The Earthquake Killer: l’ossessione di Herbert Mullin per i terremoti

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Il serial killer missionario è una tipologia di assassino seriale che compie i suoi omicidi per un ipotetico “bene superiore”. Nello specifico è convinto di dover portare a termine una “missione” per migliorare le condizioni del mondo in cui vive e lo fa attraverso l’uccisione di altre persone. Le motivazioni che lo spingono a mettere in atto questo processo possono essere delle più svariate e cambiano a seconda del soggetto che le compie.

Il caso di Herbert Mullin è probabilmente uno degli esempi più rappresentativi di questo fenomeno e ci dimostra fino a che punto si possa portare avanti una fissazione che divora l’anima dall’interno.

Un arresto “rivelatore”

13 Febbraio 1973. Santa Cruz, California. Sembra una mattina come le altre per Fred Perez, un uomo di 72 anni residente della zona che si sta occupando del suo giardino. Tutto scorre regolare fino a quando un auto si avvicina nella sua direzione. A bordo c’è un ragazzo che improvvisamente estrae un fucile e gli spara un colpo fatale.

Un atto inaspettato e scioccante.

Un vicino ha udito il rumore dello sparo e, affacciandosi alla finestra, è riuscito a scorgere la targa del veicolo. Segnala tutto alla Polizia che in breve tempo riesce a rintracciare e fermare l’assassino. Si chiama Herbert Mullin, ha 27 anni e nella sua macchina viene trovato il revolver utilizzato per compiere l’omicidio. Il giovane viene immediatamente portato in caserma.

Mullin si rifiuta di parlare con gli agenti e gli inquirenti dispongono una perquisizione nella sua abitazione. Al suo interno troveranno una serie di articoli di giornale relativi a degli omicidi avvenuti durante gli ultimi mesi nella zona, apparentemente scollegati tra di loro. Nella dimora è presente anche una nota dal contenuto piuttosto inquietante.

Che sia noto alle nazioni della terra e alle persone che la abitano, questo documento ha più potere di qualsiasi altro scritto prima. Una tragedia come quella che è accaduta non sarebbe dovuta accadere e grazie a questa azione che compio di mia spontanea volontà rendo possibile che non si ripeta. Perché finché posso essere qui, devo guidare e proteggere la mia dinastia.

Cosa significa questo messaggio e perché in quella casa sono stati raccolti articoli su vari delitti? A questo punto comincia ad emergere un terribile sospetto nei confronti di Herbert Mullin. La Polizia ha appena fermato un serial killer?

Vengono effettuati altri interrogatori nei suoi confronti, durante i quali il ventisettenne confesserà di essere l’autore di quegli omicidi. Il soggetto dichiara di averli compiuti per il bene dell’umanità, in quanto secondo lui se non avesse ucciso quelle persone un terremoto avrebbe devastato la California.
Questo era quello che dicevano le voci nella sua testa.

I dettagli sui suoi delitti rendono la situazione ancora più inquietante.

Gli omicidi

Tutto ha inizio il 13 Ottobre 1972.

È il giorno in cui Herbert ha deciso di mettere in pratica quello che la sua vocazione contorta gli suggerisce da tempo: sacrificare delle vite umane per salvare il mondo.

Esce di casa con una mazza da baseball in cerca di una vittima. Sulla sua strada incrocia Lawrence White, un vagabondo di 55 anni, e decide che è la persona giusta. Mullin si dirige verso di lui e lo colpisce alla testa, uccidendolo per poi allontanarsi dalla scena.

Il delitto purtroppo non ebbe molta risonanza e l’assassino riuscì a farla franca, trovandosi in questo modo agevolato nel proseguire la sua carriera delittuosa.

24 Ottobre. Sono trascorsi appena 11 giorni dal primo omicidio, Herbert sta guidando per le strade di Santa Cruz quando nota una ragazza che chiede un passaggio. Si chiama Mary Guilfoile, ha 24 anni e deve dirigersi a un colloquio di lavoro.

Non può sapere quali siano le reali intenzioni del guidatore che si è offerto di farla salire sul veicolo.

Mullin conduce l’auto verso una strada isolata, estrae un coltello da caccia e pugnala la giovane al petto e alla schiena. Dopo averla uccisa la smembra e abbandona i suoi resti in un’area deserta. Il suo corpo verrà trovato molti mesi dopo.

2 Novembre. È il giorno di Ognissanti e Herbert decide di recarsi in chiesa per cercare di redimersi e trovare la forza di non uccidere più. Le buone intenzioni però durano poco perché appena entra nota che all’interno del confessionale è presente un prete, Padre Henri Tomei, e decide di scagliare la sua furia contro di lui.
Lo colpisce più volte con un coltello e pone fine alla sua vita.

Ormai è evidente che non riesce a frenare la sua veloce discesa verso il baratro, un cortocircuito mentale dove le peggiori ossessioni prendono vita.

