Quando scenderà il prezzo della benzina?

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È un tema ricorrente, soprattutto in Italia, uno dei paesi in cui i carburanti sono più cari al mondo. Me la domanda è tornata prepotente in questi giorni, dopo che il prezzo indicato ai distributori ha superato i 2 euro al litro. E visto che alcuni articoli dal tono allarmistico parlano già di benzina a 3 o addirittura 4 euro al litro, tocca chiederci cosa deve succedere affinché il prezzo della benzina inizi a scendere. Vediamo le ipotesi possibili.

Perché la benzina costa così tanto?

La ragione degli aumenti di inizio 2022 sta soprattutto nelle tensioni internazionali derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina. L’Italia, come varie altre nazioni europee, importa il petrolio dalla Russia in quantitativi consistenti, e l’invasione dell’Ucraina ha immediatamente fatto schizzare i prezzi della benzina alle stelle (come anche di gas e derivati del grano, anch’essi prodotti importati pesantemente da Russia e Ucrania). La ragione del prezzo così alto però non risiede in una presente difficoltà di fornitura: la fornitura di gas e petrolio fino a questo momento è stabile (altrimenti i prezzi sarebbero molto più alti), e le sanzioni economiche attive fino a questo momento hanno escluso alcun impatto su questi prodotti.

Perché dunque il prezzo si è comunque alzato così tanto? Fondamentalmente per una naturale legge di mercato: se la situazione legata alla fornitura è instabile, non dà fiducia e non offre garanzie per il prossimo futuro, i mercati anticipano eventuali difficoltà a venire e dunque sul mercato il prezzo delle materie prime (petrolio e gas) aumenta immediatamente. Non perché le difficoltà di fornitura sono già in atto, ma perché potrebbero arrivare a breve.

Discorso a parte va fatto per le accise, che in tutta Europa fanno innalzare il prezzo della benzina, e di parecchio. In particolare, oltre la metà del prezzo della benzina in Italia è dovuto alle accise e all’IVA, che dunque pesano sul bilancio familiare molto più che il costo intrinseco di produzione e distribuzione della benzina. Con polemiche che si trascinano da decenni, visto che molte delle accise imposte dall’Italia risalgono a eventi di oltre cinquant’anni fa.

Come e quando scenderà il prezzo della benzina?

Esistono due modi rapidi per far scendere il prezzo della benzina. Uno è agire sulle accise e sull’IVA, strumenti entrambi a disposizione del governo, e l’altra è operare sul prezzo originale del petrolio.

Per quanto riguarda il prezzo di mercato del petrolio, la possibilità è chiara: nel momento stesso in cui si inizierà a parlare di trattative di pace in maniera seria, all’interno del conflitto tra Russia e Ucraina, il prezzo scenderà immediatamente. Non sarà nemmeno necessario aspettare settimane, perché gli aumenti recenti sono appunto stati un anticipo di una preoccupazione futura, e se quella preoccupazione si sarà rivelata infondata, i prezzi scenderebbero immediatamente.

Su accise e IVA, invece, ci vorrebbe la volontà dello stato. Come intervento d’emergenza, eventualmente, con la consapevolezza che ridurre accise e IVA inciderebbe sul bilancio di quest’anno. L’incidenza delle accise in Italia è però la più alta d’Europa, dunque il margine di riduzione ci sarebbe. E allo stesso tempo, seguire una possibile proposta avanzata da alcune parti sociali di ridurre (temporaneamente) l’IVA sui carburanti dal 22 al 5% potrebbe avere un effetto immediato sul costo della benzina.

Perché dunque il prezzo della benzina torni ai livelli di pochi mesi fa, bisognerà attendere una risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina o un intervento straordinario del governo. A quel punto, i prezzi potranno tornare quelli che vedevamo alcuni mesi fa. E un’eventuale ulteriore riduzione rientrerebbe nelle normali trattative tra continenti consumatori e paesi produttori di petrolio.