È uno dei dipinti più famosi del mondo, nonché uno dei più studiati. E a furia di approfondire, ingrandire, indagare in ogni piccolo dettaglio del dipinto, è naturale scoprire ogni volta qualcosa in più. Soprattutto se dietro c’è Leonardo da Vinci, uno che era solito inserire dettagli nascosti in ogni sua opera. Anche nei suoi scritti, che leggenda vuole essere scritti al contrario proprio per rendere più difficile rubarne i segreti. Ma Leonardo è sempre stato l’uomo delle leggende, ed è naturale che anche dietro alla Gioconda se ne fossero formate parecchie. A partire da quella teorizzata da Dan Brown nel Codice Da Vinci, secondo cui nella Gioconda è nascosta la posizione esatta del Sacro Graal.
La storia alimenta le leggende, si sa. E che la Gioconda non sia un dipinto comune lo prova il fatto che Leonardo l’abbia tenuta nascosta per tutta la vita, e che sia stata svelata al mondo solo dopo la sua morte: segno che quello era più di un semplice ritratto. Ritratto di chi, poi? Non vi è certezza che si tratti di Lisa Gherardini, la nobildonna fiorentina che abitava vicino a Leonardo. Il primo a parlare di Mona Lisa fu Giorgio Vasari nel suo Vite, ma è vero anche che Vasari parla di folte sopracciglia, che la Gioconda di fatto non ha. La Gioconda potrebbe persino essere la madre di Leonardo, o Caterina Sforza. E poi, se davvero si tratta di Lisa Gherardini, per quale motivo un semplice ritratto dovrebbe essere tenuto nascosto per tutta la vita? Secondo le cattiverie del tempo la ragione c’è: il dipinto fu commissionato non dal marito della Gherardini, ma dal suo amante.

Come non citare il suo sorriso, ovviamente. Molti di quelli che la guardano insistentemente giurano di osservare il nascere di un sorriso in quel volto. Eppure gli studi di tre neuroscienziati italiani del 2019 dicono che, a dirla tutta, quello della Gioconda non è un sorriso puro, ma piuttosto un sorriso finto, disegnato ad arte da Leonardo. Secondo altri studi effettuati in Spagna nel 2009, la difficoltà di interpretazione sul sorriso deriva dal fatto che il viso della Gioconda nella sua interezza, dagli occhi agli zigomi alle altre espressioni facciali, manda in realtà segnali contrastanti, e a seconda di quale segnale riceva più attenzione, il messaggio che arriva è diverso.
Questi solo i principali misteri e significati nascosti dietro al celebre dipinto, perché a voler approfondire c’è molto altro. Ad esempio la certezza raggiunta attraverso uno studio del 2010 del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici e Culturali che conferma come dentro agli occhi della Gioconda ci siano delle lettere. L e V nell’occhio destro, probabilmente le iniziali di Leonardo da Vinci, e C ed E, oppure C e B in quello sinistro. Lo stesso comitato afferma di aver identificato il numero 72 sullo sfondo, un numero che ha a che fare con le credenze filosofiche di Leonardo. E poi ci sono quelli che giurano di identificare nelle circonvoluzioni dello sfondo figure di santi e altre sagome umane. Tutto ovviamente è possibile, a patto di volerci credere. E di fronte alla Monna Lisa, uno ha tanta voglia di credere che esista qualcosa che vada oltre ciò che vediamo.