Breve storia della letteratura horror

La festa di Halloween ha valicato i confini statunitensi diventando una consuetudine anche in gran parte del mondo.

Diversi studiosi hanno rintracciato le origini di questa festa, oggi oggetto di business, e criticata da molti esponenti della comunità cristiana, in tradizioni remote: Pomona, festa della dea dei semi, Parentalia per i romani, Samhain, festa di fine estate per i celti.

Ad incrementarne la notorietà è stata anche l’industria cinematografica, basti pensare al film Il Corvo, oppure e la letteratura dell’orrore. E noi oggi, in occasione di Halloween, faremo un breve viaggio in questo genere letterario.

Nonostante nei poemi epici ci siano alcune caratteristiche orrorifiche, a dare inizio a tutto fu Il castello di Otranto (1764) di Horace Walpole.

Ambientato nell’Italia meridionale, e ispirato da un viaggio dell’autore nel Sud Italia, il romanzo si svolge nel 200 nel castello Pugliese e narra di intrecci amorosi e ambigui, eredità, apparizioni spettrali e un elmo gigantesco che arriva dal cielo. Il castello di Otranto è considerato oltre che la prima vera Ghost Story(storia di fantasmi) della storia, anche il primo romanzo Gotico, padre dell’Horror.

Negli anni successivi seguirono altre opere sulla scia dell’apripista, uno di questi fu I misteri di Udolpho (1794), di Ann Readcliff, in cui troviamo le vicissitudini della giovane Emily alle prese con eventi terrificanti e, indovinate un po’, eredità e castelli dall’atmosfera cupa.

Siamo nel 1818 e Mary Shelley pubblica Frankenstein, seppur la storia non racconti di fantasmi o creature demoniache, non è raro trovare situazioni di tensione e tinte macabre, più di quanto lo fossero i romanzi gotici precedenti. In Frankenstein iniziano a vedersi gli albori del romanzo fantascientifico.

Siamo ancora nell’800, secolo in cui Edgar Alla Poe fonde il gotico e l’horror, avviando il genere verso la modernità.

Infatti, quello che potrebbe essere considerato a pieni titoli il padre dell’horror, stravolge i taboo del terrore.

In Poe, il terrore non è contenuto solo in castelli abbandonati e diroccati. Ma nei suoi scritti troviamo uomini seppelliti vivi, tante personalità in un solo corpo e la violenza fisica e psicologica. In Le avventure di Gordon Pym, sembra stia per avviarsi verso tematiche più cosmiche, ma non per questo meno inquietanti.

Edgar Allan Poe fu l’uomo che rese l’Horror autonomo e contemporaneo.

Tra gli scrittori ottocenteschi del genere è doveroso ricordare Josephe Sheridan Le Fanu; creatore degli investigatori dell’occulto. Le Fanu prediligeva il paranormale e le storie di fantasmi. Inoltre, lo scrittore irlandese fu il primo a scrivere di vampiri, anticipando anche il Dracula di Bram Stoker

Sempre nell’800, visse un altro grande scrittore, ancora oggi poco conosciuto, Fitz-James O’Brien.

O’Brain, apprezzato dagli ambienti Bohemien, in Cos’era? narrò dell’invisibilità, tema nuovo per quegli anni.

Intriso di atmosfere cupe da romanzo gotico e nuovi elementi psicologici, Bram Stoker scrisse Dracula portando alla ribalda il vampirismo. Dracula segnò la nascita dell’Horror moderno.

Un contributo importante alla modernità del genere fu di H.P. Lovecraft; nei suoi racconti il terrore non è confinato alla terra, ma abita gli spazi infiniti dell’universo. Lovecraft portò l’orrore cosmico alla ribalta, ma se non avessero iniziato a scrivere di ciò Hudgson e Machen, certamente con meno fortuna, probabilmente Lovacraft non avrebbe scritto le opere così come noi le conosciamo.

Nel 900 Ray Bradbury scrisse Il popolo d’autunno; tematiche e atmosfere di questo romanzo si possono rintracciare nelle opere di Stephen King. Considerato oggi, il più grande rappresentante della letteratura Horror. Lo scrittore del Maine, ha aggiunto un ulteriore valore e questo genere troppo spesso bistrattato dimostrando che attraverso l’Horror sia possibile narrare aspetti importanti e delicati della vita di ogni uomo.

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