Robert Berdella: la terribile storia del macellaio di Kansas City

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2 Aprile 1988, Kansas City. Nella zona di Hyde Park sembra un giorno normale quando improvvisamente un ragazzo si catapulta dalla finestra del secondo piano di un’abitazione. Nudo, con il corpo martoriato e un collare per cani legato al collo, si dirige verso la casa di uno dei vicini, il quale avverte immediatamente la Polizia.

Gli agenti giungono sul posto. Il soggetto si chiama Christopher Bryson, ha 22 anni e quello che sta per raccontare sconvolgerà tutti.

4 giorni prima Christopher stava facendo l’autostop quando un uomo a bordo di una Toyota Tercel si accosta e si offre per dargli un passaggio. Una volta salito a bordo, l’autista lo invita ad andare a casa sua per passare un po’ di tempo insieme. Il ragazzo accetta e i due si dirigono al numero 4315 di Charlotte Street.

Una volta entrati, l’uomo lo esorta a recarsi al piano superiore. Appena salite le scale, Bryson viene stordito e perde i sensi. Quando si risveglia, si ritrova legato a un letto. Sarà l’inizio di un incubo.

Nei giorni successivi il proprietario dell’appartamento abusa sessualmente di lui e gli infligge numerose torture. Viene picchiato con una sbarra di metallo, sottoposto a scosse elettriche e sedato ripetutamente. Quando prova a urlare, il suo rapitore gli fa ingerire del detergente per scarichi.

Al quarto giorno di prigionia Christopher, approfittando dell’assenza dell’uomo, riesce a liberarsi dalle corde e a fuggire dalla dimora.

Alla Polizia riferisce anche che il torturatore gli ha mostrato delle diapositive ritraenti altre persone che all’apparenza sembravano morte, minacciandolo che avrebbe fatto la stessa fine se non avesse collaborato.

A questo punto ci sono elementi più che sufficienti per effettuare una perquisizione. Gli ispettori prima individuano e arrestano l’aguzzino, che viene identificato come Robert Berdella. In seguito ottengono un mandato per setacciare l’abitazione. Nella casa vengono rinvenute corde, siringhe, collirio, una sbarra di ferro e un trasformatore elettrico con i cavi. Proseguendo l’ispezione gli agenti si imbattono in due teschi umani, alcune vertebre e una busta piena di denti. È presente anche una motosega con tracce di sangue, carne e peli.

Alla fine vengono raccolte 334 foto Polaroid che mostrano soggetti torturati e abusati, oltre a un diario in cui erano descritte nei minimi particolari le sevizie perpetrate.

È ormai chiaro che in quell’abitazione sono stati commessi degli omicidi.

Berdella viene rimandato a giudizio e verrà processato.

Robert Berdella

Nato il 31 Gennaio 1949 a Cuyahoga Falls, nell’Ohio. Cresce in una famiglia molto religiosa ed è il maggiore di due figli. Durante i primi anni della sua vita si dimostra un bambino piuttosto intelligente e solitario, con un buon andamento scolastico. A causa del suo carattere introverso diventa vittima dei bulli. Soffre di ipertensione e il padre lo sminuisce spesso, considerandolo inferiore rispetto al fratello.

Il 1965 sarà un anno che segnerà profondamente la sua vita.

Il giorno di Natale suo padre, all’età di 39 anni, viene colpito da un infarto e muore. Un evento che lo fece sprofondare nella depressione e nel dolore. Sua madre si risposò poco tempo dopo e Robert rimase molto amareggiato da questo fatto.

In questo periodo Berdella comincia a sviluppare una passione per l’arte, che lo porterà a iscriversi al Kansas City Art Institute. Allo stesso tempo si dedica ad attività illecite, spacciando sostanze stupefacenti. Per questo motivo nel Gennaio 1968 viene arrestato e condannato, ma beneficia della sospensione di pena. Un mese dopo verrà nuovamente imprigionato per possesso di droga, scontando cinque giorni in carcere prima di essere rilasciato per mancanza di prove. Nel 1969 abbandona l’istituto d’arte.

Nel frattempo Robert inizia ad accettare il fatto di essere omosessuale e trova anche lavoro come cuoco in vari ristoranti. Acquista una casa al 4315 di Charlotte Street e spesso si offre di aiutare giovani in difficoltà, ospitandoli nella sua abitazione.

Ha una passione per l’esoterismo e l’oggettistica che cresce sempre di più e per questo decide di aprire un negozio, che chiamerà Bob’s Bazaar Bizarre, dove vende oggetti particolari provenienti da tutto il mondo. La bottega riscuote un discreto successo e gli permette di dedicarsi a tempo pieno alla sua attività.

