Choose Or Die: la spiegazione della trama e del finale

Posted by

Questo articolo rivela elementi importanti della trama e della spiegazione di Choose Or Die (Scegli o Muori) di Toby Meakins, svelandone il significato, gli eventi e le prospettive migliori per apprezzarne i pregi. Se ne suggerisce dunque la lettura solo ed esclusivamente dopo aver visto il film, e non prima, per evitare di perdervi il gusto della prima visione.

Choose Or Die è il fenomeno horror uscito ad Aprile 2022, primo film diretto da Toby Meakins. Il film rispecchia i canoni e le aspettative legate agli horror moderni: qualche scena per duri di stomaco, una trama che inizia in maniera semplice e si va intricando man mano che si scoprono nuovi elementi, una colonna sonora efficace (l’ha curata Liam Howlett, uno dei fondatori dei Prodigy) e un finale aperto, che lascia spazio per un possibile sequel (qualcuno pensa addirittura a una saga in stile Saw, viste le varie somiglianze).

L’ultima parte del film ha degli elementi che possono confondere. Proviamo a spiegare qui il finale e gli elementi in dubbio, in modo da completare la comprensione del film.

La spiegazione della trama

In sintesi, il gioco Curs>r realizzato negli anni ’80 riesce a controllare gli eventi della realtà. I giocatori effettuano delle scelte che diventano eventi reali. Il gioco ha sempre la tendenza a infliggere dolore e sofferenza alle persone reali. Eppure, il giocatore può superare un livello dopo l’altro, e durante il gioco al giocatore non succede nulla. Se sopravvive a ogni livello, altri soffriranno, ma lui si avvicinerà alla fine del gioco.

Come spiega il film tutto ciò? Questa parte è coperta dal video che Kayla e Isaac vedono nel capannone abbandonato a New York. In quel video Beck, il creatore del gioco, spiega che la realtà in cui viviamo è effettivamente già maledetta ed è governata da quei simboli arcaici. Non è dunque il gioco a maledire la realtà: il mondo è già vittima di una maledizione. Usando il gioco, che opera attraverso i simboli che influenzano la realtà, il giocatore può guidare la maledizione. Ecco perché durante il film, ai protagonisti principale del gioco non succede mai nulla. Le implicazioni di tutto ciò sono spiegate nel finale del film.

Il finale del film

Choose or Die | Official Trailer | Netflix

Dopo aver completato quattro livelli del gioco, incluso quello che provocherà la morte di Isaac, Kayla viene indirizzata alla casa di Hal, il giocatore che si vede nella scena iniziale del film. A Kayla è chiaro che lui sia il nemico finale da sconfiggere, cosa che invece coglie di sorpresa lui (un giocatore a sua volta). Nella casa di Hal ci sono la moglie e il figlio, vittime dei primi due livelli del gioco (al figlio manca la lingua e un occhio). Hal rivela a Kayla che il gioco gli aveva promesso di lasciarlo in pace dopo i due livelli, se lui avesse iniziato a distribuirlo in più copie.

La lotta tra Kayla e Hal avviene in maniera particolare: per infliggere dolore all’altro, bisogna accanirsi su se stesso. Alla fine Kayla ne esce vincitrice, anche con l’aiuto della moglie di Hal, che vuole ucciderlo per ciò che ha fatto alla famiglia. Una volta che Hal muore, la famiglia la rassicura, dicendole di andare e di far finta di non essere mai stata lì, in modo da sfuggire a possibili indagini. Il cellulare di Kayla conferma che il gioco è così completato. Il simbolo di un cursore è visualizzato nel cellulare. La moglie di Hal chiede di cosa si tratti, e Kayla risponde: “è questo il vero premio.”

Qual è il premio per aver vinto il gioco? Il premio consiste nella capacità, ottenuta man mano che Kalya giocava, di usare il gioco e guidare la maledizione a proprio beneficio. Kayla fa così ciò che il creatore del gioco ha fatto in principio: riprogramma il gioco, con l’uso di una tastiera costruita da lei con cui padroneggia i simboli della maledizione. Kayla usa così il gioco per guidare la maledizione in modo consapevole, e il suo primo bersaglio è Lance, lo spacciatore che teneva sotto scacco la madre e tutti gli altri inquilini del palazzo dove abitano. Questo è il senso della frase ripetuta da Kayla “a volte la maledizione può essere un dono”: se guidata in maniera intenzionale, come se Kayla fosse una divinità che vive in questo mondo, la maledizione può causare dolore agli altri e rendere la propria vita migliore. “Sacrificare una vita per salvarne un’altra.” Infatti il film mostra la madre di Kayla stare meglio.

Nell’ultimissima scena del film, Kayla riceve la telefonata di Beck, che scopriamo essere il capo della Kismet, un’azienda distopica che controlla il lavoro (Kayla lavorava per loro come ragazza delle pulizie) e le vite degli altri (nel film scopriamo un avviso di sfratto per l’appartamento di Kayla con l’intestazione della Kismet). È evidente dunque che il creatore di Curs>r ha ottenuto enormi benefici dal gioco negli anni, causando tante sofferenze agli altri mentre la propria vita diventava sempre migliore, fino a controllare ogni cosa.

Beck dice a Kayla: “Tu hai sofferto e io ne ho beneficiato” (attraverso ciò che la Kismet faceva alla sua famiglia), “eppure sei riuscita a vincere il gioco. Chi sarà il prossimo a soffrire?” In questo modo Beck svela in maniera chiara che vincere il gioco significa essere in grado di guidare la maledizione a proprio vantaggio, come sta già facendo Kayla. Ecco perché il gioco parla sempre di “essere un giocatore degno”, una sorta di eletto a manovrare il destino del mondo, facendo soffrire gli altri invece che se stesso.

La risposta di Kayla è aperta: a soffrire saranno “solo le persone che lo meritano.” Ciò significa che Kayla non ha alcuna intenzione di fermarsi. E dal rancore che traspare nella risposta, è probabile che lo stesso Beck potrebbe diventare il suo prossimo bersaglio.