“Fallisci ancora, fallisci meglio”, sosteneva Samuel Beckett. Tu ora invece, chissà, sei proprio lì. Sull’orlo del baratro ad osservare la tua esistenza priva di punti saldi. E ti sei accorto che:
“Un giorno non giorno
Non vale di più.
Di un prezzo elegante per volare via
Aspetti qualcosa
Lo aspetti una vita
E poi quel qualcosa era proprio l’attesa.”
Sì!
L’ attesa di un giorno che non giungerà mai a te, perso nell’ego di un orgoglio inutile, essere colti impreparati da una vera e propria slavina di emozioni contrastanti tra loro…
Sensazioni di vita che precipitano per poi ricomporsi dopo la caduta.
“Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso”, Kafka dichiara e continua dicendo: “Da un certo punto in là non c’è più ritorno, è QUESTO il punto da raggiungere.”
Dov’è la crepa?
Ce lo chiarisce Manuel Agnelli:
“La gente divelta, spezzata a metà
Da amore che manca o da quello che ha
C’è solo paura a far compagnia
A un uomo che odia
E alla sua stanza buia”
L’apprensione esplode, non ce la fa quando è a contatto con un uomo che vive attaccato al cordone ombelicale del suo astio e si nutre della sua stessa rabbia repressa o risulta incapace di convivere con se stesso e i propri fallimenti e ha paura dei fantasmi del passato, di presenze nella sua vita mai realmente affrontate o di situazioni mai riordinate nel cassetto della memoria.
Diventa ciò che sei
Non strisciare, non arrancare, non limitarti a simulare una vita quando puoi darle una sfumatura solo tua e sprecarla ancora e poi ancora. Vai all’essenza di te stesso, alla fonte della verità e della tua stessa anima, anche quando sentirai che la voce della tua convinzione sarà debole, incerta o ridicola se tenterai di rafforzarla.
Adesso sei un uomo
Talvolta però, come afferma Kafka: “È difficile dire la verità (si potrebbe aggiungere dirsi) perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole.”
Questa è la trappola…
“Un cambio di scena, di velocità
L’inganno, l’imbroglio che spreca una vita.”
“Conosci te stesso non significa: osservati. Osservati è la parola del serpente. Significa fatti padrone delle tue azioni. Ma tu lo sei già, sei padrone delle tue azioni. Questa frase pertanto significa: ignorati/distruggiti! Dunque una cosa cattiva! E solo chi si china profondamente ne ode anche il messaggio buono, che dice: “per fare di te stesso quello che sei”
Franz Kafka