I più clamorosi film incompiuti della storia del cinema

Posted by

È capitato a tutti i più grandi registi, presto o tardi, di perdere per strada un potenziale grande film: alcuni sono stati sognati e poi abbandonati, alcuni sono rimasti sulla carta sotto forma di sceneggiature mai sviluppate, altri sono stati portati avanti per anni ed altri ancora sono stati addirittura iniziati e mai finiti (uno su tutti il Don Chisciotte di Orson Welles). La storia del cinema è costellata di progetti cancellati, alcuni dei quali ci fanno sognare ancora oggi: ecco quindi un elenco di alcuni tra i più interessanti casi di film perduti, per immaginare insieme un diverso corso della storia


Alejandro Jodorowsky – Dune

Di questo folle progetto ve ne abbiamo già parlato in maniera più approfondita in passato, ma è impossibile non citarlo in un elenco del genere in quanto si tratta del più noto ed influente tra i film perduti. Di questa versione di Dune non c’è niente che non sia epico e non faccia rimpiangere la mancata realizzazione della pellicola: dal cast più incredibile mai riunito per un film (si va da Mick Jagger a Salvador Dalì, passando per Orson Welles, Amanda Lear e David Carradine) alla colonna sonora affidata ai Pink Floyd e ai Magma, per finire con le scenografie e gli effetti speciali a cura dei più grandi artisti dell’epoca, ogni singolo elemento di questo progetto è passato alla storia ed è stato fonte d’ispirazione per tanto cinema arrivato dopo. Lo splendido documentario Jodorowsky’s Dune ricostruisce perfettamente la storia di questo film perduto


Stanley Kubrick – Napoleon

Si dice che questo sia “il più grande film mai realizzato”, in tutti i sensi, e molto probabilmente è vero. Se normalmente Stanley Kubrick è noto per la cura ai limiti della maniacalità con cui preparava i suoi film, le cronache riportano che, col suo Napoleon, il leggendario regista si sia spinto persino oltre: più di cinquecento volumi letti, per un ammontare incalcolabile di ore passate a ricostruire in maniera esaustiva ogni singolo aspetto della vita di Napoleone Bonaparte, al fine di condensare il tutto in un epico film di tre ore che riassumesse tutti gli eventi principali della vita più grande condottiero dell’Era Moderna, battaglie colossali comprese. Un film che Kubrick ha iniziato a sognare durante la lavorazione di 2001 e che non ha mai veramente abbandonato. In cima alla lista per il ruolo da protagonista c’era Jack Nicholson, per aggiungere una ulteriore punta di amarezza.


Alfred Hitchcock – Kaleidoscope

Siamo nella seconda metà degli anni sessanta e il mito di Alfred Hitchcock è ormai in declino dopo l’uscita di alcuni titoli sfortunati: affascinato dal nuovo cinema europeo, il Maestro del Brivido decide di realizzare Kaleidoscope, un film talmente disturbante che persino i collaboratori e gli amici più stretti lo invitano a cambiare idea prima che la MGM metta una pietra tombale sul progetto negando ogni finanziamento. Girato con macchine da presa a mano, luci naturali e attori non professionisti, il film era basato interamente sul punto di vista del suo protagonista, un serial killer necrofilo e omosessuale, la cui furia omicida si abbatteva sulle vittime (tutte donne) ogni volta che l’uomo era a contatto con l’acqua. Era prevista persino una scena in cui la madre del killer scopriva il figlio intento a masturbarsi: decisamente troppo per gli anni sessanta, anche se sei Alfred Hitchcock.


Sergio Leone – Leningrad

Questa volta il rimpianto è particolarmente grande perché a fermare questo progetto non è stata una disavventura produttiva ma la morte del grande regista romano, che dopo aver narrato i miti americani per un quarto di secolo era pronto a spostarsi nell’altro blocco dominante del mondo, per raccontarci una struggente storia d’amore ambientata durante i novecento giorni dell’assedio di Leningrado. Ancora una volta un racconto di fantasia si sarebbe fuso con la Storia: Robert De Niro era pronto a vestire i panni del protagonista, un giornalista americano che si sarebbe innamorato di una ragazza russa durante il periodo del drammatico assedio. Poco altro si sa di questo film, a parte il fatto che per costruire la sua scena iniziale Leone stava progettando il piano sequenza più lungo e complesso mai ideato fino a quel momento. Un capolavoro mancato che il nostro cinema non finirà mai di rimpiangere.