Durante questo periodo Berdella inizia una nuova condotta dal punto di vista delle relazioni sessuali, reclutando ragazzi per pagarli in cambio di sesso.

Nel giro di poco tempo gli eventi prenderanno una piega sempre più oscura, fino ad arrivare agli scenari più macabri.

I delitti

Serial Killer: ROBERT BERDELLA, Il Macellaio di Kansas City

Tutto comincia il 5 Luglio del 1984, quando Robert Berdella attira a casa sua Jerry Howell, il figlio diciannovenne di un suo conoscente. Ormai deciso a dar atto alle sue più esecrabili perversioni, gli fece assumere alcool e tranquillanti, fino a fargli perdere conoscenza. Successivamente lo violenta sessualmente per molte ore, fino a che il ragazzo muore soffocato.

Berdella decide di portare il cadavere in cantina e appenderlo a una trave, dissanguandolo e facendolo a pezzi. Alla fine mise i resti del corpo in dei sacchi della spazzatura da portare in discarica.

Un atto di totale follia e cinismo, che purtroppo sarà destinato a ripetersi negli anni successivi.

Il 10 Aprile 1985 si presenta alla porta di Berdella un suo ex inquilino, Robert Sheldon, 23 anni. Gli chiede se può rimanere qualche giorno da lui. Il proprietario accetta, con l’intenzione di dar sfogo alle sue crudeltà. Sheldon viene sedato e legato al letto, dove per giorni subirà violenze e torture.

Il 15 Aprile un operaio si reca nell’abitazione in quanto aveva concordato dei lavori edili con Berdella. L’assassino decise quindi di uccidere il suo prigioniero, soffocandolo con una busta di plastica. Infine, come per il precedente omicidio, fece a pezzi il suo cadavere e lo mise in dei sacchetti di plastica. Decise di conservarne la testa.

Un’altra giovane vita spezzata senza nessun riguardo.

Nello stesso anno Robert Berdella mieterà altre due vittime. Mark Wallace finisce nella sua trappola il 22 Giugno e viene sottoposto a svariate ore di sevizie, prima di perdere la vita. Il 26 Settembre 1985 James Ferris viene catturato dall’omicida, che lo porta a casa sua e lo tortura per 27 ore. Un supplizio che risulterà fatale.

Passa quasi un anno quando il 17 Giugno 1986 Berdella incontra in un parco Todd Stoops, un suo conoscente. Lo invita a casa sua, dove seguendo il suo solito modus operandi lo stordisce e in seguito lo violenta. Stavolta però il martirio sarà più lungo, in quanto Stoops rimarrà in vita per due settimane.

Berdella arrivò persino a inserire un pugno nella parete anale della vittima, provocandone la lacerazione e causando una setticemia che lo portò alla morte dopo giorni di tremende sofferenze. Il 1 Luglio Todd perse la vita.

Nella primavera del 1987 Robert Berdella conosce un ragazzo di 20 anni, Larry Wayne Pearson, con cui diventa amico. Larry comincerà anche a recarsi a casa di Robert per svolgere dei lavori domestici. Inizialmente le cose proseguono su questa linea fino a quando il 23 Giugno il torturatore decide di mettere in atto ancora una volta il suo folle piano.

Pearson verrà tenuto prigioniero per sei settimane, subendo una lunga serie di sevizie. Il 5 Agosto la vittima, preda dell’ennesimo abuso, in un tentativo di reazione morse il pene di Berdella, causandogli una ferita. L’assassino a questo punto decide di uccidere Larry, soffocandolo con una busta di plastica. In seguito dissezionò il cadavere e seppellì la sua testa nel cortile di casa.

Il conto degli omicidi sale a sei. Uno scenario che lascia sconcertati per le sofferenze che sono state inferte alle vittime, costrette a subire un calvario che va aldilà di ogni immaginazione.

La condanna

Dopo aver confessato i suoi crimini per evitare la pena di morte, il 19 Dicembre 1988 Robert Berdella viene condannato all’ergastolo. Rimase dietro le sbarre per quasi quattro anni, fino a che l’8 Ottobre 1992 morì a causa di un attacco cardiaco.

Soprannominato “Il macellaio di Kansas City”, Berdella resta uno dei serial killer più cinici e perversi che la storia abbia mai conosciuto. Una personalità fredda e spietata che si è resa protagonista di terribili crimini. Un sadico uccisore che non ha mostrato nessun rispetto per la vita umana, sprigionando un’ondata di violenza terrificante.

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FONTI

medium.com – Robert Berdella : The Butcher of Kansas City
latelanera.com – Robert Berdella

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