Se l’ipocondria prende forma sotto la doccia

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– Ah, non c’è niente di meglio di una bella doccia per… aspetta, cos’è questa cosa dura sotto l’ascella?
– Ciao, pasticcino al miele!
– Ah! Un’anziana nel mio bagno! E questa volta senza invito!
– Non sono un’anziana, mio dolce biscottino. Sono la fatina ipocondrina.
– La fatina…
– …ipocondrina. La fata madrina dell’ipocondria.
– Quindi questa cosa dura che ho sotto l’ascella…
– Con la magia puoi far quel che vuoi tu bibbidi bobbidi tumore.
– Tumore?
– Tumore.
– Oh, dio, lo sapevo. Proprio adesso che la gente cominciava a detestare quello che scrivo su Facebook.
– Non correre, tortino di zucchero, hai controllato l’altra ascella?
– Ma sì, hai ragione. La teoria della simmetria. Se una cosa brutta è da entrambi i lati del tuo corpo allora significa che non è brutta!
– Controlla, dunque.
– Non c’è. È solo da un lato.
– Sei carne morta, tesoro.

– Aspetta! Forse… forse dovrei razionalizzare la cosa prendendo in considerazione con oggettività tutto il contesto sintomatologico e procedendo attraverso un’approfondita anamnesi.
– Interessante. Oppure potresti scrivere su internet “bozzo sotto l’ascella” e rovinarti il resto della settimana.
– Facciamolo!
– Ti senti spossato?
– Un po’.
– Assonnato?
– Non saprei. Forse.
– Ti sembra di respirare più del solito?
– È una cosa che ho notato.
– Percepisci più arancione del normale?
– Ora che mi ci fai pensare…
– Guarda, questo sconosciuto in un forum dice che è sicuramente tumore. Abbiamo la nostra risposta.
– Va be’, ma come avatar ha Super Mario.
– Guarda meglio.
– Oh no! È Dottor Mario!
– Questo rende il valore del suo commento perfettamente equipollente a quello di qualsiasi altro professionista del settore medico!

– Morirò.
– Morirai.
– E se sentissi un secondo parere?
– E chi vorresti sentire? Sonic? Andiamo, un perfetto sconosciuto su internet ha detto che è la fine. Non ci serve altro! Al Valhalla, stronzetto senza mento!
– Potrei andare in ospedale…
– Bravo, vedrai cosa succederà se confesserai al mondo che stai male.
– Cosa succederà?
– Starai male!
– Non voglio stare male.
– Certo che no, fruttino di bosco. Adesso strisciamo di là in camera, ci stendiamo sul letto in posizione fetale e guardiamo il comodino mangiando quinoa dal sacchetto

– Non ci posso credere che siamo andati in ospedale.
– Devo sapere, fata ipocondrina!
– Oh, piccolo mio, non ti ricordi quello che ti ho insegnato? Appena la malattia scopre che l’hai scoperta, diventa più aggressiva. È scienza.
– Ho bisogno di una diagnosi, e subito!
– Non dire così, tortino al cacao. Vuoi una diagnosi? Allora proviamo a capire insieme cosa ti ha ucciso. Hai fatto qualcosa di diverso, recentemente?
– Mercoledì scorso ho fatto due serie da dieci di flessioni.
– Quello. È stato quello.
– Dunque ho volato troppo vicino al sole…
– Dai, prendiamo un Kit Kat al distributore e facciamo testamento.
– Non voglio morire. Scomparire nel vuoto. L’oblio senza fine.
– Oh, l’aldilà non è male.
– Vuoi dire che esiste un aldilà?
– Certo, sciocchino.
– Oh, devo ammettere che questo è… consolante. E cosa c’è nell’aldilà?
– Assolutamente un cazzo di niente, dolce babà al rum.