John Boorman – Il Signore degli Anelli

Che la trilogia capolavoro di Peter Jackson abbia cambiato per sempre il cinema d’intrattenimento ed introdotto una nuova idea di serialità cinematografica è ormai fuori discussione, ma pochi ricordano che all’inizio degli settanta un progetto per l’adattamento della monumentale opera di Tolkien era in mano a John Boorman, che insieme allo sceneggiatore Rospo Pallenberg scrisse una sceneggiatura di ben 700 pagine e con numerosissime licenze rispetto al romanzo (compresa un’avventura sessuale per Frodo), che si sarebbe dovuta tradurre in un film violento e colossale, dai toni forti e dalla colonna sonora rock, in cui c’era spazio persino per un numero di teatro kabuki per raccontare la storia di Sauron. Man mano che andava avanti il progetto diventava sempre più folle, finché la United Artists non decise di licenziare Boorman (che si dice ne sia ancora molto amareggiato) il quale anni dopo utilizzerà parte delle idee per realizzare l’ottimo Excalibur.


David Lynch – Ronnie Rocket

Il poster di Ronnie Rocket

Un paesaggio industriale post-apocalittico, un detective che cerca di accedere alla “seconda dimensione” grazie alla capacità di riuscire a stare fermo su una gamba sola, un adolescente alto 90 centimetri in grado di controllare la corrente elettrica e diventare per questo una rockstar, misteriosi uomini-ciambella pronti ad ostacolare il detective e tante altre bizzarre trovate. Tutto questo era Ronnie Rocket, il folle film che David Lynch aveva in mente di girare dopo aver esordito con Eraserhead e prima di The Elephant Man. Il progetto, che sarebbe stato il primo film a colori del regista, non è mai andato in porto ma se queste poche frasi vi ricordano qualche aspetto di Twin Peaks non siete sulla cattiva strada. Per il ruolo del nano protagonista Lynch era già allora in contatto con Michael J. Anderson, che rivedremo nella Loggia Nera. Un interessante progetto perduto che già conteneva i semi di ciò che sarebbe sbocciato nei decenni successivi.


Terry Gilliam – Watchmen

Oggi abbiamo la versione-fotocopia di Zack Snyder, ma sul finire degli anni ottanta la graphic novel cult degli inglesi Alan Moore e Dave Gibbons, che revisionava il mito tutto americano del supereroe, era in mano al talento visionario puro e irrefrenabile di Terry Gilliam che, colpito e affascinato dalla complessità del romanzo, cominciò a rielaborarne la storia fino a trasformarla in una sceneggiatura ancora più folle della base di partenza, nel cui finale il gruppo di supereroi protagonisti si trasportava in un’altra dimensione, probabilmente la nostra, dove veniva trasformato nei personaggi di un albo a fumetti letto per le strade di New York strada da un ragazzino. Il flop di Le avventure del Barone di Munchausen provocò la brusca fine del progetto, che a distanza di trent’anni rimane ancora uno dei cine-fumetti incompiuti più rimpianti dagli amanti del cinema.


Quentin Tarantino – The Vega Brothers

Nonostante ogni film di Quentin Tarantino abbia raggiunto lo status di classico istantaneo al momento dell’uscita in sala, è opinione comune che le pellicole d’esordio del regista, Le Iene e Pulp Fiction, siano ancora oggi i suoi titoli più amati dagli appassionati, che per anni hanno atteso invano il film che riunisse i fratelli Vic e Vincent Vega, chiudendo definitivamente il legame tra le due opere come una sorta di anello mancante per la creazione di una trilogia tematica. Lo stesso Tarantino ha ammesso più volte di avere flirtato per anni con l’idea di realizzare questo film, che oggi però sembra più che mai difficile da portare a termine a causa delle età di Michael Madsen e di John Travolta, che non sono più conciliabili con la necessità di realizzare un prequel (per ovvi motivi) di due delle pellicole più rappresentative degli anni novanta.


