La storia vera di Leo Sharp che ha ispirato Il Corriere di Clint Eastwood

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Il Corriere è il film diretto da Clint Eastwood nel 2019, il ritorno dell’Eastwood regista (due anni dopo Sully del 2016 e pochi mesi dopo Ore 15:17 – Attacco al Treno sempre del 2018) e anche come attore (il che suona sempre come una sorpresa visto l’annuncio di smettere di recitare dopo Gran Torino, comunque già contraddetto col ruolo in Di Nuovo in Gioco). Film tra i più apprezzati degli ultimi anni, racconta una storia realmente accaduta.

Il film è ispirato alla storia vera di Leo Sharp, un veterano americano della seconda guerra mondiale che in vecchiaia, quando era ultraottantenne, si ritrova in grossi problemi economici per via della chiusura forzata della propria attività di orticoltura e viene contattato dal cartello di Sinaloa, quello che oggi è il cartello di traffico di droga più potente del mondo, che gli propone di diventare un loro corriere. Sharp diventa così una piccola leggenda nel mondo del traffico di cocaina: lo chiamavano El Tata, o Il Nonno, ed è riuscito a trasportare quintali di cocaina per oltre dieci anni, senza mai essere beccato per via della sua aria da persona comune.

Il Corriere - The Mule | Trailer Ufficiale Italiano
Il trailer ufficiale

Nella vita reale il protagonista, interpretato nel film da Eastwood stesso, viene arrestato nell’Ottobre 2011, dopo essere stato seguito a distanza per mesi dalla DEA e dalle forze dell’ordine locali. Durante il processo, Sharp propose al giudice di “dimenticare” quanto ha fatto e di convertire la condanna al carcere nel risarcimento dei 500.000 dollari che lui doveva al governo. Non funzionò e si beccò tre anni di carcere, uscendo in realtà dopo meno di un anno per problemi di salute. È morto nel 2016, a 92 anni.

Il film riesce a includere alla storia vera una dimensione familiare di “lavoratore pentito”, col rimorso di aver dedicato in vita troppo tempo alle priorità professionali e poco alla famiglia.

Quando è uscito il film ha ricevuto opinioni contrastanti: c’è chi si mostra contento di vedere che Clint Eastwood sia tornato a usare i suoi punti di forza (qualcuno si è anche sbilanciato giudicandolo il suo più bel film degli ultimi 25 anni), mentre altri lo considerano un film fiacco, che si ammoscia presto in una mancanza di contenuti.

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