Fernando Pessoa e David Bowie: identità trasformiste

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Il termine eteronimia, dal greco héteros, altro da sé, diverso, e onoma, nome, negli studi di semiologia della letteratura indica il rapporto tra nomi diversi di una stessa persona. Ciò che lo differenzia dalla pseudonimia è che non si tratta di un nome fittizio assunto dall’autore, bensì della creazione di una autentica identità dotata di biografia.

Se Fernando Pessoa si concentra nel dare vita a identità attraverso la sua penna, donando a molte di queste persino date di nascita e di morte, connotati e gestualità, e affidando loro pensieri ben precisi, David Bowie impersona tali identità dotandole di accenti, costumi e pensieri; e ancora se per Fernando Pessoa gli eteronimi sono portatori di valori e pensieri a lui estranei, per David Bowie ogni personaggio è portavoce di una fase della sua vita.

È probabile che alla base del processo di creazione di identità dei due artisti ci sia la stessa patologia. Entrambi si ritengono infatti affetti da schizofrenia, seppur mai nessun medico la abbia loro diagnosticata. Sono numerose le lettere di Pessoa indirizzate a psichiatri in cui chiede di essere curato dalla sua histeronevrastenia; allo stesso modo, nel suo periodo americano, David Bowie chiede di essere ricoverato in ospedale perché si sente minacciato e perseguitato da qualcuno che non esiste. La nascita di Ziggy Stardust è per Bowie una sorta di esercizio, il tentativo di combattere quello spettro familiare, dovuto alla malattia del fratello Terry, che lo aveva condizionato fin da bambino. Il primo eteronimo di Pessoa invece nasce come tentativo di combattere la solitudine fin dall’infanzia: il Chevalier de Pas infatti, il primo personaggio fittizio nato dalla sua fantasia, è una sorta di amico immaginario che Pessoa crea all’età di sei anni con il proposito di scrivere lettere a se stesso.

Verso il 1912 nel poeta portoghese nacque il desiderio di scrivere qualcosa di indole pagana ma lasciò presto naufragare questa esigenza perché non riusciva a ricreare uno stile adatto. In quel momento era però nato in lui Ricardo Reis. Solo l’otto marzo del 1914 prese consapevolezza di quale fosse la sua inclinazione quando all’improvviso, prese a scrivere ininterrottamente più di trenta poesie bucoliche e ne nacque il Maestro, Alberto Caeiro. Subito dopo la nascita di Alberto Caeiro si ricordò di Ricardo Reis a cui antepose un nuovo individuo di indole opposta, Álvaro de Campos.

In una lettera all’editore Adolfo Casais Monteiro, Pessoa spiega come i tre gli si fossero “mentalizzati” ovvero, dice l’autore, “esplodono verso l’interno e io li vivo da solo con me stesso” attribuendone la causa alla profonda isteria da cui era afflitto.

Oltre ai tre di cui si è parlato, è fondamentale citare  il caso di Bernardo Soares , l’unico semieteronimo. Soares, protagonista dell’opera che forse ha reso maggiormente celebre Pessoa in tutto il mondo, Il libro dell’inquietudine, è definito semieteronimo perché la sua personalità non è molto diversa da quella del Pessoa ortonimo. L’autore la definisce una “mutilazione” della sua personalità in quanto mancante di raziocinio e affettività.

Ogni eteronimo di Pessoa è dotato di vita propria: ha un impiego, una calligrafia, viaggia e conosce persone.

David Bowie con la creazione di personaggi come Ziggy Stardust esegue esattamente lo stesso processo di alienazione di Fernando Pessoa, ma al contrario del poeta portoghese, i cui eteronimi vivono sincronicamente, in Bowie ogni eteronimo è la reazione a quello precedente, una vera e propria evoluzione di personaggi che coincide con le fasi di crescita del creatore. L’esperienza eteronimica di David Bowie è più ragionata, le sue identità sono portatrici di valori che arrecano cambiamento nella società.

Nel 1972, anno di uscita di The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, l’alter-ego alieno di David Bowie cade sulla Terra. L’album racconta la storia di Ziggy, un alieno condannato ad assumere la forma umana di una rock star destinata ad essere uccisa dai suoi stessi fan.

Aladdin Sane, da leggere A Lad Insane, si può definire il gemello malinconico di Ziggy, un opposto depresso che vaga nell’opulenza materialistica americana. Aladdin Sane vive infatti il periodo successivo a Ziggy, il 1973, e risiede in America. È la conseguenza diretta dell’ossessione di Bowie per gli Stati Uniti e giustifica l’avvento di Aladdin spiegando che è la reazione a molti individui strani e paranoici incontrati nei suoi primi mesi oltreoceano. Pare che gli eccessi di Ziggy siano del tutto eliminati e che Aladdin sia la sua versione matura, un fratello maggiore con più esperienza e consapevolezza del mondo.

Nel 1974 esce un nuovo album Diamond Dogs; l’alter ego di questo periodo artistico è un uomo arrabbiato, nichilista che ha perso ogni speranza nel futuro, il suo nome è Halloween Jack, leader dei Diamond Dogs, una gang giovanile che vive nella decadente Hunger City,  una gigantesca metropoli costruita e distrutta da macchine che si sono ribellate all’uomo, una città popolata da mutanti e semiumani. Si tratta della prima vera identità indipendente da Ziggy Stardust di cui sono però rintracciabili ancora dei tratti: i capelli rosso fuoco e lo stile ancora glam. Il particolare distintivo di questa identità è la benda sull’occhio.

L’eteronimo più famoso, quello con cui ancora oggi è identificato Bowie è il Duca Bianco, in inglese Thin White Duke, personaggio simbolo dell’album Station to Station del 1976. È un uomo tormentato, insensibile ai sentimenti. Per quanto riguarda lo stile, sembrano passati decenni dalle vesti colorate e luccicanti di Ziggy Stardust: ora indossa una camicia bianca, dei pantaloni neri e panciotto; i capelli sono corti e biondo platino.

Sebbene Bowie abbia ammesso che dopo il Duca Bianco non aveva più sentito l’esigenza di dar sfogo ad altre personalità, se ne potrebbe individuare un’ultima: Lazarus. I video musicali di Blackstar e di Lazarus, come il resto dei testi del suo ultimo album, sono un continuo rimando alla sofferenza della malattia con cui David Bowie lotta ininterrottamente per diciotto mesi.
Lazarus si può considerare l’auto-epitaffio dell’artista che vuole dare un addio personale ai suoi fan, mettendo in evidenza agli occhi di tutti quanto la sua vita fosse dedicata all’arte. Con l’immagine di Lazzaro, che nella Bibbia è colui che risorge, decide di salutare il suo pubblico, lasciando dietro di sé la scia di polvere stellata de L’ Uomo che cadde sulla terra.

I personaggi creati li hanno resi immortali: se infatti ci si dimentica uno degli eteronimi, un altro ci rimanderà sempre a quella dimenticato. Non esiste Álvaro de Campos senza Alberto Caeiro e non esiste Duca Bianco senza Ziggy Stardust.

Morire diventa impossibile per queste personalità gemelle perché il moltiplicarsi delle loro identità rispecchia la complessità delle loro vita. È impossibile esaurirsi in un’unica persona, specialmente per un artista.

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