Piano and a Microphone: il nuovo album postumo di Prince

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Piano And A Microphone 1983 è un prezioso documento del processo creativo di Prince. Prende il nome dall’ultimo tour di Prince, che si chiamava appunto Piano and a microphone e si tenne fino a pochi giorni prima della scomparsa del Genio di Minneapolis. Volutamente il nuovo album ne riprende il nome e celebra il talento di Prince proprio con alcune tracce suonate al pianoforte.

Piano And A Microphone 1983 è la fotografia del musicista intento a giocare con la sua ispirazione e a plasmare nuovi brani. Le nove tracce raccolte durante un’unica sessione di registrazione nel gennaio 1983 e recuperate dal noto Vault svariano tra schizzi, bozzetti e canzoni già definite.

Alla presenza del solo ingegnere del suono Don Batts (a cui chiede all’inizio di abbassare le luci) Prince si abbandona a gospel, r&B, jazz e si perde nella propria creatività.

In questo nuovo album, la giovane rockstar, reduce dal trionfale 1999 e proiettata verso Purple Rain, tinteggia un’apparentemente già definita versione di 17 Days, b-side del futuro masterpiece. A seguire una Purple Rain appena accennata, che è riconoscibile solo a tratti e ben lontana dall’essere completa. Joni Mitchell, da sempre tra gli artisti di riferimento di His Royal Badness, appare per un istante con A Case Of You, ripresa poi più volte nel corso degli anni da Prince e incisa in One Nite Alone nel 2002.

Mary Don’t You Weep è un vecchio spiritual che compare all’improvviso e segna uno dei momenti migliori di Piano And A Microphone 1983. Spike Lee ha recentemente inserito la canzone nel suo film BlacKKKlansman.

È poi la volta di Strange Relationship, usata anni dopo in Sign ‘”O” The Times, seguita da International Lover, ballad a luci rosse presente in 1999.

La parte finale di Piano And A Microphone 1983 è incentrata su brani presenti in innumerevoli bootleg e conosciuti dai fan più sfegatati. Wednesday è giusto accennata nella sua eterea dolcezza, mentre la divertente e beffarda Cold Coffee & Cocaine è interpretata interamente. A chiudere la sessione di Piano And A Microphone 1983 è Why The Butterflies, brano minimale e magico.

Un perfezionista come Prince avrebbe probabilmente preferito evitare la pubblicazione di questo disco, ma il fascino di ascoltarlo mentre crea è un’occasione unica e irripetibile. Per questo Piano And A Microphone è destinato a entrare nella collezione dei fan inconsolabili, pronti a godersi mezz’ora di puro Genio di Minneapolis intento a scavare nella sua musica.

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