Sunday Bloody Sunday: storia e significato della canzone degli U2

Alla fine degli anni 60, l’Irlanda del Nord vide instaurarsi un aspro conflitto per ottenere l’Indipendenza dal Regno Unito. Non fu soltanto una questione geografica o religiosa (gli irlandesi erano la maggior parte cattolici mentre gli inglesi protestanti), fu anche sociale.

Le strade furono occupate dalle truppe inglesi, costantemente in assetto di combattimento e con veicoli pesantemente blindati. Fra le tante norme speciali emanate da Londra per sedare l’ondata di indipendentismo, una in particolare aveva suscitato reazioni forti e riguardava l’internment, ovvero la possibilità per le forze di polizia di trattenere in detenzione un sospetto a tempo praticamente indefinito, senza che vi fosse obbligo di rispettare tempi procedurali per l’apertura del processo.

Vi furono manifestazioni quasi tutti i giorni, fin quando gli scontri non si intensificarono.

Domenica 30 gennaio 1972, a Derry, durante una manifestazione (non autorizzata) i paracadutisti, comandati dal Colonnello Wilford, ricevettero l’ordine di disperdere i manifestanti ed iniziarono ad aprire il fuoco.

La folla iniziò a disperdersi nel tentativo di sfuggire alle pallottole.

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Vennero uccisi 13 giovani manifestanti e ci furono numerosi feriti. La sparatoria durò qualche minuto e molti furono colpiti alla schiena mentre cercavano di correre per mettersi al riparo.

Bernard McGuigan venne ucciso mentre sventolava un fazzoletto bianco e cercava di aiutare Patrick Doherty, che ferito strisciava per mettersi al riparo. John Johnston non era un manifestante e fu ucciso perchè in quel momento si trovava da quelle parti.

Quel giorno è stata una drammatica domenica di sangue e di terrore.

Dopo diverse indagini e processi, la sentenza definitiva arrivò nel 2010 in un documento di 1000 pagine. L’ ex premier inglese Tony Blair dopo la sentenza affermò:

“Anche se sono un patriota e non parlerò mai male del mio paese… sì, quella domenica è stata maledetta, ingiusta, ingiustificabile e sbagliata!”

Il primo tra tutti a dedicare una canzone a tale drammatico evento è stato Paul McCartney con Give Ireland Back to the Irish, pubblicata il 25 febbraio 1972, seguito da John Lennon nel giugno dello stesso anno, con Sunday Bloody Sunday nell’album Some Time in New York City.

Quella maledetta domenica Paul Hewson aveva undici anni viveva nella periferia di Dublino in un quartiere degradato e malfamato, suo padre era cattolico e sua madre protestante. Sentendo quella notizia, di cui parlavano tutti alla radio, in famiglia e a scuola rimase colpito. Nella sua adolescenza incontrò per strada gang di ragazzini, ma lui riuscì a rimanerne fuori e a coltivare ogni giorno di più una sensibilità che gli fa odiare la violenza, l’ingiustizia e l ‘oppressione.

La sua rabbia la incanalò in un sodalizio artistico con un gruppo di amici che incontrò alla Mount Temple School di Dublino, frequentata da protestanti e cattolici.

Il 20 settembre 1976 il giovane Larry Mullen affigge nella bacheca della scuola un messaggio per trovare giovani musicisti insieme ai quali formare una band. Paul rispose all’annuncio insieme ad Adam Clayton, David Howell Evans, suo fratello Dick Evans e formarono una band musicale di liceali.

Qualche anno più tardi divennero gli U2.

Sunday Bloody Sunday (Live From Red Rocks Amphitheatre, Colorado, USA / 1983 / Remaste...

Dieci anni dopo di quella maledetta domenica, il ricordo gli rimase ancora vivo e la canzone Sunday Bloody Sunday si ispira a quall’avvenimento.

Canzone che fu eseguita per la prima volta in pubblico nel dicembre 1982 a Belfast, nell’Irlanda del Nord, tre mesi prima della pubblicazione dell’album War. Fu presentata al pubblico con queste parole:

“Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, dell’Irlanda. Ma se non piacerà a voi, non la suoneremo mai più”.

Al termine dell’esecuzione fu accolta da un’ovazione e da quel momento in poi venne eseguita in quasi tutti i loro concerti. Come si può sentire nella registrazione dal vivo dell’album Under a Blood Red Sky, viene precisato che non si tratta di una delle “rebel song” ma è la reazione incredula di un giovane, nella Repubblica d’Irlanda, di fronte all’odio e alla violenza fratricida che divide coloro che dovrebbero essere uniti nel nome di Cristo.

Il brano fu quindi la prima traccia nell’album War, pubblicato nel marzo 1983. Di seguito alcune parti del testo:

Non riesco a credere alle notizie oggi
Non posso chiudere gli occhi e farle andare via.
Per quanto dovremo cantare questa canzone?
Bottiglie rotte sotto i piedi dei bimbi
Corpi sparsi ai lati del vicolo cieco.
Ma non darò retta al richiamo alla lotta
Ci sono molte perdite, ma dimmi chi ha vinto?
Le trincee scavate nei nostri cuori
E madri, figli, fratelli, sorelle
Separati.
Noi possiamo essere uniti, stanotte.
Domenica, sanguinosa domenica.

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