La ruota della fortuna, uno dei quiz tv passati alla storia

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Gli anni Ottanta e Novanta hanno fatto da sfondo a un vero e proprio boom della televisione, in modo particolare dei quiz. Anche se è difficile fare una vera e propria classifica dei quiz televisivi che hanno avuto più successo, non c’è dubbio che c’è uno che viene ricordato da tante generazioni differenti che hanno avuto la fortuna di goderselo. Stiamo parlando de “La ruota della fortuna”, un quiz lanciato da Mike Buongiorno, che ha scritto tante pagine di storia della tv italiana, come narrato nell’approfondimento del blog di Betway Casino.

Un successo che è diventato anche gioco in scatola

Questo quiz tv divenne a tal punto popolare che gli italiani desideravano poterci giocare anche entro le mura domestiche. Ecco spiegato il motivo per cui, una volta avvertita tale esigenza, ecco che venne realizzato anche un divertente gioco in scatola, sulla cui confezione era presente il volto del conduttore, Mike Buongiorno, e il logo dell’emittente di riferimento.

Da notare come la prima versione lasciò ben presto, nel 1992 per la precisione, il posto a una seconda versione, in cui venne cambiato il coperchio, così come pure il contenuto del gioco fu oggetto di un gran numero di modifiche. Da notare pure la scelta di aggiungere due collage, che andavano a ritrarre il conduttore, ma anche la valletta che, in quello specifico periodo, era nientemeno che Paola Barale. Un altro aggiornamento, per la precisione la seconda edizione, di questo gioco in scatola venne proposto nel 1993. In questo caso, sono state aggiornate le schede, come una lavagna riscrivibile. Ulteriori modifiche sono state apportate negli anni successivi.

Le figure chiave della trasmissione

Da notare come all’interno della trasmissione tra i ruoli di maggior spessore troviamo anche quello delle vallette. Come si può intuire, ecco che davano una mano a scoprire le varie caselle di consonanti e vocali facenti parte della frase misteriosa presente sul tabellone. Un ruolo di primo piano spettava anche ai giudici gara, ovvero gli autori. Da notare Ludovico Peregrini, Illy Reale, Davide Tortorella e Alvise Borghi. Dai loro dialoghi con Mike Buongiorno nascevano spesso dei siparietti molto divertenti. Da non dimenticare anche Damiano Gagliani, il cui compito era quello di stimolare il più possibile pubblico, perché fossa fare il tifo.

Perché la fortuna era centrale in questo gioco

Insomma, anche dando uno sguardo per sommi capi al regolamento della ruota della fortuna, non c’è dubbio che la dea bendata giocava un ruolo estremamente attivo e di primo piano in questo gioco. Pronti, via e si parte con la manche con la valletta che scopriva la frase misteriosa apparsa sul tabellone.

Ed è qui che i giocatori entrano in azione. Infatti, i vari concorrenti fanno girare la ruota e devono sperare che la fortuna sia dalla loro parte. Infatti, potevano estrarre non solamente gli spicchi della ruota dove erano presenti dei premi in denaro, ma anche delle scritte che costringevano, ad esempio, a cedere il proprio turno di gioco a un altro concorrente, piuttosto che a perdere tutto il montepremi accumulato a questo punto.

La fase finale di questo quiz prevede che il campione della puntata, può aggiungere al suo montepremi non solo quanto già raccolto, ma anche un altro premio fisico a sua discrezionale scelta. In studio, infatti, erano conservati altri premi decisamente interessanti: si trattava di una vettura, piuttosto che di un impianto stereo oppure una pelliccia.

Come poteva vincere? Semplice, visto che il concorrente aveva il compito di chiamare, senza però muovere la ruota, cinque consonanti e una vocale. Scoperta ciascuna lettera scelta, nel caso in cui fossero presenti all’interno della frase misteriosa, ecco che veniva svelato l’argomento della frase e partiva il cronometro. In quindici secondi poteva dare la risposta: se positiva si portava a casa l’intero montepremi.