Futilia: un romanzo sulle tragicomiche discrepanze della Storia

Mentre riponeva lo stick nella borsa, qualcosa aveva colpito i margini del campo visivo di Nagiko, costringendola a rivolgere l’attenzione una decina di metri più in là, verso il lato opposto della strada che costeggiava il lungomare.

Fra due bidoni dei rifiuti e un muro basso che sapeva di antico, qualcuno aveva deposto e abbandonato un enorme baule blu, da una serratura del quale colava un ripugnante grumo di ruggine. Poco distante, dentro una pozzanghera, giaceva lo scheletro di un ombrello e, dall’alto, un piccolo albero tendeva un ramo spezzato verso le ossa metalliche dell’ex parapioggia, da cui pendevano agonizzanti brandelli di tessuto scuro.

Dentro l’orrore, immobile e sospeso, dondolavano infine, con tetra armonia, il dorso di un artiglio, sporgente da una fessura del baule e le piccole foglie del ramo che, in qualche modo, proteggeva l’ombrello dal vento.

Nagiko, ogni arto immobile, aveva sgranato le spettacolari mezzelune scure che aveva per occhi, al fine di registrare ogni dettaglio della scena: baule-grumosospeso-scheletrometallico-pietosobracciodilegno-manooscena.

Con questa sinossi dalla scrittura misteriosa si presenta Futilia, il terzo romanzo dello scrittore agrigentino Antonio Gallucci. Un romanzo che usa la fantasia per entrare tra le pieghe della storia, attraverso le avventure di sei personaggi diversi e una vicenda che si dilata fino ad arrivare al conquistador Hernán Cortés e alla sua amante Malinche. Una di quelle letture che guidano il lettore con mano sicura, dandogli gli spunti giusti per stimolare la curiosità, gli elementi storici che rendono la storia più affascinante e uno stile di scrittura particolare, ai limiti dell’onirico.

Futilia_full

L’autore stesso racconta la genesi del libro in una maniera romanzata che ben rappresenta il suo stile di scrittura:

Cortez The Killer di Neil Young è un capolavoro.
E lo è anche la cover dei Built to Spill. Poche storie.

La prima idea di Futilia è nata una sera, proprio durante l’ascolto di quella cover. Fra le chitarre distorte e la voce quasi dolente di Doug Martsch, ho percepito il peso tragico della Storia.

Con quel peso sono andato a dormire, e vi assicuro, un peso del genere assicura buoni incubi. La mattina dopo, al risveglio, mi sono ritrovato a guardare in tv un episodio di quella meravigliosa saga che è Wile E. Coyote  e Beep Beep. Ed è stato straniante.

Sì, perché anche il coyote e lo struzzo mi stavano parlando di Storia. Ma mi stavano mostrando il suo lato grottesco e assurdo.

Da questo incontro-scontro di ispirazioni viene fuori Futilia, un romanzo sulla tragicomica discrepanza insita nella Storia.

Discrepanza fra lo sforzo impiegato e il risultato raggiunto.

Futilia è un lunapark.
La Storia è un lunapark.

Nel libro troverete una contesa millenaria tra la Setta della Mano e la Loggia del Piede, Cortés il Conquistador, una misteriosa lettera, un disco indie-folk, sei personaggi che diventano protagonisti (o pedine) del beffardo ingranaggio della Storia. Ci troverete la penna di uno scrittore che non ama le storie tranquille e vuole lasciare un segno: il “lunapark” di Futilia è quello in cui Gallucci fa smarrire il lettore, eccitandolo coi fatti e confondendolo coi ruoli. Un libro che piacerà agli amanti della narrativa che sa coinvolgerti, quella che si scorre senza sforzo e ti cattura con facilità.

“Amo i libri che non lasciano tranquillo il lettore”

Antonio Gallucci

Futilia di Antonio Gallucci è pubblicato da EKT Edikit
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