Cristiano Aprile: un inquietante delitto irrisolto

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L’omicidio di Cristiano Aprile è uno dei delitti più inspiegabili e anomali che la cronaca nera italiana abbia mai raccontato. Un caso spiazzante accaduto nella seconda metà degli anni ottanta e a cui ancora oggi non si riesce a dare risposta. In questo articolo cercheremo di ripercorrere i vari passaggi che hanno caratterizzato questa triste vicenda.

Il ragazzo con gli occhiali

1987. Montesacro, quartiere di Roma. È in uno dei palazzi di questa zona che risiede la famiglia Aprile. Composta dal padre Valerio, insegnante di elettronica, la madre Fiorella e i tre figli Patrizio (17 anni), Giada (14 anni) e Cristiano (12 anni). Tutti i membri del nucleo familiare conducono una vita regolare e tranquilla, ognuno con i suoi impegni e le sue passioni.

È un pomeriggio d’inverno quando si verifica un evento abbastanza strano ma apparentemente innocuo, il quale farà da preludio allo spaventoso fatto che avverrà pochi giorni dopo.

21 Febbraio 1987. Sono le 13:30 e in casa Aprile sono presenti Fiorella e la figlia Giada, quando qualcuno suona al campanello. La madre si dirige verso la porta. Dall’altra parte della soglia si trova un ragazzo alto, magro, dalla carnagione molto pallida, con i capelli a spazzola e con indosso un paio di occhiali da vista tondi. Il giovane sostiene di essere un alunno di Valerio e di essersi recato nell’appartamento per cercare un manuale di elettronica che gli sarebbe servito per prepararsi a un interrogazione. Fiorella lo fa entrare e il soggetto si mette alla ricerca del libro insieme a Giada. I due non trovano il testo in questione e così il ragazzo saluta ed esce dall’abitazione.

Fiorella e Giada non dettero molto peso a un episodio che sembrava piuttosto insignificante. Certamente non avrebbero potuto immaginarsi quello che sarebbe accaduto tre giorni dopo.

24 Febbraio 1987. Si preannuncia una giornata di sciopero scolastico e per questo motivo Cristiano e Giada non si recano a scuola. Patrizio decide comunque di uscire per andare a vedere se si può entrare e lo stesso fa il padre Valerio. La madre resta a casa con i due figli.

Alle 8:30 suona il campanello. Fiorella si presenta alla porta e si trova davanti lo stesso ragazzo che pochi giorni prima si era recato nell’abitazione a cercare il manuale. “Signora, sono quello del libro. Adesso ho il titolo esatto”

Subito dopo estrae inaspettatamente un coltello e lo punta verso di lei “Se stai buona non ti succede niente stai tranquilla” Tira fuori una corda e comincia a legarle mani e piedi. Stringe troppo i nodi e Fiorella si lamenta, così lo sconosciuto decide di allentare le legature. “Dove sono i soldi?” La donna risponde che si trovano in camera da letto. A questo punto la trascina insieme a lui verso la stanza per farsi mostrare dove prenderli, ma nel tragitto nota una camera con la porta semi-aperta. Al suo interno c’è un bambino che dorme. “E quello chi è?” “E’ Cristiano, mio figlio” Poi volge lo sguardo verso la stanza dei genitori, dove sta riposando Giada “E questa?” “E’ mia figlia”.

Improvvisamente l’intruso si precipita nella stanza di Cristiano e inizia ad accoltellarlo, sferzando otto colpi al viso, al torace e alle spalle. La madre cerca di andare in soccorso del figlio ma viene travolta anche lei dalla furia dell’estraneo, che la pugnala alla gola e alla testa. In seguito aggredisce anche Giada, colpendola con quattro coltellate alla schiena, al naso, al fianco e all’orecchio sinistro.

Fiorella, gravemente ferita, riesce a trascinarsi fuori dall’abitazione per andare a chiedere aiuto alla signora delle pulizie, che in quel momento stava lavando le scale. Nel frattempo l’aggressore esce dall’edificio e si allontana dalla zona, davanti agli occhi increduli della donna.

Viene immediatamente chiamata l’ambulanza, che arriva sul posto e trasporta le tre vittime all’ospedale. Fiorella e Giada riusciranno a salvarsi. Per Cristiano invece non ci sarà nulla da fare.

Una giovane e innocente vita stroncata senza pietà da una follia omicida insensata.

L’investigazione

Le indagini sono dirette da Rino Monaco, uomo di grande esperienza e professionalità. Inizialmente viene realizzato un identikit dell’omicida.

In seguito vengono vagliate le possibili piste investigative.

Non è facile interpretare le azioni effettuate dall’assassino e gli interrogativi sono molti. Perché si era recato tre giorni prima in casa Aprile con lo stesso pretesto del libro ma con un comportamento totalmente diverso? Cercava davvero dei soldi, che alla fine non sono stati neanche sottratti dall’abitazione? È stato un attacco pianificato oppure si è trattato di un raptus violento e omicida?

Una delle ipotesi riguarda la vendetta di uno studente nei confronti di Valerio. Gli alunni vengono interrogati e investigati, ma su nessuno di essi emergono elementi rilevanti. Un’altra tesi che viene presa in considerazione è quella del tossicodipendente in cerca di denaro. Anche in questo caso però non si hanno riscontri concreti che possano portare all’identificazione del responsabile.

Tutte le strade sembrano condurre inesorabilmente verso un vicolo cieco.

Nonostante gli sforzi degli inquirenti, quel misterioso personaggio che ha compiuto la carneficina sembra essere introvabile. Un soggetto che si è volatilizzato nel nulla lasciando dietro di sé una famiglia distrutta dal dolore.

Trascorrono gli anni e il caso resta insoluto. La vicenda, nonostante la sua efferatezza e peculiarità, finisce per essere avvolta da una nube oscura e con il passare del tempo diventa poco conosciuta.

A distanza di 34 anni l’omicidio di Cristiano Aprile resta uno dei casi più indecifrabili ed enigmatici della cronaca del nostro paese. Un’aggressione imprevedibile e spaventosa perpetrata da un individuo la cui identità rimane ad oggi sconosciuta.

La casistica ci ha dimostrato che non è mai troppo tardi per giungere alla soluzione di qualsiasi fatto, ed è importante mantenere una luce di speranza accesa in questo senso, auspicando che prima o poi possa essere resa giustizia alla memoria della vittima e ai suoi familiari.

Fonti

Delitti e misfatti Angela Di Pietro – Il bambino che parlava alla nonna
iltempo.it – Il killer con gli occhiali tondi