Lock & Stock: gli echi Tarantiniani di Guy Ritchie per un esordio adrenalinico

Questo articolo racconta il film Lock & Stock โ€“ Pazzi Scatenati di Guy Ritchie in un formato che intende essere piรน di una semplice recensione: lo scopo รจ andare oltre il significato del film e fornire una analisi e una spiegazione delle idee e delle dinamiche che gli hanno dato vita.

Dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, molte Nazioni, oltre che a cercare di riprendersi al piรน presto dalla crisi economica cercarono di creare una sorta di reminiscenza di โ€œDolce vitaโ€ dopo gli orrori indicibili della guerra. Proprio perchรฉ dopo anni orribili il necessario bisogno di tranquillitร  e svago influenzรฒ tutto il Continente. Se come sopracitato il Belpaese, grazie soprattutto ai grandi registi del Neorealismo ma anche ai sogni felliniani, riuscรฌ a far ricostruire una immagine favolosa di un Paese che si apprestava a riprendersi anche da venti anni di dittatura selvaggia, ne esiste un altro oltremare che tentรฒ questa strada, con risultati molto simili: lโ€™Inghilterra. Quella favola sognante della Swinging London e di un movimento culturale che per almeno un decennio (โ€™60-โ€™70) diede lโ€™illusione di un mondo realmente differente, patrocinato da grandissimi scrittori e band musicali che cambiarono per sempre il modo di percepire lโ€™arte.

Di tutto ciรฒ perรฒ ci fu un nuovo rinnovamento proprio in concomitanza di unโ€™altra grande crisi economica, quella degli anni Novanta. Il Brit-Pop e tutto il suo filone che ci accompagnรฒ sino alla fine del Secolo breve donรฒ nuova linfa vitale ad una Nazione falcidiata dagli anni Tatcheriani. Questo influenzรฒ pesantemente anche il cinema in terra dโ€™Albione, con un genere sino a quellโ€™epoca non troppo congeniale ad un popolo che aveva fatto dellโ€™educazione e della compostezza il suo modo dโ€™essere: il โ€œgangster movieโ€. Il ruolo da assoluto capostipite spetta naturalmente a quel Guy Ritchie che ha fatto riscoprire a tutto il mondo non soltanto il classico british-style di Fleminghiana memoria, ma un nuovo approccio fatto di traffici loschi e humor fuori dagli schemi. Gli anni Novanta sono stati pesantemente influenzati da Quentin Tarantino ed il suo circolo vizioso di sangue e malintesi che hanno portato in pellicola situazioni ai limiti del paradossale, cosรฌ anche Ritchie trae ispirazione dalle innumerevoli variabili che conducono i personaggi a doversi continuamente reinventare per sopravvivere.

LOCK & STOCK - PAZZI SCATENATI ( 1998) Regia Guy Ritchie - Trailer cinematografico

Il regista di Hatfield, al suo quasi esordio nel mondo del cinema (aveva diretto un cortometraggio nel 95โ€™), riesce alla sua vera e propria sopracitata opera prima nel 98โ€™ ad esprimere tutta la sua britannicitร . Lโ€™esercizio di estetica รจ di quelli buoni, si percepisce sin da subito che chi dirige ha voglia di fare, forse avendo accumulato abbastanza anni di esperienza nel suo precedente lavoro da pubblicitario. La freneticitร  della pellicola che per stessa ammissione di Ritchie ricorda soprattutto il Boyle di Trainspotting anche per lโ€™animo grottesco di alcuni eventi, riesce a cucire sulle spalle di alcuni attori esordienti o quasi, esattamente come il regista di Manchester, parti che gli calzano a pennello. Lโ€™esordiente Jason Statham conosciuto da Ritchie proprio grazie allo spot di una nota marca di jeans, colpisce sin da subito per la sua predilezione ad alcuni contesti non comuni, e che sanciranno una collaborazione proficua con il regista.

Colpisce come, relegato oramai solo ed esclusivamente a ruoli โ€œActionโ€, lโ€™attore di Shirebrook non venga messo alla prova maggiormente anche in ruoli piรน complessi, eppure in alcune produzioni in patria, come non citare La rapina perfetta di Roger Donaldson, ha messo insieme sia le doti da filibustiere che da possidente di una personalitร  complessa. Il film ovviamente in Italia รจ quasi passato inosservato. Oltre a Statham compare al suo esordio assoluto una vecchia conoscenza del calcio britannico, un fracassatore di stinchi che nel calcio moderno non potrebbe esistere, infatti Vinnie Jones, centrocampista gallese con pochissima tecnica ma una grande dose di grinta, fece parte di quella Crazy gang che nel triennio 86โ€™-89โ€™, portรฒ il Wimbledon a conquistare una Coppa dโ€™Inghilterra contro un colosso del calcio inglese come il Liverpool di Kenny Dalglish.

Lโ€™incrocio incredibile di destini di tutto il cast e di quel famoso effetto farfalla tra le forme a cui Ritchie nel tempo ci ha abituato: Come ad esempio lโ€™affioramento dei tratti caratteriali dei personaggi guidati dalla voce fuori campo, o i rallenty conditi dal frazionamento dello schermo in diverse inquadrature portano la storia ad epiloghi alquanto imprevedibili. Cosa che lo distingue da Tarantino e dal cinema americano di genere in generale, (grazie al cielo!) รจ la mancanza di quella violenza che convoglia nello splatter, qui in realtร  quasi sempre imbeccata e mai eccessiva. Il cast viene completato da attori perlopiรน conosciuti in patria come Jason Flemyng e Dexter Fletcher con la partecipazione di Sting, propietario di un pub nellโ€™East End londinese e padre di Eddie/Nick Moran. Questi aspiranti gangster che piรน che incutere una qualche forma di timore fanno simpatia, rappresentarono una vera e propria novitร  in un genere sempre alla ricerca di nuove idee, e che misero Ritchie sui binari di una carriera che prosegue tuttโ€™ora โ€œtranne con le dovute eccezioniโ€ sulla scia di quello stile adrenalinico e cosรฌ maledettamente intriso di british style.

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