Joachim Kroll, il cacciatore della Ruhr

Posted by

Questa storia fa parte del libro:
More Disturbed
Le nuove storie dei serial killer più perversi dei tempi moderni

Acquistalo su Amazon
(qui il primo volume della serie Disturbed)

3 Luglio 1976. Duisburg, Germania. Sembra una giornata come le altre quando improvvisamente alla Polizia giunge la segnalazione della scomparsa di Marion Ketter, una bambina di 4 anni che abita nel quartiere di Laar.

Gli agenti decidono di organizzare una ricerca partendo dall’ispezione delle case del vicinato. Gli abitanti della zona sono ben disposti a collaborare e a un certo punto giunge una segnalazione che fa scattare un campanello d’allarme agli inquirenti. Un uomo riferisce di essere stato avvertito da un suo vicino di non usare il bagno, poiché era intasato da delle interiora. Un’affermazione piuttosto bizzarra.

La Polizia decide a questo punto di andare a controllare le tubature, scoprendo in questo modo uno scenario agghiacciante. All’interno degli scarichi sono presenti organi di origine umana, più precisamente appartenenti a una persona di piccola età.

Gli agenti si recano immediatamente a casa della persona segnalata dal testimone. L’uomo in questione si chiama Joachim Kroll, 44 anni, fisico esile e apparenza innocua. Nel quartiere è conosciuto come un uomo strano e solitario, dall’atteggiamento timido e remissivo. Un fantasma agli occhi di una società dove l’immagine e l’estroversione fanno da padrone.

Ispezionando la sua abitazione, emergono una serie di elementi spaventosi. All’interno di una pentola viene rinvenuta la mano di una bambina, messa a cuocere insieme a carote e patate. La perquisizione prosegue, portando alla luce altri resti di carne umana conservati nel frigorifero. La situazione è decisamente agghiacciante e la Polizia arresta l’uomo.

Posto sotto interrogatorio, Joachim Kroll confessa l’omicidio di Marion Ketter. Oltre a questa dichiarazione, il soggetto ammetterà di essere l’autore di numerosi altri delitti, perpetrati in un arco temporale di oltre vent’anni.

Una realtà scioccante. Ma chi è veramente quell’uomo e da quali terribili pulsioni è mosso?

Joachim Kroll

Nato il 17 Aprile 1933 a Hindenburg da una famiglia di minatori, è’ l’ottavo e il più piccolo dei figli. I primi anni della sua vita sono caratterizzati da una scarsa autostima e un costante senso di inadeguatezza. Joachim fa spesso la pipì a letto e i risultati scolastici sono scarsi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale suo padre si arruola nell’esercito, rimanendo prigioniero dei russi e perdendo di conseguenza la vita.

Nel 1947 la famiglia si trasferisce nella Vestfalia. Nel corso del tempo il ragazzo stringe sempre più un rapporto di estremo attaccamento alla madre, unica donna presente nella sua vita. Dal punto di vista sentimentale infatti non si registrano avvenimenti, Joachim è molto timido e non ha successo con le ragazze. La mancanza di una compagna lo porta a sviluppare una dipendenza dalla pornografia e dalla masturbazione, e con il passare degli anni deciderà di collezionare bambole gonfiabili per soddisfare i suoi bisogni sessuali.

Il 21 Gennaio 1955 sua madre muore, un evento che sconvolgerà la vita di Joachim, facendo uscire allo scoperto la sua parte più folle e perversa. Tre settimane dopo compirà il suo primo omicidio.

8 Febbraio, Waldstedde. Kroll prende di mira una ragazza di 19 anni, Irmgard Strehl, promettendole un regalo e attirandola nei pressi di un fienile. Assicuratosi di non essere osservato Joachim estrae un coltello e la pugnala alla gola, dopodiché la strozza a morte. In seguito al delitto consuma un rapporto sessuale con il cadavere, prima di sventrarlo.

Un atto malato, cinico e pieno di depravazione. È iniziato il cammino di uno spaventoso serial killer, che da quel momento in poi proseguirà la sua scalata verso i punti più estremi della pazzia.