Federico Fellini – Il Viaggio di G. Mastorna, detto Fernet

Federico Fellini è sempre stato scaramantico e perseguitato per tutta la vita da strani presagi. È a causa di ciò che si dice non abbia mai voluto portare a termine Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet, uno dei suoi film più intimi all’interno di una filmografia in cui ogni titolo ha un forte legame con la vita e la storia del L’autore. Il suo Mastorna era la storia di un clown violoncellista in tour verso il nord Europa, che durante un viaggio in aereo era costretto da una tempesta ad un atterraggio di emergenza, trovandosi in una non meglio precisata capitale europea. Dopo una serie di strani incontri, il protagonista si sarebbe accorto di essere in realtà morto in un incidente aereo e giunto nell’aldilà. Totò, Marcello Mastroianni e Paolo Villaggio si sono alternati nella mente di Fellini per il ruolo da protagonista, ma tutto ciò che rimane oggi di questo grande progetto è una graphic novel incompleta, illustrata da Milo Manara.


Michael Cimino – La Condizione Umana

Esiliato da quella Hollywood che aveva contribuito di persona a fare risorgere, Michael Cimino non si è mai rassegnato al suo destino di reietto e per tutta la vita ha continuato a lavorare a film che non hanno mai visto la luce. Il più imponente di questi è l’adattamento di La Condizione Umana, romanzo del 1933 di André Malraux ambientato nel 1927, durante l’insurrezione socialista che seguì la rivoluzione cinese e che portò al massacro di Shangai. Dopo essere stato quasi portato sullo schermo da Fred Zimmerman e sognato da Bernardo Bertolucci (che vi rinunciò per dirigere L’ultimo Imperatore), La Condizione Umana è stato inseguito per più di un decennio da Cimino, che aveva in mente un cast composto da Daniel Day-Lewis, John Malkovich, Uma Thurman e Johnny Depp per quello che doveva essere il suo grande ritorno e che invece terrorizzò i finanziatori, che temevano un nuovo I Cancelli del Cielo e gli sbarrarono la porta.


Orson Welles – Cuore di Tenebra

Quarant’anni prima che John Milius iniziasse a rielaborare il romanzo capolavoro di Joseph Conrad per trasportarne l’azione nella guerra del Vietnam, Orson Welles aveva già programmato di esordire nel mondo del cinema proprio con Cuore di Tenebra, del quale aveva elaborato una sceneggiatura piuttosto diversa dal romanzo di partenza. Nei piani di Welles, l’interno film sarebbe dovuto essere girato dal punto di vista del protagonista Marlow (interpretato da Welles stesso), che non sarebbe quindi mai stato inquadrato poiché ogni inquadratura del film era ciò che lui vedeva, permettendo allo spettatore di identificarsi totalmente in lui. I numerosi problemi di budget e le difficoltà tecniche costrinsero Welles a cambiare progetto e a dedicarsi a Quarto Potere, che si rivelerà rivoluzionario: probabilmente nessuno al mondo può dire come sarebbe cambiata la storia del cinema se le cose fossero andate secondo i piani iniziali.


Francis Ford Coppola – Megalopolis

Un film di fantascienza imponente che già dal titolo sembrava intenzionato a confrontarsi con l’immortale Metropolis di Fritz Lang, capolavoro espressionista del 1927. Annunciato nel 2001 durante il festival di Cannes dal regista Francis Ford Coppola, che aveva iniziato a lavorare al progetto dopo aver osservato da vicino le innovazioni tecniche messe a punto dall’amico e collega George Lucas per la trilogia prequel di Star Wars, Megalopolis è la storia utopica di Serge Catalane, un geniale e controverso architetto che ha un piano per rivoluzionare la New York del futuro e trasformarla nella città migliore mai esistita, che dovrà scontrarsi col sindaco corrotto della città, Frank Cicero e la criminalità organizzata locale. Descritto come un film corale ai livelli de Il Padrino, Megalopolis viene fermato dagli attentati dell’11 settembre ed in seguito accantonato negli anni successivi, rimanendo oggi soltanto il sogno di uno dei più grandi registi mai esistiti.


Martin Scorsese – Ma Gli Androidi Sognano Pecore Elettriche?

