Il significato dei sogni: perché li facciamo e come si interpretano

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I sogni sono una delle cose più affascinanti che la nostra mente sia capace di partorire. Ci coinvolgono enormemente, ci confondono, ci trascinano emotivamente durante la notte e poi, una volta svegli, ci lasciano la sensazione di non averli capiti. È perfettamente normale, ed è anzi parte integrante dell’essenza del sogno: non sono fatti per “attaccarsi” in maniera diretta alla nostra memoria razionale perché sono fatti di simboli elaborati che si distanziano dal contenuto che li ha generati, per un motivo che vedremo tra poco.

Il primo a studiare in maniera scientifica e completa i sogni è stato ovviamente Sigmund Freud, e il suo libro L’Interpretazione dei Sogni, pubblicato nel 1899 e definito lo scritto da cui nasce la psicologia moderna, è uno strumento perfettamente valido ancora oggi per capirli. In questo articolo vi spiegheremo cosa sono i sogni e perché esistono all’interno della nostra struttura psichica, in modo da comprendere il significato della loro presenza nella nostra vita.

Perché sogniamo?

Dietro ogni sogno c’è un contenuto inconscio che ha bisogno di essere espresso e che non ha avuto sufficiente spazio nella vita da svegli. Possono essere desideri del subconscio, ansie, paure, sentimenti, voglia di agire. Il punto fondamentale è che quei contenuti sono stati bloccati durante la veglia dalla nostra parte più razionale e per questo sono rimasti sotto il livello della coscienza. Il sogno è lo strumento che ha la nostra mente per tirare fuori quei contenuti in maniera simbolica, nel tentativo di “raggirare” la parte razionale della nostra mente, presente anche durante il sonno.

Per capire meglio questo meccanismo, occorre spiegare la struttura della psiche umana, nel modo in cui l’ha raccontata Freud. Scendiamo in profondità nelle pieghe più affascinanti della nostra mente.

La struttura della nostra psiche

Secondo gli insegnamenti di Freud, la nostra psiche presenta tre entità: l’Es, l’Io e il Super-io. Vediamo in cosa consistono:

  • L’Es è la parte più inconscia della nostra mente. Quella che contiene i nostri desideri spesso proibiti, i contenuti infantili, le voglie più egoistiche, gli istinti sessuali, le paure ingiustificate, le ansie, le paranoie, gli amori, le ossessioni. È il luogo in cui vivono tutti i nostri istinti più grezzi. Tutti contenuti che, se liberati senza controllo, ci renderebbero delle persone socialmente inaccettabili. È la parte di noi che ci rende creativi, passionali, entusiasti, ma a patto che quei contenuti vengano filtrati e smorzati dalle altre parti della nostra psiche.
  • Il Super-Io è, appunto, la controparte necessaria all’Es. Contiene l’insieme di tutti i nostri valori morali, sociali, etici, religiosi, provenienti dalla nostra educazione e dalla nostra componente razionale. È la parte che si occupa di “censurare” i contenuti dell’Es. Non tutti, e non sempre, ovviamente: il suo ruolo è quello di permettere un’espressione accettabile di quei contenuti, bloccando quello che non può essere accettato socialmente e costringendo quei contenuti a trasformarsi in qualcosa di differente. Se proviamo una rabbia incontrollabile, ad esempio, il Super-Io è quello che ci impedisce di dare un pugno a uno sconosciuto, e magari consente l’espressione di quella rabbia attraverso un insulto o una parolaccia. Se invece proviamo una forte attrazione fisica per qualcuno, il Super-Io è quello che non ci consente di dare una pacca nel sedere alla persona che ci piace, spingendo a trovare canali espressivi più accettabili come un complimento.
  • L’Io è la parte della nostra mente in cui ci identifichiamo. È quella che sta in mezzo e deve decidere come comportarsi, tra le spinte delle pulsioni dell’Es, le censure del Super-Io e le convenzioni del mondo esterno. Ogni volta che stiamo scegliendo come comportarci di fronte a una situazione spinosa, è il nostro Io che sta cercando di trovare il modo di mettere d’accordo un po’ tutti. Ovviamente non sempre ci si riesce: certe volte siamo stati troppo istintivi e il Super-Io ci sta (auto)giudicando, certe altre siamo stati troppo razionali e il nostro Es scalpita tramite sensazioni irrazionali che non comprendiamo.

In base a quanto detto, durante la nostra vita da svegli ci capita continuamente di veder sorgere contenuti inconsci dal nostro Es, contenuti che però non trovano espressione perché bloccati dal Super-Io. Istinti filtrati dalla nostra razionalità, se vogliamo dirla in parole più semplici. Restano però contenuti che sono dentro di noi e devono esprimersi in qualche modo. E i modi possono essere tanti: ansie inspiegabili, tic nervosi, mangiarsi le unghie, lapsus, piccole patologie della vita quotidiana. Ma il modo principale in cui questi contenuti inespressi trovano modo di uscire fuori è uno e uno solo: i sogni.

Di nuovo: quindi perché sogniamo?