– Il dottore la riceverà subito.
– Dio mio. Se è un tumore come farò? La mia vita cambierà per sempre. Dovrò scrivere un libro al riguardo. E diventerà un best seller, e poi le presentazioni alla Mondadori e i firmacopie. Toccherà andare da Fazio!
– Pensa, se non ti fossi palpato l’ascella tutto questo non sarebbe mai successo.
– Io e il mio insano amore per questo corpo perfetto! Ma ho solo trentadue anni, che cavolo! Non è giusto! Morirò prima di Gesù Cristo. E lui viveva nella Palestina pre-antibiotici!
– Credo che tu stia un po’ esagerando, pasticciotto.
– Forse hai ragione. Insomma, si sente continuamente di gente che è sopravvissuta al tumore.
– È vero, ma sai perché non si sente niente dagli altri?
– Perché?
– Perché sono morti!

– No! Non posso tirare le cuoia adesso che hanno annunciato Borderlands 3!
– Effettivamente con un tumore non avrai più tempo per gli sparatutto.
– Tecnicamente, pur essendo in prima persona, ha molte caratteristiche del gioco di ruolo.
– Nessuno viene al funerale di un piccolo sudicio nerd pignolo.
– Pensa a tutte le cose che mi perderò! La seconda parte di Infinity Wars! La season finale di Game of Thrones! Il governo del cambiamento!
– La tua ragazza.
– Chi? Ah sì, come ti pare. Signore, ti scongiuro, fa che non sia niente di grave. Se mi farai questo favore io… io diventerò migliore! Smetterò di masturbarmi su tutto quel porno giapponese! Invece cercherò una vera giapponese e… la amerò! Ci fidanzeremo e andremo a vivere a Kyoto e ci compreremo un Corgi e camperemo facendo video su Youtube in cui le insegno a cucinare la pasta e lei mi insegna a cucinare il ramen e rideremo delle nostre differenze culturali mentre facciamo milioni di visualizzazioni!
– Il dottore può riceverla.
– Gomennasai, dolce Kumiko.
– Salagadula, megicabula, uomo morto nel miglio verde!

– È una cisti.
– Come?
– Una cisti.
– Non un tumore?
– No. Una cisti.
– Una cisti.
– Una cisti. Un accumulo di liquido sottocutaneo. Assolutamente innocua. Con molta probabilità si riassorbirà da sola.
– Secondo lei da cosa può dipendere?
– Dal fatto che sei disgustoso. Certo, potremmo toglierla, ma il tuo corpo fa già abbastanza schifo di suo, nessuno noterà la differenza.
– Grazie, dottore. Grazie, grazie, mille volte grazie. Non ha idea del peso che mi ha tolto dalle spalle. Ora guardo la vita con occhi nuovi. Il cielo, gli alberi, gli uccelli che cantano. Tutto mi sembra un dono. Non vedo l’ora di tornare a casa dalla mia ragazza per farmi accarezzare la testa mentre mi ripete che sono immortale.

– Povera miserabile crostatina al rabarbaro, credi che basti un dottorino di campagna per bandirmi dalla tua vita?! Forse per adesso ti sei liberato di me! Ma alla prossima febbre, alla prossima gastrite, al prossimo dolore prostatico, io sarò lì! Più forte e risoluta che mai!
– Addio fatina!
– Mangi troppa carne rossa lavorata per sperare di vedere l’uomo andare su Marteeeeeee!

– Oh, casa dolce casa. Mi sento così leggero. Come rinato e pieno di buoni propositi. Ho voglia di cominciare a prendere la vita sul serio, di non dare più niente per scontato. Il fatto di essere qui, di essere vivo e in salute, è un miracolo. Chissà come avevo fatto a dimenticare tutto que…
– Yu uuuh.
– Chi è là?
– Sono la fatina della depressione.
– Oh, fantastico, ce n’è un’altra. E tu in che stanza della casa ti saresti nascosta?
– In che stanza? Baby, io sono la fottuta casa.

Questo articolo è un’opera di fantasia pubblicata originariamente dalla pagina Facebook “Non è Successo Niente” e gentilmente concessa ad Auralcrave per la ripubblicazione

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