Molti anni prima che il progetto finisse nelle ottime mani di Ridley Scott per diventare una delle colonne portanti del cinema moderno, il romanzo eccellente di Philip K. Dick del 1968 aveva attratto numerose persone di Hollywood, uno su tutti Martin Scorsese che già un anno dopo la pubblicazione del libro e con un solo film da regista alle spalle avvicina il noto scrittore, insieme all’amico sceneggiatore Jay Cocks, per discutere di un suo possibile adattamento cinematografico. La cosa non si concretizza e il romanzo viene opzionato da altri in breve tempo. Oggi possiamo solo provare ad immaginare che tipo di adattamento avrebbero potuto realizzare Scorsese e Cocks (che in seguito scriverà film come Gangs of New York, l’Età dell’innocenza, Silence, Strange Days e parte dello script di Titanic) alle prime armi, ma di sicuro possiamo affermare che sarebbe stato un film completamente diverso da Blade Runner.


Christopher Nolan – Howard Huges

“È la cosa migliore che abbia mai scritto” ha ricordato Christopher Nolan con una punta di nostalgia riferendosi alla sceneggiatura del biopic su Howard Huges, da lui fortemente voluto. Siamo nei primi anni duemila, Nolan si è fatto notare nell’ambiente con l’eccezionale Memento e ora sta lavorando al remake di Insomnia, che realizza su commissione nella speranza di portare a termine il progetto dei suoi sogni sul noto aviatore e produttore milionario, che però riceve luce rossa dopo che Martin Scorsese mette in cantiere il suo The Aviator. Deluso dalla battuta d’arresto, Nolan inizia a lavorare sulla trilogia di Batman che sarà la sua grande fortuna. Nel 2012, per il capitolo finale della saga, il regista decide di riprendere qualche idea dal suo vecchio progetto abortito e ci mostra nella parte iniziale un Christian Bale/Bruce Wayne estremamente simile all’Howard Huges che avremmo visto nel suo film perduto e che probabilmente non vedremo mai più.


Tim Burton – Superman Lives

Dopo averlo allontanato dal franchise di Batman, la Warner Bros era disposta a riprendere a bordo Tim Burton e ad affidargli il grande ritorno sul grande schermo di Superman, dopo il tragico incidente che aveva paralizzato il mai dimenticato Christopher Reeve. Nel ruolo di Superman avremmo trovato addirittura Nicolas Cage, che avrebbe dovuto fronteggiare Kevin Spacey nei panni di Lex Luthor (ruolo che effettivamente andrà a ricoprire in seguito), questa volta alleato col terribile alieno Brainiac. Nel corso del film Superman sarebbe morto e risorto, con tanto di costume nero e tipiche occhiaie burtoniane, per poi recuperare lo storico look nel finale. Era prevista anche l’apparizione di Michael Keaton nei panni di Batman, in quello che doveva essere nelle intenzioni uno dei film più spettacolari mai realizzati, ma le continue riscritture del film e gli attriti crescenti tra Burton (che non voleva stemperare la violenza) e la Warner portarono al fallimento del progetto.


Guillermo Del Toro – Le Montagne Della Follia

Questo titolo è il ”quindicesimo più uno” di questa nostra classifica e viene lasciato per ultimo perché la speranza che un giorno possa essere realizzato veramente è ancora viva. Guillermo Del Toro non ha mai fatto mistero del suo amore viscerale per H. P. Lovecraft, tanto da arrivare a scrivere una sceneggiatura tratta dal suo racconto più celebre e considerato “infilmabile” da chiunque. Prodotto da James Cameron e con Tom Cruise nel ruolo del protagonista, Le Montagne della Follia doveva essere un horror su larga scala, paragonato dal regista ad Alien per la portata e forte di un budget di 150 milioni di dollari. Nonostante nel 2011 la pre-produzione del film fosse ormai in fase avanzata, la Universal decise di bloccare il progetto spaventata dall’inevitabile divieto ai minori che avrebbe portato a una riduzione del pubblico in sala. La speranza oggi è che l’ingresso nel mercato di nuovi colossi come Netflix ed Amazon possa ridare vita a questo gustoso progetto che gli amanti dell’horror attendono da anni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.