L’assassino con la coperta blu: un terrificante caso irrisolto del secolo scorso

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La vicenda che racconteremo in questo articolo potrebbe sembrare una storia di fantasia viste le sue caratteristiche singolari, una di quelle classiche leggende urbane che si tramandano negli anni. Invece si tratta di un fatto realmente accaduto più di cento anni fa in Giappone. Un’epoca e un luogo lontani dal nostro ma caratterizzata da un fattore comune in tutto il mondo: la follia e le sue rappresentazioni terrene, le quali non conoscono tempi e confini.

11 Febbraio 1906.

E’ una notte decisamente particolare a Mikuni, città del Giappone. Una tempesta di neve si è abbattuta sul territorio e tutti si sono chiusi in casa. Il silenzio regna sovrano, rotto soltanto dal rumore del vento che trasporta la coltre bianca.

Kaga Murakichi, 30 anni, commesso in un negozio di spedizioni, è barricato dentro la bottega insieme ad altri dipendenti e di certo non si immagina quello che sta per accadere. All’improvviso davanti alla porta dell’esercizio si presenta uno sconosciuto. Il suo corpo è completamente avvolto da una coperta blu che lo rende irriconoscibile e inquietante al tempo stesso. Si rivolge direttamente a Kaga “Tua zia si è ammalata improvvisamente ed è collassata. Ti prego di venire con me.”

Nonostante la perplessità e alcune titubanze iniziali, il commesso decide di seguire quello strano individuo, preoccupato dalle presunte condizioni di salute della parente. I due spariscono nell’oscurità, accompagnati dall’incedere della precipitazione nevosa.

Passano due ore e nel frattempo Kiku, la madre di Kaga, è all’interno dell’appartamento dove vive insieme alla famiglia del figlio, apparentemente protetta dalle mure di casa che la preservano dalle intemperie del maltempo. In maniera del tutto inaspettata sente bussare alla porta. Va ad aprire e si trova davanti una figura totalmente fasciata da una coperta blu. Kiku non sa che si tratta della stessa persona che poche ore prima aveva interagito con Kaga. Racconta a lei la stessa storia del parente malato e la convince a seguirla.

Un’ora dopo l’individuo misterioso torna nuovamente a casa di Kaga. Stavolta si affaccia Tsuo, la venticinquenne moglie del commesso. Il copione si ripete, lui recita la solita litania e riesce a persuadere la giovane donna ad andargli dietro, immergendosi nel buio di quella notte burrascosa.

Stavolta trascorrono quaranta minuti prima che il sinistro uomo con la coperta blu appaia di nuovo. Si reca a casa dei vicini di Kaga, a cui è stata affidata la bambina della giovane coppia, di soli due anni. Miyo Asai la sta accudendo quando l’individuo fa la sua comparsa. Come immaginerete riferisce sempre la storia del parente in gravi condizioni, chiedendo di poter prendere la bambina per portarla a fare visita al familiare. Miyo però si rifiuta di consegnargli la giovane creatura senza il permesso dei genitori, di conseguenza i toni della discussione si accendono e alla fine il misterioso soggetto si allontana, decisamente risentito dal fatto che non gli fosse stata data in custodia la bambina.

Il quadro appena presentato è quello di una situazione particolarmente ambigua e allarmante. Chi era quell’inquietante soggetto? C’era davvero un parente di Murakichi che stava male? Dove sono finiti tutti?

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12 Febbraio. Sono le prime ore del mattino e un falegname si sta recando a lavoro. Arriva al ponte di legno di Shimbo e mentre lo sta attraversando nota che al centro di esso c’è una vistosa chiazza di sangue. L’uomo avvisa immediatamente le autorità. La Polizia giunge sul posto, inizia a ispezionare tutta la zona fino ad avvistare una barca di legno attraccata sul fiume Takeda, in prossimità della casa di Murakichi. Sulla fiancata sono presenti delle tracce di materiale ematico.

La Polizia intensifica le ricerche, immergendosi nell’acqua del fiume. Proprio sul fondo di esso giungerà una scoperta tanto temuta quanto terrificante. Nelle profondità giace il corpo senza vita di Tsuo, la moglie di Kaga.

L’indagine prosegue e si allarga a macchia d’olio su tutto il territorio, fino a quando il 14 Febbraio viene localizzato anche il cadavere di Kiku, nelle vicinanze della foce del fiume Kuzuryu.

