The Blessed Damozel, Dante Gabriel Rossetti e i Desperate Romantics

L’Ottocento, per il panorama artistico letterario europeo è un secolo immensamente florido, ricco di rivolte, di sentimento e di vita. È in un contesto così tormentato che la Pre-Raphaelite Brotherhood si fa portavoce di una svolta epocale, una rivoluzione artistica, sulla scia delle rivolte sociali del ’48, i cui tumulti riecheggiavano in tutta Europa.

Basandosi su tematiche romantico-cavalleresche e sulla religione, inebriati dalle influenze stilnovistiche, questo ambiguo gruppo di pittori rovescia i canoni artistici inglesi, proponendo un innovativo ritorno alle origini, nella speranza di salvare una società industrializzata ma spenta.

Tra i fondatori della Confraternita, spicca la figura di Dante Gabriel Rossetti, noto ai più per la sua vena pittorica ma poeta altrettanto capace, in grado di incarnare l’animo artistico rinascimentale, tipico dell’Italia Cinquecentesca.

“If a man had any poetry in him, he should paint,
for it has all been said and written
and they have scarcely begun to paint it”

Dante Gabriel Rossetti – Beata Beatrix

Che si parli di arte o di poesia, il leitmotiv di Rossetti furono sempre e solo le donne; a tratti angeliche e dolci, subito dopo arcigne e spaventose, la figura dualistica della donna angelicata e demoniaca guidano la penna e il pennello di Rossetti: una visione che rende attuali le sue opere ancora oggi, in una società che di fatto non sa ancora scegliere quale visione della donna adottare. Questa doppia interpretazione diede origine a due diverse figure femminili estremamente diverse tra loro: “The Angel of the House”, puro angelo del focolare vittima della figura dominante dell’uomo, e la “Fallen Woman”, una donna dalla passione tumultuosa, seduttrice, amante, desiderosa di carne e sangue.

La poesia di Rossetti si rivela essere estremamente simbolica, stratificata, composta da differenti livelli di lettura, come si può apprezzare nella sua opera più iconica: The Blessed Damozel.

L’opera sembra ripercorrere una delle numerose e terrificanti visioni che hanno turbato la mente di Rossetti: in un primo momento, sembra venga descritta una donna eterea, a metà tra un essere umano e una creatura celestiale.

The blessed damozel leaned out
From the gold bar of Heaven;

Eppure un dettaglio rivela la vera identà di questa fittizia Beatrice dantesca: un demone, i cui occhi sono neri “come le acque più profonde”.

Her eyes were deeper than the depth 
Of waters stilled at even; 
She had three lilies in her hand, 
And the stars in her hair were seven. 

Dante Gabriel Rossetti – Persefone

Nonostante le pupille demoniache, il suo sguardo si ostina a mantenere un briciolo di umanità; il limbro tra il ricordo e l’attesa sembrano consumarla e la sua inquietudine suggerisce al lettore che questo bellissimo angelo nero desidera saziarsi.

Her eyes prayed, and she smil’d. 
(I saw her smile.) But soon their path 
Was vague in distant spheres: 
And then she cast her arms along 
The golden barriers, 
And laid her face between her hands, 
And wept. (I heard her tears).

Ed è così che gli ultimi versi del componimento lasciano trasparire la vera identità della Blessed Damozel: una femme fatale, annoiata dal Paradiso, che conduce il poeta alla morte.

La dicotomia amore e morte è una costante nelle opere di Rossetti, il quale iniziò a usare la poesia in modo quasi catartico, per cercare di scacciare via i fantasmi della sua anima, soprattutto dopo la morte di Elizabeth Siddal, sua moglie e musa ispiratrice; Dante Gabriel cedette poi a una vita dissoluta, consumato dal dolore per il suicidio della moglie, quasi come fosse la donna stessa, trafiguarata e demonicaca, ad averlo condotto alla morte.

Quando nel 1848 la Pre-Raphaelite Brotherhood cominciò a diffondere i propri ideali, la società vittoriana si trovò totalmente impreparata ad accoglierli; in un contesto artistico così fiorente come quello dell’Inghilterra di metà Ottocento, l’opera della Confraternita rappresentava una nota stonata, una pennellata variopinta, diversa dagli altri artisti che arricchivano il brulicante cenacolo d’accademia, eppure estremamente affascinante. Le critiche mosse verso questo gruppo di “ragazzini ribelli” furono molteplici e la loro arte venne considerata un vero e proprio scandalo. Ben presto però il concetto preraffaellita di bellezza si estese a macchia d’olio: il tentativo di imprimere sulla tela il potere quasi mistico dell’ispirazione, dandole la vitalità delle emozioni, delle pulsioni che scuotono l’animo dell’artista avvolgendo ogni aspetto del suo essere.

L’arte preraffaelita intendeva diffondere il concetto di rivoluzione, nel gusto estetico di un’assopita società vittoriana, e in qualche modo sembra esserci riuscita, lasciando l’eco di una pittura precisa, minuta e iperrealista, nutrita di misticismo religioso, di poemi cavallereschi, di Dante, Shakespeare e intrisa di atmosfere gotiche.

Cover image: Dante Gabriel Rossetti, The Blessed Damozel

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