Cosa dice il terzo segreto di Fatima? Pandemia, attentato al Papa, guerra mondiale e altre interpretazioni

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Il terzo segreto di Fatima è quello che più di tutti gli altri fa ancora discutere. Perché è stato espresso in maniera chiara e esente da interpretazione come gli altri due, e perché periodicamente è possibile rileggerci un riferimento ai grossi eventi mondiali che recentemente stanno prendendo forma: il confronto ha fatto emergere la possibilità che il terzo segreto di Fatima facesse riferimento alla pandemia di Covid-19 iniziata nel 2019, o alla possibilità di una terza guerra mondiale nell’era del nucleare (ipotesi di cui si parla seriamente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022). Resta dunque un interrogativo importante capire cosa davvero quel terzo segreto aveva predetto.

Per un approfondimento completo sui tre segreti di Fatima, e sul terzo in particolare, il suggerimento è di fare riferimento a questo articolo esaustivo e competente, scritto da Luigi Angelino:

Le informazioni che seguono sono estratte prevalentemente dall’articolo.

Cosa dice il Terzo segreto di Fatima?

Il terzo segreto di Fatima fu scritto in maniera separata dagli altri due, da parte di Lucia (una dei tre pastorelli che ricevettero i segreti dalla Madonna) e suona in maniera decisamente sibillina:

“Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora, un poco più in alto, un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”), un vescovo vestito di bianco, (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il santo padre”) insieme a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni . Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.”

Il terzo segreto di Fatima

Questa parte del segreto, soprattutto nelle ultime frasi, riecheggia alcuni passi del libro dell’Apocalisse di Giovanni di Patmos e il grande teologo, papa emerito Joseph Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (nel 2000 quando fu rivelata), la interpretò come monito della Madonna alla Penitenza e come preveggenza del martirio e del sacrificio dei martiri della Chiesa. In particolare si mise in relazione con la grande devozione che Giovanni Paolo II aveva nei confronti della Madonna di Fatima, con specifico riferimento all’attentato del 1981 ad opera di Alì Agca. Il papa stesso, vittima dell’attentato, riteneva che la Madonna avesse deviato la traiettoria del proiettile, impedendo che fosse ucciso. Con questa chiave di lettura, il “vescovo vestito di bianco” sarebbe Carol Wojtyla, anche se la medesima Congregazione per la dottrina della fede affermò che si trattava solo di un “tentativo di interpretazione”, per la natura altamente simbolica del messaggio che poteva riferirsi ad una persecuzione e ad una decadenza della Chiesa nel suo complesso, non attribuibile a fatti storici o biografici precisi. E sulle controversie ingenerate dall’interpretazione del terzo segreto focalizzeremo l’attenzione del successivo paragrafo.

Le interpretazioni sul terzo segreto

Già prima della rivelazione del segreto, erano emerse divergenze sulla lettura della terza parte del segreto di Fatima, avvalorate dalla pubblicazione di testi differenti rispetto a quello sopra menzionato, come presuntivamente originale di suor Lucia. Nel 1963 la rivista tedesca Neues Europa pubblicò una versione del testo, in cui apparivano elementi richiamanti una guerra nucleare mondiale ed una crisi senza precedenti della Chiesa Cattolica. Alcune fonti narrano che Luois Emrich, l’editore della rivista, avrebbe ricevuto tale versione da un eminente esponente della diplomazia vaticana e che, addirittura, papa Giovanni XXIII avrebbe dato mandato al cardinale Ottaviani di preparare un comunicato ricavato dal testo originale, da inviare ai vertici delle superpotenze mondiali per evitare una terza guerra mondiale. Alcuni studiosi, però, misero in evidenza le incongruenze della struttura del testo, considerandolo un falso. Ma è necessario sottolineare che la sua veridicità non fu mai smentita ufficialmente dalla Chiesa Cattolica, anche se lo stesso cardinale Ottaviani disse che non si poteva discutere un segreto che non era stato ancora rivelato.

Nell’epoca successiva alla rivelazione del terzo segreto, eminenti studiosi della vicenda, fra cui Padre Nicholas Gruner, Antonio Socci, e l’italo-americano Ferrara, si trovarono concordi nel ritenere che il terzo segreto di Fatima ancora non era stato del tutto svelato, mettendo in evidenza che mancherebbe una quarta parte in grado di esplicitare la terza. Inoltre, molti interpreti hanno messo in evidenza come la scena descritta nella terza parte della rivelazione di Fatima non quadri in realtà con l’attentato a Giovanni Paolo II del 1981. In quel caso si trattò di un evento specifico ben individuato, mentre la scena descritta da suor Lucia appare ben più simbolicamente apocalittica e legata ad un filone escatologico.

Lo scenario descritto dalla parte già rivelata del segreto è comunque uno scenario apocalittico, che potrebbe legarsi a molti eventi tragici della storia moderna. Una possibile interpretazione più completa potrebbe essere data se verranno rivelate tutte le parti, ma la Chiesa Cattolica non ha (ancora) svelato ufficialmente altre parti comunicate da Lucia. In questo senso, e in quanto tragico evento mondiale che ha trasformato il mondo, la pandemia da Coronavirus è stata associata anche al Terzo segreto di Fatima. Ma finora non ci sono elementi chiari che leghino il segreto a questo evento.