Ora possiamo capirlo più a fondo: sogniamo perché abbiamo una serie di contenuti inconsci che durante le ore di veglia sono stati censurati dal nostro Super-Io ma non si sono ancora risolti, e stanno lì nel nostro Es ad agitarsi senza pace. Durante il sonno il nostro Super-Io è meno presente, ma non scompare del tutto: è sempre lì, sotto forma della nostra educazione, dell’immagine che abbiamo di noi, dei nostri principi morali ed etici. Quindi anche durante il sonno, anche se abbiamo la possibilità di vedere immagini oniriche e vivere storie immaginate senza un effetto pratico nella realtà, l’Es deve comunque trovare un modo di trasformare quei contenuti in qualcosa di più accettabile.

Per questo motivo, la nostra fantasiosa struttura psichica si inventa una serie mirabolante di simboli che celano il contenuto originario. Ogni sogno serve a esprimere un desiderio, una paura o un altro contenuto inconscio, ma lo fa in maniera nascosta, trasformando gli oggetti dei nostri istinti in simboli apparentemente scollegati. Per questo magari sogniamo un coniglio che corre per le stanze di casa e invece dietro c’è un desiderio sessuale in cui gli organi sessuali maschili e femminili sono stati abilmente mascherati. O sogniamo di parlare con un nostro parente stretto mentre nel nostro istinto originale stiamo interagendo con una persona differente con cui magari c’è una storia sentimentale sospesa, e che pertanto il nostro Super-Io blocca per proteggerci. O ancora, sogniamo di essere nuovamente tra i banchi di scuola alle prese con un esame difficile per simboleggiare una sfida che la vita ci sta ponendo in questo momento, ricordandoci che in passato abbiamo superato tante volte sfide che in un primo momento ci sembravano insormontabili. Oppure sogniamo di cadere da grandi altezze o di morire di fronte a una minaccia, in modo da esorcizzare la paura di non farcela svegliandoci e ricordandoci che tutto è, appunto, solo una paura.

Questi sono solo alcuni esempi pratici di cosa possano significare i sogni che facciamo. Ognuno di noi ne fa di diversi, in base alla nostra vita, ai pensieri che invadono la nostra mente, al modo in cui siamo cresciuti, alla sensibilità che ci porta in una o nell’altra direzione. I contenuti dietro ai nostri sogni sono ovviamente estremamente personali, e spesso sottendono contenuti molto privati che non vorremmo far sapere a nessuno. Ma che una volta scoperti, soli con noi stessi, possono aiutarci a vivere meglio.

Come si interpretano i sogni?

Imparare a interpretare i sogni richiede una certa pratica e diverse conoscenze, ed è il motivo per cui L’Interpretazione dei Sogni di Freud è un libro tanto corposo e affascinante. Possiamo qui dare comunque alcuni suggerimenti pratici per arrivare a un’interpretazione efficace dei simboli dei sogni, nostri o altrui:

  • Scrivi il sogno appena sveglio, riportando quanti più dettagli possibili: la scrittura qui deve essere rapida, senza pensare troppo alla forma o all’accettabilità del contenuto. Non preoccupatevi se alcuni dettagli sembrano insignificanti: se vengono in mente in maniera istintiva appena svegli, è molto probabile che siano collegati al contenuto del sogno, quindi è importante prenderne nota.
  • Durante il processo di analisi, scorrere di nuovi gli elementi scritti: questo è un processo che è possibile fare più volte, con l’assunto che ogni volta qualcosa di nuovo possa venire fuori. Può essere un dettaglio che si era dimenticato o un significato dietro a ogni simbolo che inizialmente era sfuggito.
  • Provare a identificare cosa nasconde ogni simbolo: ogni elemento del sogno sottende qualcos’altro. Se si sogna una persona, è abbastanza scontato che il vero contenuto riguardi in realtà un’altra persona (se fosse davvero quella la persona che ha originato il sogno, è molto probabile che sarebbe stata censurata dal Super-Io e costretta a presentarsi sotto un simbolo diverso). Ogni evento, meccanismo, passaggio del sogno tende a rappresentare qualcosa che noi vorremmo accadesse, o una prospettiva di cui abbiamo paura, o qualcosa che vogliamo rivivere.
  • Restate in ascolto delle vostre sensazioni: nel ripensare agli elementi del sogno, ascoltate che tipo di sensazioni avete, liberi da filtri. Dopodiché, ragionate su quali pensieri o eventi dei giorni passati possano aver influito in quelle sensazioni. La grande maggioranza dei sogni hanno origine da eventi e emozioni che abbiamo vissuto negli ultimi 3-4 giorni o da reminiscenze infantili non risolte. In entrambi casi, contenuti che hanno influenzato in maniera decisiva la nostra psiche. Navigando tra le nostre sensazioni sarà possibile capire cosa c’è dietro a ogni simbolo, e analizzando ciò che avviene nel sogno, con un po’ di esperienza potremmo capire cosa ci preoccupa o ci infiamma in questo periodo.

L’analisi dei sogni è lo strumento principe per identificare le cose che si agitano dentro la nostra psiche e che spesso non sono emerse a livello cosciente. Per questo è una delle pratiche più diffuse in sede di terapia psicologia.

Cover image: Jean Lecomte du Nouÿ, Il sogno dell’eunuco, 1874

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