Simpsonwave e mestruopop: la popolarità dei generi assurdi

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Sono quelle classiche scoperte che vengono approfondite dalle riviste musicali nei momenti di magra, quando nelle redazioni si ha più tempo di ragionare ad ampio raggio. È successo qualche tempo fa, due riviste estere differenti che si son divertite ad offrire una pseudo-panoramica dal taglio ironico su due ipotetici “generi musicali” appena inventati. Simpsonwave e mestruopop. I nomi fan già capire l’intenzione satirica, ma ciò non ci impedisce di cedere alla curiosità (lo svago è anche questo, e stiamo su internet soprattutto per quello).

Sulla simpsonwave il coperchio è stato tolto da TheVerge e da allora c’è già una pagina wikipedia dedicata. Nasce come una serie di video beffardi caricati su youtube da diversi utenti, creati riutilizzando scene dai Simpson rielaborate in bassa qualità, come fossero rese su un vecchio VHS, alle quali sono aggiunte tracce musicali solitamente oniriche. La musica che ci sentirete dentro in realtà proviene da generi reali di cui si è parlato di tanto in tanto in questi anni (vaporwave, glo-fi, wonky), eppure quando le associ ai Simpson sembrano acquisire una nuova dimensione. Se volete scoprire di più, basta digitare Simpsonwave su youtube e scorrersi i video coi titoletti in maiuscolo e lo spazio tra i caratteri. Le stranezze affascinano tutti, tranquilli, non sentitevi in imbarazzo.

Di mestruopop invece ci ha parlato Noisey UK. L’intenzione (che crediamo non basata su alcuna vera base di verità, se non l’intuizione singola del giornalista basata sui testi di alcune canzoni) è di raccogliere una serie di canzoni pop col fattore comune del periodo mestruale femminile. Solitamente citato in maniera esplicita nel testo. Prevalentemente pop-rock, dentro ci trovate Dolly Parton, PJ Harvey, Mary J. Blige e anche qualche band maschile. Cliccando sull’articolo avete una decina di streaming con tanto di versetto specifico in cui si parla di “sanguinare da dentro” o di “macchie lasciate nelle mutandine“. Se detta così la cosa vi fa impressione, non preoccupatevi: musicalmente non è niente che non conoscete già. È la connessione che è curiosa.

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