Musica natalizia: spunti per un ascolto insolito e originale

Tempo di feste invernali. Di questi mesi il clima è decisamente ostico da affrontare, ma non abbattiamoci: è almeno un millennio che escogitiamo modi per combattere i brividi anche attraverso l’arte!

L’idea della celebrazione conviviale durante il periodo più freddo dell’anno prende avvio senz’altro dalla prima età imperiale. Già nel I d.C. l’autore latino Marziale componeva biglietti d’auguri da allegare ai regali scambiati in occasione dei Saturnalia, dedicando le proprie trovate pubblicitarie ad ogni tipo di prodotto: bicchieri e formaggi, libri e quadri, tuniche e persino biancheria (spostati proprio, Jeff Bezos!).

Molto probabilmente l’uso dello cambio dei regali e del festeggiamento correlati al concetto natalizio transita dall’epoca pagana a quella cristiana in maniera graduale, mai discostandosi dall’elogio della luce, del calore e della rinascita: il Sol celebrato dai Romani attorno al solstizio invernale è definito invictus, poiché per quanto fioco mai smette di propagare i suoi raggi vitali, esattamente come l’avvento del Messia cristiano decreta un messaggio di rinnovata speranza per i credenti: nell’uno e nell’altro caso, comunque, il timore della scarsezza inizia a cedere di fronte al rigoglio della primavera e dell’animo, a tal punto da potersi concedere al prossimo attraverso il dono, segno di generosità e sincero augurio di abbondanza.

Proprio a questo ethos è solita appigliarsi tenacemente la musica di questo periodo: l’allegria e la genuinità che accompagnano la lunga tradizione dei concerti natalizi caratterizza i brani di ogni tempo, con ben poche eccezioni – penso a L’enfance du Christ di Berlioz, aperta non da richiami a bue, asinelli o magi, bensì dal delirante sogno di Erode e alla tragica Strage degli innocenti, tutta ricca di infausti passaggi di tono in pieno stile Tommaso da Celano.

Quando mai abbiamo udito Bach esordire con dei gran colpi di timpani seguiti da un’esaltazione tutta in tonalità maggiore, se non nel celebre Oratorio di Natale, che accompagnò per la prima volta le festività sassoni a cavallo tra 1734 e 1735?

Bach - Christmas Oratorio [1-3] Harnoncourt

Al contrario, quando mai il clero avrebbe potuto reagire con più benevolenza di fronte alle ardite scelte di Arcangelo Corelli, che entro il suo Concerto grosso n. 8, op. 6 impalca la struttura dei suoi brani prevalentemente su tonalità minore, scelta che è poco definire armonicamente movimentata per un’esecuzione alla presenza del pontefice?

Ancora: Haendel con Il Messia, Gruber con Notte silenziosa (pezzo curiosamente composto per chitarra perché l’organo della chiesa era rotto), Mendelssohn con Udite! Gli angeli dell’araldo cantano; potremmo continuare ad oltranza, poiché la tradizione classica è ricca dei più svariati esempi letterari. Non a caso quest’anno La Toscanini di Parma ha deciso di accontentare tutti senza lasciar fuori dai giochi troppi grandi esclusi, data la propria serie di concerti natalizi comprendente l’innovativa XMAS Playlist, una successione di due pomeriggi di ascolto dedicati alle più celebri pagine sinfoniche sacre: consiglio vivamente di recuperarli.

Non pochi però nemmeno gli esempi laici di nota fama, legati da vicino alla stagione invernale più che alle festività religiose: basti pensare al programmatico Inverno di Antonio Vivaldi, eseguito Al Severo Spirar d’orrido Vento, correndo battendo i piedi ogni momento – queste le indicazioni che fornisce in corrispondenza della partitura; le idee del compositore veneziano sono indirizzate verso orizzonti pienamente ecfrastici, evocativi degli scorci di una natura che nel periodo invernale si fa misteriosa e ambigua, affascinante ma infausta allo stesso tempo.

Alcuni compositori sono stati disposti persino a deviare dalla propria congerie stilistica per piegarsi ad esigenze del genere: a comporre 12 pezzi per pianoforte solo dedicati a ciascun mese dell’anno non troviamo infatti un conturbante Schumann, bensì un eclettico Tchaikovsky, la cui penna conduce pian piano da un candido corale gianuario fino ad un rilassato valzer dicembrino, sottotitolato appunto Natale.

Tchaikovsky: The Seasons - 12. December (Christmas)

Molto interessante, infinte, l’ambiziosa idea con cui nel Belpaese ci troviamo a fare i conti per la fine del 2022. In occasione del Concerto di Natale tenutosi lo scorso 18 dicembre a Roma – presso Palazzo Madama, consuetudine giunta alla sua XXV edizione – ha assistito alla sua prima esecuzione assoluta Omaggio a…, brano scritto da Salvatore Frega e diretto da Beatrice Venezi – in collaborazione con Orchestra Haydn, entrambi volti ormai noti al grande pubblico. Questo pezzo, definito come una partitura nata per rendere omaggio a tutta la musica, ad ogni genere musicale, senza confini per la quale in un arco temporale ben preciso si mescolano stili ed epoche in simbiosi con ritmi e colori, rende omaggio a Mogol, figura cara al maestro Frega, attraverso numerose citazioni alle canzoni la cui paternità testuale risale al paroliere milanese: laddove pop e musica colta, menzione e innovazione, occasione e omaggio convergono, emerge l’essenza di uno spirito che proprio attraverso l’incontro si può dichiarare realmente solidale. Presto disponibile all’ascolto, proponiamo questo pezzo quale ultima perla di una serie di proposte emblematiche e tutte da scoprire.