Chi erano le vittime di Jack Lo Squartatore

Jack Lo Squartatore è riuscito come pochi altri a catturare l’interesse e l’immaginario del pubblico, in virtù non solo dell’efferatezza dei suoi crimini, ma anche del fatto che non fu mai catturato. Sulla sua identità sono state fatte numerose ipotesi e gli sono stati dedicati tantissimi libri, film e videogiochi. Ma chi erano invece le cinque donne cadute sotto i suoi colpi? 

31 agosto 1888:  Mary Ann Nichols, detta Polly

Whitechapel, ore 3:45. Charles Cross e Robert Paul scoprono il cadavere di un donna e corrono a chiamare un agente, che a sua volta convoca un medico, il dottor Llewellyn. Questi dichiara che la morte è avvenuta da pochissimo e che il delitto è certamente avvenuto sul posto. Saranno prima una collega e poi il marito a riconoscere Mary Ann Nichols in quel corpo con la gola tagliata e il ventre mutilato.

Mary Ann nacque il 26 agosto del 1845 e si sposò a 19 anni con William Nichols, da cui ebbe cinque figli. La vita matrimoniale della coppia non fu affatto felice, i rapporti tra i due coniugi erano difficili, tanto che si separarono diverse volte e che il figlio maggiore decise di andare a vivere dai nonni.

La rottura definitiva avvenne nel 1981, quando Mary Ann lasciò il marito e i figli e cominciò a girare tra diverse case di lavoro, edifici destinati ai poveri allo scopo teorico di trovare loro un lavoro onesto, ma che all’atto pratico erano ricettacoli di sfruttamento, soprattutto infantile.

Sempre più povera e alcolizzata, Polly – come si faceva chiamare Mary Anne – cominciò a prostituirsi. Un’occasione di cambiamento le venne offerta dalla sorte nel 1888, quando Samuel e Sarah Cowdry la assunsero come cameriera, ma la donna finì col rubare degli abiti e dovette fuggire.

Mary Anne trovo quindi alloggio in varie locande, ma la notte tra il 30 e il 31 agosto, verso l’1, venne cacciata da una pensione perché non aveva denaro per pagare. La Nichols chiese che le fosse tenuto da parte un letto, in quanto si sarebbe presto procurata i soldi necessari. Un’ora dopo incontrò una sua amica, Emily Holland, a cui confessò di essere stata pagata da tre clienti ma di aver speso tutto in alcol. Mary Ann dichiarò infine che avrebbe fatto un altro tentativo e salutò Emily. Per sempre.

Polly fu seppellita il 6 settembre 1888 nel City of London Cemetery and Crematorium. Erano presenti suo padre, suo marito e il figlio maggiore, riuniti davanti alla sua tomba, ma completamente distaccati tra loro.

8 settembre 1888: Annie Chapman

Quella notte, come Polly Nichols  anche Annie era in cerca di clienti per potersi pagare un riparo per la notte. Sola, malata di tubercolosi e alcolizzata, cercava di mantenersi con dei lavoretti all’uncinetto e vendendo fiori, ma era spesso costretta a prostituirsi.

La sua discesa agli inferi era iniziata anni prima, quando ancora era una tranquilla donna sposata madre di due figlie. Nel 1880, con la nascita di un terzo bimbo affetto da gravi disabilità, i rapporti tra i coniugi cominciarono a deteriorarsi sempre più e non ressero al colpo di una terribile tragedia: Emily, la loro primogenita morì di meningite. Sia Annie che il marito cominciarono a bere sempre più e infine si separarono nel 1884. Sembrerebbe che al tempo il figlio più piccolo fosse in un istituto e che l’altra figlia, Annie Georgina, si fosse unita ad un gruppo di circensi.

Inizialmente la Chapman visse con un sussidio del marito e sappiamo che nel 1886 andò a vivere con un fabbricante di setacci. Quando in seguito questi la lasciò – forse in virtù del fatto che la donna non riceveva più denaro, essendo morto l’ex coniuge – ad Annie non rimase che la strada. La strada sui cui avrebbe trovato la morte.

Quando alle 5:50 trovarono il suo corpo, Annie aveva la gola recisa a tal punto da essere stata quasi decapitata e il suo ventre era terribilmente mutilato, molto più di quello della vittima che l’aveva preceduta. Ai suoi piedi furono rinvenute delle monete e una lettera insanguinata.

Poco più un là giaceva un grembiule di cuoio, a causa di cui fu accusato del delitto John Pizer, un artigiano ebreo che lavorava il cuoio e che venne scagionato quando si scoprì che il grembiule era stato semplicemente steso ad asciugare da uno degli inquilini delle case circostanti. A testimonianza della tipica irrazionalità di cui è capace la mente umana aggiungo che il povero Pizer fu trattenuto ulteriormente in cella per proteggerlo dalla folla che voleva linciarlo, anche dopo aver saputo della sua totale innocenza.

Il 25 settembre la Central News Agency di Londra ricevette la famosissima “Lettera al direttore” firmata da Jack Lo Squartatore, di cui sopra è riportato un estratto.

Annie Chapman venne seppellita venerdì 14 settembre 1888, con una cerimonia strettamente privata. Oggi la sua tomba, che non esiste più, è ricordata una targa.