A questo punto individua quello che nella sua logica sarebbe il responsabile di tutta questa situazione.
Jim Gianera, un suo vecchio amico che lo aveva introdotto al mondo delle droghe. Secondo Mullin il suo attuale stato psicologico è stato causato dall’uso di sostanze stupefacenti, e per questo decide di cercare vendetta.

Il 25 Gennaio 1973 si reca alla vecchia abitazione di Jim, trovandosi davanti una donna, Kathy Francis, e i suoi due figli, David e Daemon, rispettivamente di 9 e 4 anni. Kathy riferisce a Herbert che Jim ha cambiato casa e si è trasferito a Western Avenue con la moglie.

L’uomo si dirige allora alla nuova dimora, sorprendendo la sua vecchia conoscenza all’interno e sparando a lui e alla compagna. Dopo averli ammazzati accoltella ripetutamente entrambi i corpi. Ma quel giorno ha deciso di non fermarsi qui.

Con la chiara intenzione di non lasciare testimoni del suo passaggio decide di tornare da Kathy, la donna che gli aveva fornito le indicazioni in precedenza. Entra nella casa e le spara alla testa e al petto, dopodiché uccide con la stessa modalità entrambi i figli.

Cinque vittime in una sola giornata, manifestazione di una follia distruttiva e implacabile.

10 Febbraio 1973. Mullin scova quattro ragazzi che stanno campeggiando illegalmente in un parco statale. Si avvicina a loro e gli intima di raccogliere le loro cose e andarsene. I giovani non lo prendono sul serio e lo deridono. A questo punto tira fuori la sua arma da fuoco e li uccide uno dopo l’altro, a sangue freddo.
Herbert si allontana dalla scena come se nulla fosse. I corpi senza vita dei ragazzi saranno scoperti una settimana dopo.

Il 13 Febbraio uccise Fred Perez e questo fu il delitto che gli costò la cattura e che segnò l’atto finale della sua storia criminale, dopo aver tolto la vita a 13 persone.

Un ragazzo dominato da un’idea ossessiva che ha portato all’annientamento di una serie di esistenze.
Ma chi è veramente Herbert Mullin e da dove nascono le sue manie?

Herbert Mullin

Nato il 18 Aprile 1947 a Salinas, in California, cresce in un ambiente familiare piuttosto normale e non mostra particolari problemi dal punto di vista relazionale. Ha molti amici, è piuttosto popolare anche con le ragazze e a scuola se la cava bene.

Quella che sembra un’esistenza destinata a scorrere in maniera serena e tranquilla viene improvvisamente sconvolta quando nel 1965 il suo amico Dean Richardson muore in un incidente d’auto.

Questo terribile evento crea una frattura insanabile nella psiche di Herbert e da quel momento in poi la sua vita non sarà più la stessa. Inizia a fare uso di droghe e mostra comportamenti sempre più bizzarri.
Si spegne le sigarette addosso, sembra avere conversazioni con amici e nemici immaginari, riferisce di sentire delle voci che gli danno imposizioni.

La situazione è sempre più allarmante e viene ricoverato in una struttura psichiatrica, dove rimarrà per qualche settimana. Dopo il rilascio continuerà a manifestare strani atteggiamenti e ad immergersi sempre di più nel mondo delle sostanze stupefacenti, abitudine che gli causerà qualche guaio con la legge.

Nel 1972 va a vivere a Santa Cruz insieme ai suoi genitori.

Da questo momento in poi il suo quadro psicologico si aggrava ulteriormente. Sente in maniera sempre più insistente delle voci nella sua mente che lo mettono in guardia su un imminente terremoto che avrebbe distrutto la California. La sua data di nascita, 18 Aprile, corrisponde allo stesso giorno in cui nel 1906 un sisma colpì San Francisco.

Una coincidenza che fa convincere Herbert di essere un predestinato con il compito di salvare la sua popolazione da questo cataclisma.

Per impedire che questo evento si verifichi deve uccidere delle persone, ed è quello che comincia a fare dall’Ottobre del 1972 fino a Febbraio del 1973, in una rapida e folle corsa verso l’oblio.

Il suo modus operandi era piuttosto vario, così come la scelta delle vittime che va da un bambino di 4 anni a un uomo di 72.

La condanna

Il processo a carico di Mullin inizia il 30 Luglio 1973 e si conclude il 19 agosto dello stesso anno con la condanna dell’imputato all’ergastolo senza possibilità di libertà sulla parola fino al 2025. Attualmente si trova rinchiuso nella Mule Creek State Prison, in California.

Il caso di Herbert Mullin è una dimostrazione di quanto la psiche umana può essere fragile e di come una vita normale possa improvvisamente sconvolgersi e prendere una piega devastante per la persona e per il mondo esterno che lo circonda.

Il suo delirio è stata una catastrofe che ha distrutto l’esistenza di persone innocenti e provocato danni molto simili a quelli che la sua logica distorta cercava di evitare che si verificassero. Il paradosso di un’esistenza guidata da un’ossessione fuori controllo.

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Fonti:

murderpedia.org – Herbert Mullin
latelanera.com – Herbert Mullin