Qualche mese dopo incontra sulla sua strada una nuova vittima, Erika Schlueter, 12 anni. La giovane viene stuprata e uccisa tramite strangolamento.

Nel 1957 si trasferisce a Duisburg, città dove si stabilizzerà per i successivi anni. Nel primo periodo la sua furia omicida sembra placarsi, ma purtroppo si tratta soltanto di una pausa momentanea, una fase di raffreddamento prima che l’assassino torni a colpire nel peggiore dei modi.

Il 16 Giugno 1959 uccide Klara Frieda Tesmer, 24 anni. Il suo cadavere viene ritrovato nelle vicinanze di Reinhausen. La vicenda assume un contorno ancora più drammatico quando per il delitto in questione viene arrestato un uomo innocente, Heinrich Ott, meccanico della zona. Ingiustamente accusato, si suicidò impiccandosi nella sua cella.

26 Luglio 1959. Joachim Kroll individua una ragazza di 16 anni, Manuela Knodt. Come nei precedenti casi la vittima viene stuprata e strangolata. Stavolta però il killer si spinge oltre, asportando parte dei glutei e delle cosce, per portarsele a casa e mangiarsele. La patologia mentale dell’omicida comincia ad assumere una nuova forma, rivelando una natura cannibale che fino a quel momento era rimasta latente.

La carriera criminale di Kroll è stata caratterizzata da lunghi periodi di cooling-off, ovvero il lasso di tempo che intercorre tra un omicidio e l’altro e in cui l’assassino si prende una pausa. Smetterà infatti di uccidere per quasi tre anni.

Il 23 Aprile 1962 violenta e ammazza una dodicenne, Petra Giese. Anche in questo caso vengono asportati pezzi di carne che in seguito l’assassino mangerà.

Kroll torna a colpire il 4 Giugno 1962, ai danni di Monica Tafel, 12 anni. Il suo cadavere viene rinvenuto in un campo di grano a Walsum. Per questo delitto gli abitanti della zona cominceranno a sospettare fortemente di un uomo chiamato Walter Quicker. Il soggetto non resse la pressione di essere accusato e decise di porre fine alla sua vita, andando a impiccarsi in un bosco.

Nei successivi anni il serial killer continuerà ad agire indisturbato, andando a colpire ogni volta in una zona diversa e mettendo di conseguenza fuori strada la Polizia che sul momento non immaginava di avere a che fare con un omicida seriale.

Il suo modus operandi prevedeva una fase iniziale di studio dei movimenti della vittima, prediligendo giovani ragazze o bambine (soltanto in un occasione uccise un uomo). Era solito porre fine alle loro vite tramite strangolamento o accoltellamento, dopodiché praticava atti di necrofilia sui cadaveri, spesso asportando alcune parti di essi per mangiarle. Non era mosso da impulsi narcisistici quanto piuttosto da una folle e deviata esigenza di uccidere che si accendeva a fasi alterne, a volte fermandosi per anni prima di ricominciare più forte di prima.

Dal 1955 al 1976 ammazzò almeno otto persone, anche se lui confesserà di aver mietuto 14 vittime.

La condanna

Il processo a carico di Joachim Kroll inizia il 4 Ottobre 1979 e si conclude nell’Aprile 1982 con la condanna all’ergastolo. Verrà imprigionato nel carcere di Rheinbach, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita, prima di essere stroncato da un infarto il 1 Luglio 1991.

Joachim Kroll rimane ad oggi uno dei serial killer più brutali mai apparsi sul territorio tedesco. Un soggetto che ha seminato una scia di violenza e morte durata più di due decenni, dando sfogo alle sue più torbide perversioni. Un concentrato di una serie di disfunzioni che si sono manifestate in maniera aberrante, portando via delle innocenti vite.

Questa storia fa parte del libro:
More Disturbed
Le nuove storie dei serial killer più perversi dei tempi moderni

Acquistalo su Amazon
(qui il primo volume della serie Disturbed)

Fonti

latelanera.com – Joachim Kroll
serialkillercalendar.com – Joachim Kroll : The Duisburg Man Eater