Dark: dentro la nuova serie Netflix, tra spazi temporali e grandi musiche

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La Germania alza la voce anche nelle serie tv e presenta su Netflix Dark: I misteri di Winden. Girata per la maggior parte a Berlino e ambientata nel 2019 (più una porzione nel 1986), la trama della serie gira intorno alla scomparsa di due ragazzini nella città di Winden appunto: durante le indagini sulle sparizioni da parte della polizia accadono strani fenomeni, come la strana morte di numerosi uccelli, impulsi elettrici che fanno sobbalzare l’energia elettrica nella cittadina, tanto da far ricordare a numerosi abitanti di lunga data che i stessi fenomeni accaddero 33 anni prima dopo la sparizione di un’altro ragazzo di 13 anni, Mads Nielsen, di lui non se ne seppe più nulla.

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Al centro di tutta la trama c’è la concezione non lineare del tempo, o meglio dire che il tempo che prosegue in una sola direzione sia un’illusione, dovuta alla nostra incapacità di concepire la quarta dimensione. Un concetto affascinante, che si accompagna solitamente ad un’idea chiusa dei viaggi nel tempo come loop temporali da cui è impossibile sfuggire

A fare da collante alla intrigante trama e alle atmosfere oscure, Dark può vantare le collaborazioni di due artisti musicali tedeschi di levatura internazionale: Apparat e Ben Frost. Il primo firma la sigla di apertura della serie regalandoci una sontuosa Goodbye, dove oltre al beat incalzante la voce di Soap&Skin ti inerpica in un senso di malinconia e  di mistero, dove si celano i segreti più assurdi. Ben Frost invece di accompagna per tutta la serie, con sonorità molto più oniriche, dandoti un’idea che qualcosa sta succedendo dietro l’angolo. O è già successo.

Dark non è mai banale, fa del mistero e della suspence i suoi punti di forza e tiene lo spettatore incollato allo schermo, fornendo indizi oppure una semplice idea che la concezione spazio-tempo non è come l’abbiamo sempre pensato.

“La divisione tra presente, passato e futuro ha solo il valore di un’ostinata illusione”

Albert Einstein

One comment

  1. Questa è la prossima serie che mi vedrò su Netflix … dopo aver terminato Stranger Thinghs e anche qui la musica non scherza … oppure perchè nel 1984 avevo solo 13 anni 🙂

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