione ha una sua ragion d’essere. Vuole comunicarci qualcosa di importante. Se ci ostiniamo a non ascoltarle, o peggio ancora a reprimerle con tutte le forze, quelle emozioni cercheranno di tornare sempre più frequentemente, perché è evidente che la loro funzione non è stata presa in ascolto. E se è la repressione la tattica che stiamo adottando, quel che accadrà è che quell’emozione emergerà comunque, ma in forme al di fuori del nostro controllo e anche più pericolose: attacchi di panico, fobie, incubi notturni, tic nervosi e altre psicopatologie difficili da risolvere.

Quello che la psicologia ci insegna è che con le emozioni, l’approccio davvero efficace è esattamente l’opposto: imparare a viverle. Senza rifiutarle, ma accogliendole come parti di noi. Entrando in dialogo con loro, capendo cosa vogliono comunicarci, andando al cuore della loro funzione, ascoltando il messaggio che vogliono trasmetterci. E poi facendo il possibile per assorbire quel messaggio all’interno dei nostri comportamenti, nella maniera che riteniamo migliore. Ogni emozione ha un inizio, una durata e una fine, e ha sempre bisogno di portare a termine il proprio ciclo di vita. Ostinarsi a non ascoltarle significa semplicemente prolungare la loro persistenza, mentre accoglierle velocizza il loro assorbimento naturale. Questo vale per tutte le emozioni, ed è importante capirlo insieme alla consapevolezza che non esistono emozioni giuste e emozioni sbagliate: nel tempo, in questa sede abbiamo affrontato diverse emozioni cosiddette “negative” nel dettaglio, tristezzarabbiaansiaattrazioni disfunzionali, e con un po’ di attenzione è sempre possibile identificare il senso positivo che queste emozioni danno al nostro carattere.

Cosa fare dunque quando si è in preda a un’emozione insistente e ci preme affrontarla per tornare alla normalità? Procediamo con il seguente piano d’azione intelligente:

  1. Isolare il picco di intensità: tutte le emozioni, anche quelle considerate più positive, se vissute all’estremo della loro intensità possono portarci ad azioni e comportamenti di cui potremmo pentirci (persino l’amore, se tanto intenso da essere cieco, può farci fare sciocchezze, no?). Il picco va dunque gestito in maniera appropriata, rallentando l’azione finché l’intensità è estrema, evitando di agire, aspettando che il picco passi ed eventualmente agevolandone la risoluzione. Tenendo sempre a mente che ogni emozione ha una durata ben precisa e che, se non alimentata e aiutata da giuste pratiche di raffreddamento e distrazione, esaurisce il proprio picco in maniera del tutto naturale.
  2. Accogliere l’emozione: una volta che il picco è calato e siamo di nuovo in grado di agire in maniera razionale, diventa fondamentale non lasciare andare via l’emozione come se nulla fosse. Quell’emozione, soprattutto se così intensa e insistente, sta cercando di dirci qualcosa. “Cosa”, se non è di facile identificazione, può valere la pena scoprirlo con un esperto di intelligenza emotiva come un buon life coach, ma una cosa è certa: quell’emozione ha una funzione importante nella nostra vita e non dobbiamo perdere l’occasione di ascoltarla e capire cosa vuole comunicarci.
  3. Resistere alla tentazione di rifiutarla: può capitare che, dopo aver affrontato l’emozione nel pieno delle nostre forze mentali, ci ritroviamo a volerla allontanare, a non riconoscerla come una parte di noi, a considerarla un nostro “difetto di fabbrica” da dover risolvere. Quelli che percepiamo come nostri difetti sono comunque parti di noi che vanno accolte, e se li combattiamo diventeranno il nostro lato oscuro, capace di emergere in maniera incontrollata quando meno ce l’aspettiamo. Molto meglio amare anche quelle come parti di noi e integrarle nella nostra personalità in modo adeguato.
  4. Identificare i nodi da risolvere: se un’emozione si presenta a noi in modo insistente ed intenso, è un segnale chiaro che c’è qualcosa che dobbiamo affrontare. È dunque opportuno capire l’origine di quell’emozione. Se siamo spesso arrabbiati, è probabile che qualcosa nella nostra vita va cambiato, se proviamo forte ansia, di sicuro c’è una preoccupazione che qualcosa di brutto possa accadere nel prossimo futuro. Le emozioni forti sono il nostro campanello d’allarme per spingerci a affrontare una certa parte della nostra vita. Se siamo in grado di sentirle e di fermarci a riflettere quando arrivano, siamo individui che funzionano perfettamente.
  5. Assorbire l’emozione in un modo che rifletta la nostra personalità: una volta compreso che le emozioni ci sono tutte utili, diventa dunque fondamentale lasciare che trovino la giusta canalizzazione, la giusta via d’espressione all’interno della nostra vita, della nostra persona. Questo è il vero processo di risoluzione: affrontare quell’emozione, metterla in dialogo con tutte le altre parti di noi e scoprire in che modo si può trovare un accordo tra tutte le parti che non lasci troppo insoddisfatto nessuno. Ogni emozione può trovare espressione in molti modi, si tratta di capire qual è quella che funziona meglio per noi.

La gestione delle emozioni è uno degli aspetti più complessi e delicati della vita. Spesso il nostro istinto naturale non basta a gestire le emozioni in maniera appropriata, perché magari stiamo vivendo un momento particolare della nostra vita e non ci sentiamo in grado di gestirci in maniera efficace. In questi casi, la cosa migliore da fare è chiedere aiuto alla persona giusta: un buon life coach può aiutarti ad aprire gli occhi su come interpretare le sensazioni e come indirizzare l’azione, anche in tempi brevi.

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