Pochi comici hanno la mimica e la gestualità divertita di Antonio Albanese. Il comico, nato in Lombardia da genitori siciliani, ha sempre avuto una verve multiculturale capace di unire i diversi tratti caratteriali delle varie culture dello stivale, ma più di tutti ha fondato la sua arte umoristica sulla creazione di personaggi attentamente costruiti e capaci di esprimere il loro spirito nelle più piccole espressioni del viso o del corpo.
Uno dei personaggi più amati di Antonio Albanese resta storicamente Alex Drastico. E una delle sue scene viene spesso condivisa intorno al 21 Dicembre, quando mancano appunto “quattro giorni a Natale”. Il mantra fa parte dello spettacolo Giù al Nord, preparato da Albanese nel 1997, e vede Alex Drastico nei panni di un imprenditore particolare che ricorda i momenti di povertà passati. Nelle sue memorie di immigrato appena arrivato nel capoluogo lombardo, Alex sentiva freddo e “gli mancava il pane da mangiare”, e i quattro giorni a Natale erano la coordinata temporale. Solo che lui si divertiva a ripeterla senza sosta, unita alla sua gestualità esilarante, creandosi una parentesi fuori dalla storia che poteva durare parecchio. Lui stesso a un certo punto, durante le repliche, iniziò a spiegare che “una volta lo spettacolo è durato quattro ore”, segno che sia lui che il pubblico si divertivano parecchio a insistere sui “quattro giorni a Natale”.
Lo sketch è quello che trovate qui sotto, in cui la spirale di complicità tra lui e il pubblico dura quasi cinque minuti. Riguardarlo la settimana prima di Natale è obbligatorio.