Il Cavaliere Oscuro: com’è stata girata la scena della matita

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La trilogia di Batman ideata da Christopher Nolan non è solo il filone più riuscito e originale mai fatto nell’ambito del cinema dedicato ai supereroi. È stato anche quello che ha lanciato nella leggenda la figura di Heath Ledger, come uno dei joker migliori (se non il migliore) mai trasposto su pellicola. L’attore, deceduto poco tempo dopo la fine delle riprese del secondo capitolo della trilogia, ha dato vita a una serie di scene ormai rimaste cult, come un simbolo universale della forza distruttiva del male.

Tra le scene più celebri del film c’è quella della sparizione della matita. Joker irrompe nel bel mezzo di un meeting della malavita organizzata, per proporgli di incaricarlo di uccidere Batman. Ma la prima cosa che dice, prima di esporre la proposta, riguarda un trucco di magia: Heath Ledger pianta una matita sul tavolo e spiega che sparirà entro pochi secondi. Nel frattempo uno degli uomini si alza per fermarlo e Joker gli sbatte la testa con forza contro la matita, che magicamente “scompare” dentro la sua testa, uccidendolo all’istante.

La sparizione della matita

Recentemente Charles Jarman, l’attore che interpretava l’uomo che veniva ucciso da Joker in quella scena, ha svelato la meccanica di quella ripresa e come la scena era risultata estremamente rischiosa: tutto si fondava sulla capacità dell’attore di spostare la matita con la mano un attimo prima di sbattere la testa sul tavolo. A disposizione aveva solo poche frazioni di secondo, perché il suo personaggio praticamente non ha il tempo di avvicinarsi al tavolo che Joker l’ha già afferrato per la nuca.

La scena era stata provata un paio di volte a velocità dimezzata, per far allenare l’attore, ma richiedeva lo stesso dei riflessi prontissimi. Nella scena girata per il film, il rischio era altissimo: Heath Ledger, come noto, era calato nel personaggio già da mesi e di controllare la potenza esercitata in quella mossa non se ne parlava. Se l’attore non fosse riuscito a spostare la matita in tempo, se la sarebbe sicuramente ritrovata conficcata nel cervello. 

In un’intervista a Metro UK, l’attore ha confessato: “la scena era particolarmente delicata, perché la matita era davvero fissata al tavolo, quindi era necessario che la spostassi con decisione prima che la mia testa ci finisse addosso. Se la mia mano non fosse stata abbastanza veloce… beh, probabilmente oggi non sarei qui a fare questa conversazione.”

Di attori che hanno rischiato la vita durante le riprese di un film la storia ne conta parecchi. Qui una selezione dei casi più clamorosi.

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