Facebook consente l’incitamento all’odio contro la Russia in via temporanea

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In una mossa dichiarata esplicitamente senza precedenti, anticipata qualche giorno fa da Reuters e confermata nelle scorse ore dal presidente degli affari globali di Facebook Nick Clegg, la piattaforma Meta (che include Facebook, Instagram e Whatsapp) ha deciso di consentire temporaneamente post di incitamento all’odio contro i russi. La decisione si applica all’Ucraina, ha “carattere straordinario” e può includere anche minacce esplicite di morte al presidente russo Vladimir Putin, anche da parte di utenti nel territorio russo.

La decisione è stata espressa in maniera esente da dubbi in questo tweet, che trovate anche qui sotto:

La piattaforma Meta decide dunque di prendere una posizione netta sollevando un’eccezione a una regola da sempre esistita, sui social e nell’ordinamento giuridico di ogni nazione, legandola a una situazione eccezionale. Ed è una decisione che apre un filone di discussione del tutto nuovo, in cui un media importante potrebbe decidere di applicare eccezioni a norme e regole sociali in base a ciò che, dal suo punto di vista, è ritenuto accettabile.

Nelle stesse ore, Putin ha annunciato l’oscuramento di Facebook e Instagram in tutto il territorio russo.

Nick Clegg è nel ruolo di presidente dei Global Affairs di Meta Platforms da quest’anno. In precedenza, è stato vice primo ministro del Regno Unito dal 2010 al 2015, durante gli anni di David Cameron.

La decisione del colosso social si inserisce in un periodo di polemiche circa l’esistenza di una lista di “individui ed organizzazioni pericolose” che possono essere contrastarti attraverso azioni intenzionali. Tale lista è stata svelata qualche mese da un’inchiesta di The Intercept.