OLD: quando il primo ad essere invecchiato male è il regista

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M. Night Shyamalan torna dopo qualche anno dal successo di Split e Glass, con Old, film che cerca di parlare del ciclo della vita che passa inesorabilmente attraverso la vecchiaia fino ad arrivare alla morte. Il regista però non ci riesce, e nella sua impresa un pò troppo veloce, con poca caratterizzazione dei personaggi e troppa carne al fuoco la tramuteranno in un ibrido tra ‘’ the Truman show’’  e ‘’Lost’’ con un occhio all’ horror dei B movies.

Un’offerta da non rifiutare

 La storia inizia con una classica famigliola che decide di fare un’ ultima vacanza felice prima di riferire ai figli del divorzio e del cancro della madre, Prisca. Arriveranno in questo resort extra lusso in cui sono trattati come ospiti d’onore. Il più piccolo dei figli, Trent, instaura da subito amicizia con il nipote del direttore della struttura, Idlib, mentre gli altri componenti si dedicano ai loro pensieri e passatempi. È al momento dell’aperitivo con tutta la famiglia al tavolo che il direttore della struttura gli offre una gita fuori porta e così, armati di sdraio, panini e con la compagnia di un altra coppia formata da Charles un medico-chirurgo, sua madre, Agnes, la sua compagna Crystal e sua figlia Kara, di tenerissima età, saranno portati in questa spiaggia nella parte più selvatica dell’ isola, impossibile da raggiungere a nuoto:

-una anomalia della natura

direttore resort

L’isola della psicopatia

Sull’isola poi arriverà un’altra coppia di coniugi, Jarin e Patricia che insieme agli altri ”naufraghi” si troveranno di fronte ad uomo, il rapper Mid-sizes Sedan che seduto su di uno scoglio sotto stato di evidente shock e con il naso sanguinante sarà incolpato di aver ucciso una ragazza dopo averne trovato il corpo senza vita in acqua. Da qui partiranno le anomalie legate allo scorrere del tempo dovute alla montagna presente sulla spiaggia che porteranno, come un effetto domino, ad un susseguirsi di morti, le prime nel giro di pochi minuti, appartengono alla madre di Charles per un infarto e al suo cagnolino per vecchiaia. Prisca, invece, all’improvviso e sotto gli occhi terrorizzati di tutti, si troverà con il suo tumore cresciuto, tanto da diventare grosso come una palla da bowling che le verrà addirittura asportato dal medico con tanto di coltellino svizzero stile MacGyver la cui ferita si cicatrizzerà in pochissimi secondi grazie al modo veloce con cui passa il tempo sulla spiaggia.

Nasce, cresce, si riproduce… muore

Trent, Maddox e Kara iniziano a crescere in maniera velocissima passando dalle rispettive età di 6,11 e 3 anni all’età dell’adolescenza. Trent e Kara saranno quelli che più avvertiranno lo scorrere del tempo di fatti, i due che oramai sono soltanto rimasti mentalmente e non più fisicamente bambini, avranno un rapporto sessuale spinti dagli impulsi incontrollati della pubertà, così, nel giro di pochi attimi, la ragazza, resterà feconda, partorirà e assisterà alla stessa morte del suo neonato come una sorta di, antropologicamente parlando, ciclo della vita in 2x.

Un’esperienza allucinante

Da questo momento in poi tutta la vicenda assume i contorni di una esperienza panica in cui tutti i protagonisti convivono, ognuno con le proprie patologie e con cui ne moriranno, quasi come a voler chiudere un cerchio con le vite dei personaggi. In primis Prisca e il marito Guy che si troveranno ad affrontare i problemi legati alla vecchiaia tra cui la perdita dell’udito per lei e della vista per lui. Janis morirà annegato dopo aver provato a scappare a nuoto e sua moglie, già malata di epilessia, si spegnerà per una crisi molto forte. Kara invece perderà la vita dopo aver provato a scalare la parete rocciosa della montagna, dove all’interno, sua madre Crystal, si spezzerà letteralmente, quasi biodegradandosi per mancanza di calcio nelle ossa, sua ossessione in vita.

-prendo una ”bomba di calcio ”

Crystal al cameriere

Il medico invece, in preda alla sua ricerca ossessiva – compulsiva dell’impostore, uccide prima il rapper e poi aggredisce Guy e così, prima vittima e poi carnefice, morirà per un taglio di coltello arrugginito per mano di Prisca. Proprio Guy e sua moglie invece si spegneranno proprio di vecchiaia, la nemesi più temuta da tutti.

La medicina del miracolo

Gli unici superstiti saranno Trent e sua sorella Maddox ormai quasi cinquantenni che tramite un passaggio sott’acqua fatto di coralli pronti ad indicargli la via d’uscita, in una nuotata fatta in apnea degna dei migliori nuotatori riusciranno a tornare al resort. I due fratelli scopriranno che erano vittime di un esperimento di una azienda farmaceutica che li ha usati come tester di un nuovo medicinale eletto come miracolo della scienza e per cui dovevano verificarne gli effetti a lungo termine e velocemente. Con l’aiuto di Idlib e la presenza di un poliziotto, smaschereranno, in 10 secondi scarsi di pellicola, tutto il sistema malato della struttura, in una investigazione così veloce che manco Agatha Christy.

Il troppo storpia ma l’idea c’era

C’è da dire, però, che al regista, bisogna riconoscergli la volontà, se pur in modo grottesco, alla rinfusa e troppo velocemente, di mettere al centro una tematica eticamente molto scottante e combattuta ancora, anche da tanti altri registi: è giusto, quindi, sacrificare poche persone per salvare il resto dell’ umanità?