 30 settembre 1888: Elizabeth Stride e Catherine Eddowes

Whitechapel, ore 1:00. Louis Diemschutz entra con il suo carro in un cortile, ma improvvisamente il suo cavallo scarta di lato per evitare un ostacolo. Quando Louis scende a controllare e fa luce con un fiammifero vede il cadavere di Elizabeth Stride, dalla cui gola cola ancora del sangue. L’ultimo ad aver visto – forse – la donna viva la ricorda mentre era con uomo a cui diceva “No. Non stasera”.

Elizabeth Stride, nata Gustafsdotter, venne alla luce il 27 novembre 1843 in un villaggio vicino Goteborg. Nel febbraio 1866 si trasferì a Londra, dove sposò John Thomas Stride, un falegname di 22 anni più vecchio di lei con cui cominciò a gestire una caffetteria a Poplar, a est di Londra. Il legame della coppia cominciò a deteriorarsi nel 1874 e la situazione fu aggravata dalle difficoltà finanziarie che li portarono a vendere la caffetteria.

I due si lasciarono e riunirono più volte, ma il matrimonio naufragò solo alla fine del 1881. Tre anni dopo John Thomas Stride morì. Poco dopo Elizabeth iniziò una relazione con Michael Kidney, un lavoratore portuale dal carattere violento a cui fu legata a fasi alterne fino alla sua morte. Dalla fine del matrimonio Elisabeth si mantenne con piccoli lavori di cucito e prostituendosi, ma poco prima del suo omicidio aveva cominciato anche a fare lavori di pulizia.

La notte del 30 settembre era andata incontro al suo destino con gli abiti “più rispettabili” che aveva. Elizabeth Stride fu l’unica vittima non mutilata, molto probabilmente perché Jack fu interrotto. Questo lo portò a cercare un’altra donna per soddisfare la sua bramosia di sangue.

Whitechapel, ore 1:45. Edward Watkins arriva a Mitre Square e trova i resti di Catherine Eddowes, del cui corpo è stato fatto scempio. Il viso è sfigurato e diversi organi sono stati asportati e lasciati vicino al cadavere. Altri sono invece stati portati via dall’assassino.

Catherine Eddowes nacque a Wolverhampton il 14 aprile 1842. Rimasta orfana nel 1857 si ritrovò a vivere in una workhouse e in seguito peregrinò per l’Inghilterra cambiando diversi lavori. Mentre risiedeva a Birmingham sposò l’ex soldato Thomas Conway con cui si trasferì poi a Londra. Qui Catherine cominciò a bere e infine abbandonò il marito e i tre figli avuti da lui.

Da allora la donna cominciò a mantenersi con lavori occasionali e a prostituirsi. Nel frattempo aveva iniziato una nuova relazione con un uomo di nome John Kelly. Fu proprio a lui che nel pomeriggio del 29 settembre 1888 Catherine disse che sarebbe andata a chiedere del denaro a sua figlia, sposata con un produttore di armi. Quella sera stessa però la donna fu trovata mentre vagava ubriaca in Aldgate High Street e fu presa in custodia dalla polizia. Fu rilasciata all’una del mattino del 30 settembre. Quarantacinque minuti dopo era morta.

9 novembre 1888: Mary Jane Kelly

Ore 10.45. Thomas Bowyer bussò ripetutamente alla porta di Mary Jane Kelly. Era stato mandato a riscuotere la pigione da John McCarthy, l’affittacamere, ma non ottenne risposta. Notò una finestra col vetro rotto, che era andato in frantumi durante un litigio tra Mary Jane e il suo convivente, e decise di usarla per entrare. Dentro trovò il puro orrore.

La donna giaceva sul letto, con la gola tagliata e il volto completamente sfigurato. L’intero corpo era mutilato in maniera indescrivibile e gli organi erano sparsi per la stanza o appoggiati sul comodino. Il cuore, rimosso con perizia, era sparito. Thomas Bowyer si trovava davanti la quinta e ultima vittima di Jack Lo Squartatore. La vittima su cui l’assassino si era più accanito.

Mary Jane, detta Ginger per i suoi capelli biondo-ramati, era nata a Limerick, in Irlanda, nel 1863. Dopo la morte del marito visse prima a Cardiff e poi a Londra e per sopravvivere cominciò a prostituirsi. Conosciamo molto poco riguardo alla sua vita, quello che sappiamo è che nel 1887 la donna aveva iniziato una relazione con Joseph Barnett, con cui viveva fino ad una settimana prima della morte.

I primi ad accorrere sul luogo del delitto furono il sergente Edward Badham e l’ispettore Walter Beck. Dei vicini dichiararono alla polizia di aver udito dei rumori e qualcuno che gridava all’assassinio – non erano intervenuti perché nel loro quartiere era tutt’altro che inusuale – intorno alle 4 del mattino, portando a ipotizzare che fosse quella l’ora delitto.

Inizialmente due testimoni dichiarano di aver visto Mary Kelly durante la mattina del 9 novembre, ma le loro dichiarazioni furono presto accantonate perché le loro descrizioni non coincidevano con l’aspetto della donna.

Il 19 novembre 1888, Mary Jane Kelly venne sepolta nel St Patrick’s Roman Catholic Cemetery, in località Leytonstone, Londra.

Dopo il suo omicidio, Jack Lo Squartatore sarebbe svanito nel nulla, misteriosamente come era apparso.

Articolo pubblicato originariamente su annamariapierdomenico.it e concesso ad Auralcrave per la ripubblicazione.

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