Le ipotesi, relative alla possibilità che le interpretazioni sul terzo segreto di Fatima siano state spiegate soltanto in parte, risalgono già ad alcuni anni fa, come lo stesso papa emerito Joseph Ratzinger, nel periodo del suo singolare pontificato, aveva più volte affermato. Lo stesso eminente teologo, tuttavia, quando rivestiva l’incarico di capo della Congregazione per la Dottrina della fede, l’organismo in seno alla Curia vaticana erede dell’antica Inquisizione, si era affrettato a liquidare il terzo segreto di Fatima, come la previsione dell’attento a Giovanni Paolo II avvenuto nel 1981, nonostante tutte le incongruenze a cui abbiamo accennato. Nel particolare, il fatto che Lucia possa essere stata la depositaria di un segreto così grande come l’incombere di una terza guerra mondiale di portata apocalittica non è una fantasia tirata fuori dai catastrofisti, sull’onda dei tragici eventi degli ultimi giorni, a seguito dell’invasione russa sul territorio ucraino.

Si parla di un misterioso allegato non tradotto e di forti pressioni sulla pastorella affinchè non rivelasse il contenuto delle sue visioni per intero, in quanto troppo sconvolgenti. C’è da chiedersi perchè la Chiesa avrebbe dovuto tenere nascosta una verità così drammatica che, invece, poteva servire come monito per i popoli a procedere con più cautela nelle reciproche relazioni. Si tratta di mere illazioni che, al momento, non possono trovare una risposta incontrovertibile, in quanto non suffragate da prove certe. Si potrebbe pensare ad un disperato tentativo di scongiurare il terribile flagello, attraverso le preghiere e le invocazioni alla Vergine Maria, la protagonista delle straordinarie apparizioni oppure alla volontà di evitare allarmismo e panico nella popolazione mondiale, generando disordini e disgregazione sociale.

Desta meraviglia constatare, come i membri del movimento “fatimita”, guidati da Nicholas Gruner, convinti sostenitori che il terzo segreto di Fatima riguardi proprio l’incombere di un terzo conflitto mondiale, abbiano rivolto una petizione al papa affinchè la Russia fosse consacrata esplicitamente al Cuore Immacolato di Maria, come avrebbe chiesto la stessa Vergine durante le apparizioni del 1917.

Ed è proprio dallo sterminato territorio russo che sono partiti i primi segni di una pericolosissima escalation bellica.

Vi è da aggiungere che la previsione di un conflitto apocalittico è prevista in quasi tutte le culture antiche, anche se forse l’espressione più conosciuta è quella descritta nel libro dell’Apocalisse (Rivelazione) redatto da Giovanni di Patmos, attribuito in maniera pseudo-epigrafica all’omonimo evangelista, che parla di un Armageddon devastante, trasfigurato in una guerra nei Cieli che ben potrebbe simboleggiare una catastrofe planetaria. Un’altra coincidenza interessante sono i riferimenti a Gog e Magog, citati sia nella Bibbia che nel Corano. In particolare Gog e Magog sono citati nel libro dell’Apocalisse come i sovrani delle popolazioni che avrebbero scatenato l’Armageddon. In essi gli antichi intravedevano i simulacri di tremendi condottieri provenienti da Oriente, tanto da impressionare l’immaginario collettivo contemporaneo ed identificarli con la Russia e con la Cina.

Ed, a questo proposito, i segni dei tempi non sono incoraggianti: a partire dal settembre 2001, con l’attacco alle Torri Gemelle di New York, abbiamo assistito ad un continuo susseguirsi di conflitti geopolitici locali, crisi finanziarie e misure drastiche ed inimmaginabili di restrizione della libertà personale, come a seguito della pandemia da covid-19.

Non mancano coloro che agganciano il “terzo segreto di Fatima” alla profezia di Malachia sull’ultimo papa, che alcuni individuano in Josè Mario Bergoglio, unico papa gesuita della storia della Chiesa Cattolica ed al comando del vascello di Cristo, in un’epoca di crisi senza precedenti, come il dilagare degli scandali dovuti alla pedofilia o quelli di natura finanziaria iniziati nella metà del ventesimo secolo. “Il vescovo vestito di bianco che sale ai piedi della Croce” potrebbe essere lo stesso Francesco o un suo eventuale successore. La visione descritta da Lucia potrebbe essere intesa in maniera metaforica, quindi come un periodo di crisi della Chiesa senza precedenti, esposta ad attacchi interni e a persecuzioni esterne. Oppure tale visione potrebbe essere anche interpretata in maniera letterale e, dunque, ci potrebbe essere un evento distruttivo su vasta scala od un attacco al Vaticano con armi reali. Non trascuriamo il fatto che la basilica di San Pietro è considerata uno degli obiettivi in assoluto più sensibili non solo per il fondamentalismo islamico, ma per un’ampia gamma di organizzazioni terroristiche internazionali. Sono note le frequenti e ripetute minacce di issare la bandiera islamica sulla cupola di San Pietro.

In un contesto di crisi generale, non si può neanche dimenticare la celebre frase di Paolo VI, a proposito del “fumo di Satana” che stava penetrando nella Chiesa e, alla luce di questa considerazione, il terzo segreto di Fatima potrebbe far riferimento alla grande “apostasia”, cioè all’abbandono della genuina fede da parte dei credenti, già annunciata nel libro dell’Apocalisse di Giovanni di Patmos.