Gli agenti continuano a setacciare la zona ma non troveranno traccia di Kaga, motivo per cui iniziano a sospettare che possa essere il responsabile degli omicidi. Tuttavia l’ipotesi diventa meno probabile in seguito agli esami della macchia presente sul ponte Shimbo, la quale secondo il medico era composta dal sangue di due persone. Kaga non sarà mai ritrovato ma si presume che sia anch’esso rimasto vittima di omicidio.

La Polizia inizia a interrogare i residenti e proprio attraverso di loro verrà a sapere dell’uomo con la coperta blu che si aggirava per Mikuni in mezzo alla tempesta di neve. Un testimone riferisce “Credo fosse un uomo di circa 30 anni. Aveva un asciugamano avvolto intorno alla testa e legato al mento, e in più la coperta blu gli copriva completamente la testa e il corpo, quindi non posso darvi dettagli chiari”

Allo stesso tempo gli ispettori, dopo una serie di accertamenti, stabiliscono che nessuno dei familiari di Kaga si era sentito male quella notte e di conseguenza non avevano richiesto di vedere nessun parente. Appare quindi evidente che quell’individuo si fosse inventato una storia per fare uscire le vittime di casa e attirarle nella sua trappola. Ma chi poteva essere il demonio che aveva pianificato tale mattanza? Un soggetto talmente cinico che aveva in mente di uccidere anche una bambina di soli due anni, la quale per fortuna non gli venne consegnata.

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Considerando la dinamica degli eventi l’impressione degli agenti è che si trattasse di qualcuno che provava un forte risentimento verso Kaga e la sua famiglia. Le sue azioni di quella notte appaiono particolarmente organizzate e l’assassino sembra aver scelto appositamente le sue vittime. Tuttavia le indagini non portano a scoprire ombre nella vita del commesso e dei suoi familiari, nessuna traccia di litigi importanti o questioni personali gravi nel passato.

Data la mancanza di indizi e l’irriconoscibilità dell’individuo che aveva teso la trappola alle vittime, l’inchiesta finisce presto in un vicolo cieco, restando senza ipotesi supportate da elementi concreti e senza sospettati per i successivi 4 anni.

Il 25 Luglio 1910 le strade di Mikuni si tingono di rosso. Yutaro, un ragazzo di 26 anni affetto da problemi mentali, litiga con il padre e lo uccide con un’ascia. Successivamente esce di casa nudo e, brandendo l’arma, si scaglia contro chiunque incroci il suo cammino, causando 24 feriti prima di essere fermato dalla Polizia.

Gli inquirenti presero in considerazione l’idea di un coinvolgimento di Yutaro nel massacro risalente a quattro anni prima, ciononostante non potettero fare a meno di notare la differenza nel metodo di agire. L’azione di Yutaro era stata totalmente sconsiderata, frutto di un impulso che non era riuscito a controllare. Il killer con la coperta blu invece agì in maniera oculata, dando l’idea di aver studiato l’atto nei minimi particolari prima di metterlo in pratica.

Difficile pensare potesse essere Yutaro l’individuo che aveva colpito nel 1906. L’ipotesi cadde presto nel vuoto.

Il tempo trascorse senza nessun sviluppo nelle indagini e per questo motivo dopo 15 anni, termine di prescrizione per i reati di omicidio all’epoca in Giappone, l’inchiesta venne chiusa.

Tuttavia qualche anno dopo i riflettori tornarono ad accendersi sulla vicenda quando il 12 Dicembre 1926 un uomo di 49 anni venne arrestato per furto, nella città di Kyoto. Una volta preso in custodia dalla Polizia confessò di essere l’omicida con la coperta blu. Una dichiarazione che causò uno sgomento generale, di conseguenza gli agenti decisero di andare più a fondo per vederci chiaro. Sottoposto a successivi interrogatori, l’uomo dette versioni discordanti in merito ai fatti e un’ulteriore verifica permise di accertare che all’epoca del triplice omicidio non si trovasse a Mikuni e quindi non poteva essere lui l’assassino.

Anche questa pista si rivelò inconsistente e rappresenta l’ultimo fatto noto nella cronaca di questa vicenda.

E’ passato più di un secolo da quando quell’inquietante soggetto coperto di blu uccise tre persone in mezzo a una tempesta di neve per poi sparire nel buio. Come se si fosse trattato di un fantasma arrivato con il vento e che con esso se ne fosse andato via. Tre vittime la cui morte non ha avuto risposte, lasciando una lunga serie di domande che restano appese a un filo.

FONTI

Reddit – The Blue Blanket Butcher: A man completely covered and hiding his body and face under a blue blanket would in the winter lure a family out of their homes. Their bodies were found in the following days.

https://okakuro.org/ao-getto/

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