I Flaming Lips e il significato della canzone The Castle

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“Non abbiamo mai pensato e neppure voluto pensare che la nostra carriera sarebbe durata 35 anni. All’inizio credevamo che i Flaming Lips sarebbero esistiti per un paio di mesi, un interludio ludico prima di tornare alla sicurezza del nostro lavoro, alle nostre insicurezze, alla nostra piccola vita introversa, stramba e artistoide e, invece non è mai finita”.

Nel 2016 andò in onda per la prima volta in Gran Bretagna il documentario intitolato The Great Songwriters prodotto e diretto da Paul Toogood e Lloyd Stanton e dedicato a grandi artisti e band capaci di essere ricordati per le loro peculiarità compositive. La quarta puntata della seconda stagione è dedicata al progetto di rock sperimentale Flaming Lips. In questa circostanza Paul Toogood ha intervistato, per circa un’ora, l’istrionico leader Wayne Coyne e il chitarrista e polistrumentista Steven Drozd presso il Blackbird Studio di Nashville. Durante il colloquio il duo ha anche eseguito in una performance live, in versione acustica, quattro brani: Godzilla Flick, Do You Realize??, Yoshimi Battles the Pink Robots Pt 1 e infine The Castle.

Questa puntata venne trasmessa anche in Italia nell’estate del 2019 su Rai 5.

I Flaming Lips, paladini del rock psichedelico contemporaneo, si sono formati nel 1983 ad Oklahoma City. The Soft Bulletin del 1999 e Yoshimi Battles the Pink Robots del 2002, realizzati insieme al produttore Dave Fridmann, sono i lavori che li hanno resi famosi in tutto il mondo.

Impossibile non parlare delle loro esibizioni dal vivo, il momento in cui Wayne Coyne si lancia sul pubblico “surfando” sulla folla all’interno di una gigantesca palla di plastica trasparente, è sempre il più atteso. Ogni concerto è uno show multicolor arricchito da proiezioni dal vivo e pupazzi giganti. Una vera festa. L’energia è palpabile. Un atto di comunione tra la band e il pubblico.

A metà intervista Paul Toogood ha posto questa domanda al cantante: Cosa provi quando componi una canzone e poi ti rendo conto che non è più tua perché il pubblico l’ha fatta sua e la canta insieme a voi? Che effetto fa? A questo quesito Coyne ha risposto così:

“Prendiamo ad esempio una canzone come Do You realize?? è il nostro cavallo di battaglia, quando la eseguiamo la folla impazzisce. Non pensavamo che sarebbe esplosa, non siamo partiti con l’intenzione di farne un inno e che l’avremo intonata davanti a persone che la conoscono a memoria ma ora quando la cantiamo io osservo il pubblico e leggo nei loro volti le emozioni che suscita. Ognuno la sente come la sua canzone; è un fenomeno che si ripete praticamente ogni sera e ogni volta è un effetto potente.

Infondo si tratta solo di stupida canzone ma vedo quanto significa per la gente, quando la cantiamo per loro, è davvero fantastico.”

The Flaming Lips - The Castle (Official Music Video)

Nel corso della conversazione viene nominato un altro brano del gruppo che è stato successivamente eseguito in un’emozionante session in acustico da Wayne Coyne e Steven Drozd. Si tratta del brano The Castle. Il quattordicesimo album dei Flaming Lips, pubblicato dalla Warner Bros Records e realizzato insieme al collaboratore di lunga data Dave Fridmann, si intitola Oczy Mlody (traduzione dal polacco: Occhi dei giovani). Il disco è stato pubblicato il giorno del compleanno di Wayne Coyne il 13 gennaio, correva l’anno 2016 e la ballad The Castle è stata scelta come primo singolo. All’epoca il leader della band descrisse in questo modo il nuovo LP: “un incontro tra Syd Barrett e A$AP Rocky, intrappolati in una fiaba proveniente dal futuro”.

L’interlocutore ha chiesto ai Flaming Lips di raccontare la storia racchiusa nel brano The Castle. “Quando senti un bisogno, una spinta ma non hai uno schema, non sai come procedere, tranne il bisogno di esprimerti, senti uno slancio, un’emozione” ha affermato Coyne e poi ha aggiunto: “In questo caso si trattava di un nostro amico la cui sorella si era suicidata. È stato un declino terribile aveva lottato con tutte le sue forze e sembrava potesse farcela ma all’improvviso è di nuovo peggiorata…”. Il leader dei Flaming Lips ha rivelato che non è stata una scelta consapevole quella di scriverci un brano ma voleva esorcizzare un dolore. “Penso che le canzoni funzionino così, ti fanno uscire qualcosa e penso che questa delicata, capricciosa canzone abbia preso vita non appena ho iniziato a cantare i primi versi: Her eyes were butterflies/ Her smile was a rainbow… /I suoi occhi erano farfalle/ Il suo sorriso era un arcobaleno”. In questo brano è presente anche uno dei versi più famosi della band: The castle can never be rebuilt again/ Il castello non potrà mai essere ricostruito di nuovo. “Mi sembrava un po’ melò ma mi piace il linguaggio figurato. Una metafora astratta può essere molto efficace, tutti possono trovarci una loro verità, chiuque può provarne l’essenza emotiva. Il castello può essere qualsiasi cosa ma il messaggio è che dobbiamo andare avanti perché il castello esiste solo nella nostra memoria” ha asserito Coyne.

Il 21 ottobre del 2016 è stato pubblicato il video del singolo The Castle. La protagonista è la bellissima Malia Ward, classe 1997, surfista e modella di Malibu. Nel filmato il viso della giovane ragazza è sempre in primo piano; nella clip lei sta ascoltando la canzone e, in concomitanza con i versi vengono proposte sullo schermo tantissime immagini psichedeliche – per sottolineare le parole presenti nel brano – un po’ sognanti, ridicole, strane, curiose e suggestive .

“Mi piace l’idea di cantare questa canzone che mi aiuta a pensare a quella persona. Per me resta una canzone devastante ma la sensazione quando la canto ora non lo è più” ha concluso Wayne Coyne alla fine dell’intervista.

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