El Psicópata, il serial killer della Costa Rica

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Non tutti conoscono il caso di El Psicópata, un feroce serial killer che ha terrorizzato il Costa Rica tra gli anni 80 e 90. Una scia di morti brutali durata dieci anni.

Tutto ha inizio il 6 Aprile 1986, a San José. È una domenica mattina e Rosario Zamora, giovane madre di 26 anni, viene invitata da sua sorella a fare un’escursione verso la Cruz de Alajuelita, una croce situata tra le montagne della Costa Rica.

Rosario parte con le sue tre figlie, unendosi alla sorella che portò al suo seguito le rispettive quattro figlie. Dopo una prima parte di camminata Rosario comincia a sentirsi stanca, le fanno male i piedi, così decide di fermarsi insieme alla nipote Cristina, mentre il resto del gruppo continua l’escursione.

Le due si mettono ad aspettare ma passano diverse ore e non vedono arrivare nessuno di ritorno. Partono così alla ricerca, ma non riescono a trovare le parenti che avevano continuato il cammino, sembrano quasi sparite nel nulla. La preoccupazione sale sempre di più.

7 Aprile, il giorno seguente, il proprietario di un terreno nella zona fa una macabra scoperta. 7 cadaveri, 5 allineati sotto un albero di banane e altri 2 sotto una pianta di chayote. Tutte le vittime sono state uccise con proiettili alla testa, provenienti da una mitragliatrice M3 Calibro .45. Viene anche appurato che tre delle ragazze sono state sessualmente violentate.

Gli inquirenti iniziano ad indagare, e vengono così sospettati e arrestati due uomini, Jose Luis Monge Sandí e Arnoldo Mora Portilla. I due vengono processati ma nel 1992 saranno assolti e rilasciati a causa della mancanza di prove a loro carico.

Il massacro di Alajuelita rimane senza un colpevole ma in seguito, ricollegandolo ad altri fatti che adesso vedremo, la polizia lo identificherà come la prima mattanza compiuta da El Psicópata.

Otto mesi dopo la strage, il 12 Dicembre 1986, vengono ritrovati due cadaveri nel Parque de la Amistad a Curridabat. Si tratta di Roberto Castro e Francis Salazar, una giovane coppia di fidanzati.

Nello stesso posto venne effettuato anche un altro omicidio, l’11 Febbraio 1987, stavolta ai danni di Juan Guillermo Najera e la fidanzata Damaris Rodriguez. Le vittime risultarono uccise con pallottole alla testa, e sui corpi delle donne vennero inflitte anche delle ferite post mortem: il corpo di Francis era stato gravemente deturpato mentre Damaris presentava delle ferite nella zona dei genitali.

Il 21 Agosto 1988 Victor Julio Hernandez e Aracelly Astúa, una coppia di giovanissimi (18 anni lui e 15 lei) vengono uccisi mentre stanno tornando da una festa a San Vicente de La Unión a Cartago. La scia di sangue non si placa, un serial killer si aggira nella zona di San José, e sembra avere una particolare predilezione per le coppie di fidanzati.

L’anno seguente, il 20 Aprile 1989, El Psicópata torna a colpire. Marta Miriam Navarro e Edwin Mata vengono assassinati a San Diego de Tres Ríos. Sulla vittima femminile sono presenti ferite nella zona genitale, come per le altre. Il serial killer segue un modus operandi preciso : prima uccide con pallottole alla testa, provenienti sempre dalla stessa arma, una mitragliatrice M3 Calibro .45, e successivamente si accanisce sul corpo della donna.

L’intera zona è nel panico, ma a questo punto gli omicidi sembrano fermarsi all’improvviso.

Passano gli anni e il clima comincia a tranquillizzarsi, forse El Psicópata ha smesso di colpire, qualcuno comincia a pensare che sia morto o che per qualche ragione fisica sia impossibilitato a continuare.

Ma queste ipotesi saranno destinate a crollare.

Il 12 Marzo 1995 viene ritrovato il cadavere di una donna, Marjorie Padilla. Nonostante si tratti di una donna sola e non di una coppia, gli inquirenti sospettano che possa trattarsi del solito killer che aveva agito anni prima.

L’assassino è tornato? L’epsiodio rimane nel dubbio.

26 Ottobre 1996. Mauricio Cordero e Ileana Alvarez vengono rinvenuti a Patarrá di Desamprados, uccisi con lo stesso modus operandi delle precedenti coppie. El Psicópata ha ricominciato a colpire, e la città ritorna in preda al terrore. Nel frattempo gli inquirenti continuano ad indagare, e i crimini sembrano fermarsi un’altra volta.

Nel 2002 la polizia individua un sospettato, si tratta di un uomo di origini nicaraguensi rimasto ucciso nel 1998. Un ex guerrigliero che lavorava nella polizia metropolitana di San José.

Il suo cadavere venne ritrovato nel Parco Nazionale Braulio Carrillo, insieme ad altri due corpi. Le tre vittime erano tutte nicaraguensi, ed erano state uccise in tempi diversi, per poi venire scaricate nello stesso posto. Successivamente si venne a scoprire che i tre erano stati uccisi da un serial killer detto “el matanicas”, il quale uccideva esclusivamente persone di origine nicaraguense, a causa di un risentimento dovuto ad un trauma infantile. “el matanicas” venne in seguito arrestato e condannato.

La polizia sospetta che quell’uomo ucciso, la cui identità non è mai stata rivelata, fosse proprio El Psicópata. A seguito di alcune indagini si venne a scoprire che l’uomo possedeva in casa un coltello che poteva essere compatibile con quello usato dal serial killer, e inoltre disponeva di due taxi, uno dei quali veniva tenuto in un garage molto vicino al luogo del ritrovamento delle ultime vittime.

A parte questo però non sono state trovate prove concrete che potessero attribuirgli con certezza la responsabilità dei delitti.

Ancora oggi il caso di El Psicópata rimane senza un colpevole. Una vicenda che per certi aspetti (vittimologia e modus operandi) ricorda in parte il caso del Mostro di Firenze. Una lunga serie di delitti durata dal 1986 al 1996 e che ha sconvolto la popolazione costaricana. Rimane un grande interrogativo: chi era il brutale serial killer? Una domanda che a distanza di ventiquattro anni rimane in attesa di una risposta…

Fonte : Costa Rica Star News / The Psychopath – Serial Killer in Costa Rica Who Was Never Caught

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